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Sai Lavare L’insalata? Un’inchiesta Sui Consumi Dei Single

Adriana Angelieri

un casco di lattuga

di Martino Ragusa

Sei capace di lavare una lattuga? Uno sguardo al banco dei prodotti alimentari pronti, già porzionati e già lavati, sembrerebbe sottintendere un sonoro “No”! Il Giornale del Cibo si inerisce nel dibattito sugli sprechi e sui rincari collegati alla vendita dei prodotti alimentari in monoporzioni e confezioni monouso, ultimamente molto diffusa nei supermercati per volontà delle multinazionali che puntano al target sempre più ampio dei consumatori single. Coldiretti ha calcolato che oltre il 10% del cibo acquistato dagli italiani viene buttato: non si tratta solo di avanzi, più spesso di prodotti scaduti o andati a male.

Martino RagusaIl paradosso sta nel fatto che le grandi quantità formato famiglia sono sì convenienti come prezzo, ma generano spesso inevitabili sprechi da esubero; mentre agli antipodi le famose monoporzioni saranno quantitativamente virtuose, ma in proporzione costano in termini di prezzo al consumo molto di più. Martino, interpellato dal portale dei consumatori Consumer ha detto la sua, torniamo anche noi insieme a lui sull’argomento…

I prodotti in monoporzione sono veramente un’idea rivoluzionaria per facilitare la spesa ai single?

solo uno yogurt nel frigo vuoto...Martino: Comprare senza riflettere è un lusso costoso. Spetta a chi compra aguzzare l’ingegno per non farsi spillare più soldi del necessario. I single vengono penalizzati nel settore dei consumi perché sono esclusi da un sistema che ruota solo intorno alla famiglia: superofferte e “tre per due” sono pensati per i componenti di un nucleo familiare, mentre a chi vive da solo vengono propinate dispendiose microscatolette. Purtroppo la tendenza è questa, ma non significa che i consumatori debbano farsi mettere i piedi in testa dalle multinazionali, e non lo dico solo da esperto di cucina ma anche da single.

Come si fa a non sprecare cibo e soldi?

vassoio in plastica da monoporzioneMartino: Ci si lamenta di andare sempre di fretta e nella pausa pranzo si corre nel primo ipermercato a riempire il carrello con quello che capita a tiro. Invece una ricerca più accurata del punto vendita aiuta moltissimo. È importante scegliere consapevolmente dove andare a fare la spesa e soprattutto ritornare a cucinare. Molte volte non si cucina perché ci si impigrisce davanti al fatto di dover sporcare pentole e padelle per una sola persona. Ma si sbaglia, perché cibi come le verdure, i sughi e gli spezzatini possono essere preparati in quantità maggiori ed essere congelati. Così quando servono sono pronti all’uso: si risparmiano soldi e ci guadagna anche la qualità dell’alimentazione.

È proprio la pigrizia di fondo a fare la fortuna delle monoporzioni…

Martino: È vero e trovo assurda l’ottica del dover comprare del cibo pronto all’uso che non ha neanche bisogno di essere diviso in porzioni, come se non si fosse capaci di dosare un piatto di tortellini o due foglie di lattuga. Diciamo la verità: comprare monoporzioni significa avere ciò che si vuole senza il minimo sforzo. Ma davvero vogliamo credere all’idea che per non buttare via la spesa occorra il bilancino delle aziende? Si cominci col prestare più attenzione alle quantità acquistate, invece. La vendita dei prodotti sfusi ad esempio può essere un ottimo metodo per avere in frigo solo quello di cui si ha realmente bisogno. È una strada difficile da seguire, ma non impossibile. Basta iniziare dalle piccole cose, come chiedere al salumiere solo 40 grammi di mortadella. Ma lo spreco non è l’unica controindicazione…

Quali sono le altre controindicazioni delle monoporzioni?

Martino al mercato ortofrutticoloMartino: Tendono a indurre nel consumatore necessità e paure che normalmente non ha, insieme a una discreta dose di insicurezza. La verdura già lavata, ad esempio, costa quattro volte tanto: considerando che il tempo speso in questo genere di operazioni è questione di pochi secondi, mi sembra si faccia leva su una presunta incapacità di fondo a lavarla bene… Come se i produttori volessero convincerci di detenere un know how di lavaggio-della-verdura che noi non abbiamo, facendoci sentire ignoranti nelle cose più elementari.

