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Dove mangiare a Firenze: 11 indirizzi da provare

Giovanni Angelucci
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    Cari lettori foodies, non vi abbiamo ancora fornito le nostre dritte sui luoghi in cui mangiare a Firenze, grande pecca, no!? Vi avevamo suggerito i posti in cui trovare le migliori bistecche della città, ma sicuramente il capoluogo toscano riserva tante altre preziose chicche per chi vuol mangiare bene ed è in cerca di piatti tipici e ben fatti. Sono infatti numerosi i ristoranti di Firenze che propongono la propria cucina in maniera valida e allettante tra nuovi bistrot e grandi insegne, viste magnifiche sull’Arno, cucine in mano a cuochi famosi ma anche nuovi format dove il lampredotto viene esaltato e diventa gourmet. Ecco i locali che vi consigliamo.

    I migliori ristoranti di Firenze (secondo noi) e la vera cucina fiorentina

     

    Discostatevi dall’immagine della trattoria con la fiaschetta di Chianti impagliata e dalle insegne per turisti: oggigiorno a Firenze si può mangiare molto bene trovando la vera identità regionale tra piatti storici, salumi fenomenali, grande ospitalità e a prezzi giusti. Dunque, dove riservare un tavolo per la vostra prossima gita fuori porta nel capoluogo toscano?

    Essenziale

    essenziale firenze

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    Essenziale è a Firenze, in Piazza di Cestello, nelle mani di Simone Cipriani. I piatti si scelgono dalla lavagna a muro così da seguire il mercato e lavorare materie prime fresche, i tavoli sono vicini alla cucina con un bancone dove mangiare di fronte al cuoco, che sarà quindi anche il vostro cameriere. Un solo addetto, infatti, ricopre il ruolo di direttore di sala e maitre, il resto della squadra è composta da cuochi che arrivano dalla cucina e raccontano la loro esperienza e proposta. Davvero un format divertente fatto di alta cucina informale. Volendo, si può scegliere tra due menù “al buio”, uno di 6 e l’altro di 8 portate.

    Momio

    Dinamico e altamente godibile, Momio è caffetteria, ristorante e salotto, un luogo dalle diverse sfaccettature che nasce dalla complicità di lavoro e passione di Marco Lagrimino e Nadia Möller.

    Il brunch è a suon di eggs benedict, il salottino con divano e poltrone vi coccolerà all’ora del tè, ma è pensato anche per accogliere lavoratori di passaggio o bere un buon distilalto dopo cena. La cucina è calibrata e di sapore con piatti come il petto di piccione, cotto di fichi, prugne, ibisco, fegatino e cicoria.

    Da Burde

    trattoria da burde firenze

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    Storica trattoria animata dalla cucina di Paolo Gori e dal fratello sommelier (wine influencer) Andrea Gori. Una proposta tutta regionale fatta di super prodotti e tanta tanta tradizione. In questo ristorante, nato nel 1901, tutto è toscano: salumi e formaggi di piccoli produttori locali, pasta fresca, allettanti e sempre nuove proposte del giorno, l’immancabile fiorentina, i piatti della storicità popolare regionale. Il tutto completato da una gran bella cantina, nella mani di Andrea Gori, che, con oltre 500 etichette (molti Champagne di cui va matto), vi farà fare un viaggio in giro per il mondo e l’Italia intera. Genuino e fiorentino, non vi deluderà.

    Trattoria Mario

    Porta il nome del capostipite Mario, ma da quando lui non c’è più il locale è nelle mani della moglie Elena e dei figli Romeo e Fabio, che portano avanti la tradizione e lo spirito vero di sempre. Tavoli vicini tra loro, buoni vini e i classici piatti toscani che rinfrancano i viandanti.

    “Da qui passano un po’ tutti, dai giovani ai clienti storici, riportando in vita la più vera socialità della vecchia Firenze, prenderemo il vostro nome all’ingresso e vi sistemeremo appena ci sarà posto!”, dicono con accento toscano i due fratelli.

    ll menù è rimasto quasi immutato nel corso degli anni, elevando all’ennesima potenza la cucina che più locale non si può. Ingredienti freschi del vicino mercato, una carta che cambia giornalmente e che viene scritta a mano tutte le mattine! Non perdetevi la succulente bistecca alla fiorentina.

    Trattoria Moderna

    trattoria moderna firenze

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    Chef Riccardo Serni e la sua arte del recupero a due passi da Lungarno. Una cucina di sapore e sostanza per chi non si accontenta.  Un format ristorativo creato insieme al socio Luca Leonardi, che si discosta dall’offerta gastronomica della città del Giglio, potremmo dire un’evoluzione dell’idea di trattoria tradizionale. Non solo ciccia, ma anche delle interessanti proposte a base di pesce, come le triglie farcite, con maionese e lattuga.

