Ritorno alle verdure selvatiche con la Compagnia di Ribera

Adriana Angelieri

tavolata al ristorante garella

di Peppe D’Amico.

Domenica 3 marzo 2013 con la Compagnia del Cibo Sincero – Gruppo di Ribera – e i suoi guri e discepoli,  oltre 30 commensali a Burgio si sono ritrovati al Ristorante Garella, dove lo Chef Alfonso Pollari ha proposto cibi nuovi e noti, ma sinceri, tra i quali il tartufo del bosco di Rifesi, preparati secondo tradizione e maestria.

Ecco il menu:

ANTIPASTI: Olive verdi, Olive nere, Ricotta, Pecorino, Salsiccia secca, Broccoletti impanati fritti, Cardi in pastella, Carciofi alla piastra con salmoriglio, “Zalichi” limone ed olio, “Spicuna” saltati con aglio in padella, “Burranii” dello chef, “Cardedda” dello chef, “Ruca” dello chef

PASTA: Tagliatelle al tartufo del bosco Rifesi

FRUTTA: Agrumi del giardino intorno al ristorante

DOLCE: Cannolo di ricotta

VINO: Nero d’Avola – Tenute Piazza

ACQUA: “non in bocca” ma in brocca. Caffè, limoncello, amaro.

monastero di burgioNon è che non si notino la pensata, la mano, l’impulso del Guru della gastronomia italiana che è diventato il nostro Martino Ragusa nell’ideazione dell’eccentrica carta-menu che coordina verdure scomparse da gran tempo dalla ristorazione e dalla tavola quotidiana della nostra gente (Cardedda, Spicuna, Ruca, Burrani), con la reinvenzione di un piatto nuovo, le Tagliatelle al tartufo di Rifesi, che ha del miracoloso in un paese in cui il prodigio si cerca per un sant’uomo che rimane da due secoli nella semplice “eroica venerabilità”.

il gruppo dei soci della compagnia di riberaNon c’è che dire, il rientro nella green economy con il “ritorno alla terra” che qualche neo politico populista ipotizza per il nostro Stato, che possiede adesso un sistema dell’economia tra le dieci prime del mondo, viene sottoposto a test in un territorio che, se non è depresso, è collocato nella provincia di Agrigento, una che si trova al di sotto della media dei redditi d’Italia. Speriamo bene… Quanto assaggiato a Burgio non è quel che vorremmo per il nostro futuro, ma costituisce una verifica anticonformista di una sperimentazione di vita che altri immaginano per noi tutti. Vade retro…

ceramiche al museoLa comitiva riberese nel pomeriggio si è portata a visitare il Museo della ceramica e nei diversi laboratori dei ceramisti, dei produttori, ormai rarissimi delle campane e degli artigiani che fanno le vetrate colorate.

 

Nota di Martino

Per facilitare la lettura dell’articolo, specifico che i zalichi sono le bietoline spontanee, gli spicuna gli amarelli o broccoletti selvatici, i burrani la borragine, la cardedda il crespigno, la ruca la ruchetta.

Aggiungo che detesto la parola “guru” già quando la incontro in giro per fatti suoi, figuratevi se accostata al mio nome. Mi ritengo lontano le miglia questa parola, ma ciascuno è libero di vedere gli altri come vuole. La libertà di espressione anzitutto.

Martino Ragusa

 

Foto di Giuseppe Pasciuta

 

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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