Convincendo il consumatore di non essere nemmeno più capace di lavarsi una lattuga da solo, lo si trasforma in una larva indolente e insipiente che avrà sempre più bisogno di cose già pronte! Così si indeboliscono i saperi familiari e si insinuano insicurezze nelle cose più semplici (e spesso poche!) che uno sa fare in cucina. Si finisce per dimenticare che la normale igiene domestica è ampiamente sufficiente a sopravvivere: infondo laviamo l’insalata da decenni senza che nessuno si sia mai ammalato! Improvvisamente non saremmo più capaci di farlo bene, ma chi l’ha detto? E’ chiaro, a sostenerlo è chi ci vuole vendere l’insalata già pulita, a prezzo opportunamente ricaricato per pagare anche tutto il valore aggiunto: il servizio, l’idea e l’eccesso di packaging che – oltre tutto – andrà a inquinare seriamente l’ambiente!

Dai un’idea al consumatore single per evitare gli sprechi!

lattina di alluminio vuotaMartino: Oltre all’impiego più consistente di prodotti sfusi, un altro modo intelligente di affrontare il problema può essere cavalcare i vantaggi del formato-famiglia organizzandosi per fare spese di gruppo con amici e altri conoscenti single, oppure affiliandosi a veri e propri gruppi di acquisto organizzati.

Per capire meglio l’urgenza e l’evidenza del problema, riportiamo di seguito i dati dell’inchiesta del portale Consumer (curato dalla Regione Emilia Romagna e da “Il Salvagente”) relativi ai prezzi al dettaglio di alcuni prodotti alimentari, al kg e nella versione monodose.

Bonduelle Songino

  • Confezione da 60 g. 1 €. (prezzo al kg 16,67)
  • Confezione da 200 g. 2,59 € (prezzo al kg 12,95

Bonduelle insalata mista

  • Confezione da 100 g. 0,99 € (prezzo al kg 9,90)
  • Confezione da 250 g. 1,63 € (prezzo al kg 6,53)

Mutti polpa di pomodoro

  • Confezione da 2×210 g. € 1,48 (prezzo al kg 3,52)
  • Confezione da 3×400 g. € 2,98 (prezzo al kg 2,48)

Elisir Rocchetta Tè verde con gelsomino

  • Bottiglia da 33 cl. 0,95 € (prezzo al litro 2,88 )
  • Bottiglia da 1,51,59 € (prezzo al litro 1,06 )

Müller Crema di yogurt bianco

  • Vasetto da 150 g. 0,85 € (prezzo al kg 5,63)
  • Vasetto da 500 g. 2,35 € (prezzo al kg 4,70)

Dolomiti Burro

  • 12 monoporzioni 125 g. 1,90 € (prezzo al kg 15,20)
  • Confezione da 250 g. 2,49 € (prezzo al kg 9,96)

Buitoni Cappelletti al prosciutto crudo

  • Confezione da 120 g 1,35 € (prezzo al kg 11,25)
  • Confezione da 230 g 2,09 € (prezzo al kg 9,09 Kg)

Ambrosoli Miele

  • Sport 100 g. 1,69 € (prezzo al kg 16,99)
  • Confezione da 500 g. 4,40 € (prezzo al kg 8,80)

Cameo Arachidi

  • Confezione Tris da 40 g. 1,09 € (prezzo al kg 9,08)
  • Confezione da 500 g. 3,65 € (prezzo al kg 7,30)

Bonduelle Mais

  • Confezione trio (3×150 g.) 2,65 € (prezzo al kg 6,31)
  • Confezione da 300 g. 1,19 € (prezzo al kg 4,18)

Loacker Napolitaner

  • 5 monoporzioni da 50 g. 2,19 € (prezzo al kg 9,73)
  • Pacchetto da 175 g. 1,25 € (prezzo al kg 7,14)

Rana Sfogliavelo al prosciutto crudo

  • Confezione da 125 g. 1,75 € (prezzo al kg 14)
  • Confezione da 250 g. 3,59 € (prezzo al kg 14,36)

Standa Braciola di maiale

  • Vaschetta da 168 g.1,34 € (prezzo al kg 7,99)
  • Vaschetta da 300 g. 2,31 € (prezzo al kg 7,49)

 

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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