    Gucci Osteria

    Su una delle piazze più celebri del mondo, Piazza della Signoria, c’è il trecentesco Palazzo della Mercanzia fiorentino, e qui è da poco nata Gucci Osteria. Uno spazio museale, una boutique, l’archivio Gucci e un piccolo ristorante al pian terreno, l’osteria appunto, tutto nei locali di proprietà della maison fiorentina. L’offerta gastronomica è supervisionata da Massimo Bottura e in cucina lavora la messicana Ana Karime Lopez Kondo, moglie di Taka Kondo, sous chef della Francescana. Dalla reinterpretazione della cucina emiliana all’omaggio nei confronti della cucina toscana, ma anche tortillas, tacos, tostada dall’America Latina e sprazzi di Asia. Un mix ben riuscito.

    Buca Lapi

    buca lapi

    bucalapi.com

    Un secolo di storia appare sui meravigliosi affreschi che decorano la prima sala su cui si affaccia la cucina a vista. È il Buca Lapi, il più antico ristorante di Firenze. Nato nel 1880 nelle cantine di Palazzo Antinori, è riuscito a conservare le tracce storiche anche nella proposta gastronomica fatta di sapori autentici toscani, come i crostini caldi, la ribollita, la pasta fatta in casa, il tegamino di trippa, giusto per rendere l’idea.

    Un viaggio tra le bontà locali, l’arte e una proposta fatta di storicità di cui la città è pregna. È proprio questo uno dei principali motivi per cui i turisti amano così tanto Firenze.

    Al 588

    Al 588

    ristoranteal588.com

    Appena fuori Firenze, a Borgo I Vicelli a Bagno a Ripoli, c’è un posto ameno dove godere di una cucina godereccia e territoriale. In un casale nel mezzo della campagna, Andrea Perini lavora prodotti genuini e ha fondato il suo percorso sensoriale su una carta degli olii da oltre 100 etichette! Un angolo di paradiso fatto di passione per le cose buone e la magia della condivisione. Ogni portata del menù è studiata per essere abbinata ad un extravergine di oliva, compreso quello di produzione propria proveniente dal paesaggio bucolico in cui si inserisce il ristorante (dove si può anche pernottare). Iniziate con il gelato di cinghiale e non perdete il carrè di agnello, da applauso. 

    Caffè dell’Oro

    Cffè dell'Oro

    facebook.com/caffedelloro

    Non vi basta la buona cucina, ma  volete anche la portentosa vista che Firenze è in grado di offrire? Al Caffè dell’Oro, il bistrot al piano terra del Portrait Firenze, il Boutique Hotel di lusso a 5 stelle della Lungarno Collection, si pranza e si cena all’aperto nel dehors con vista su Ponte Vecchio. È Claudio Mengoni a tenere le redini della cucina, già molto conosciuto per lo stellato Borgo San Jacopo (ancora chiuso), affiancato dal talentuoso Andrea Magnelli (Borgo San del ‘Fusion’, ma anche qui si è ancora fermi). I due lavorano ad un menù che propone l’autentica cucina regionale, tra tecnica e sostanza: battuta di Chianina, spaghetto al pomodorino con bottarga, lombo d’agnello. Da non perdere l’ora del tramonto in cui vivere il menù dell’aperitivo insieme alle 30 etichette di vini al calice. Approfittatene ora che il numero dei turisti (sfortunatamente per l’economia cittadina) è più contenuto del solito!

    Le Bistrot 

    villa cora

    villacora.it/restaurant-bistrot

    Un ristorante ricavato nella veranda? Si, nel giardino dell’Hotel Villa Cora con la bellezza dei tavoli che arrivano a bordo piscina. Ad allietarvi una volta accomodati, ci pensa lo chef Alessandro Liberatore che ha scelto una proposta su due linee di menu: i piatti della tradizione o quelli “innovativi” della carta gourmet tra cui spicca “Paglie e Fieno”, pasta alla chitarra con zafferano e spirulina, ristretto di vongole, crudo di cannolicchi, lattuga di mare. Il plus è rappresentato dall’angolo bar dove bere un buon drink post cena.

    Cestello Ristoclub 

    cestello ristoclub

    cestelloristoclub.com

    Ristorante con pescheria interna, che belli questi format! Si sceglie il pescato del giorno e ci si affida alle mani dello chef Gabriele Rastrelli e alle sue preparazioni innovative e sempre gustose ed equilibrate. Sull’omonima piazza compare il dehors e dal bar si possono scegliere abbinamenti diversi, oltre ai classici vini di cui il locale è molto fornito. L’imponente banco bar è perfetto sia per l’aperitivo che per un drink dopo cena, un American bar che il locale offre sino a notte inoltrata. Sbizzarritevi con i freschi crudi.

    Vi è venuto appetito vero? Avete già fatto la vostra scelta?

    Giornalista e gastronomo, collabora con numerose riviste e quotidiani che si occupano di cibo e viaggi tra le quali spiccano La Stampa, Dove e la Gazzetta dello Sport. I suoi piatti preferiti sono gli arrosticini (ma che siano di vera pecora abruzzese) e gli agnolotti del plin con sugo di carne arrosto. Dice che in tavola non può mai mancare il vino (preferibilmente Trebbiano Valentini o Barbaresco Sottimano).

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