pasta a cena fa male

Mangiare la pasta a cena fa male?

Angela Caporale
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    Ci sono tante convinzioni molto diffuse a proposito di cosa significhi “mangiare sano” che richiedono un momento di riflessione e il parere di un esperto per chiarire in quali casi si tratti di un falso mito. La lista è piuttosto lunga. Basti pensare agli spinaci di Braccio di Ferro, considerati da molti come l’alimento più ricco di ferro, oppure alla convinzione che le uova facciano male. Oggi, insieme alla dottoressa Francesca Evangelisti, biologa nutrizionista, proveremo a capire quanto c’è di vero nell’idea che la pasta a cena faccia male.

    La pasta a cena fa male? Il parere della nutrizionista

    Molti sostengono che mangiare la pasta a cena, così come altre fonti alimentari a base di carboidrati complessi, possa risultare una cattiva abitudine, sia per la digestione e, di conseguenza, per il sonno, sia per il peso corporeo. Partendo da questa premessa, la biologa nutrizionista risponde subito alla domanda: non è vero che la pasta a cena fa male, tuttavia sconsiglia di consumarne una quantità abbondante. Vediamo perché.

    pasta consumo

    Jacek Chabraszewski/shutterstock.com

    I carboidrati sono fondamentali ad ogni pasto

    Innanzitutto, la pasta, come altri cereali e alimenti derivati tra cui riso e pane, contiene un’elevata quantità di carboidrati complessi che, costituendo la nostra fonte energetica primaria, qualora venissero a mancare o ad essere carenti, potrebbero creare problemi al nostro organismo. “Tenendo conto di questo – aggiunge l’intervistata –  è facilmente intuibile come ad ogni pasto debba necessariamente essere presente una componente di carboidrati, che diano energia e che evitino che il nostro organismo la vada ad attingere da altri nutrienti quali, ad esempio, le proteine.”

    I carboidrati si possono assumere in diverse maniere. Quelli semplici, per esempio, sono contenuti nella frutta che la nutrizionista suggerisce di consumare sin dalla colazione e rispettando la regola aurea delle cinque porzioni di frutta e verdura giornaliere. Durante i pasti, invece, assumiamo soprattutto carboidrati complessi come nel caso della pasta. ”Ciò significa che i carboidrati devono essere presenti sia a pranzo che a cena, e anche sotto forma di pasta. Questa, anche a cena quindi, va vista come una fonte di carboidrati, necessaria affinché il nostro organismo continui ad attingere energia anche a fine giornata.”

    Occhio alla quantità e ai condimenti della pasta

    Naturalmente, anche a  cena, esattamente come a pranzo, è utile prestare attenzione alla quantità di pasta. La dottoressa Evangelisti pone l’attenzione alle proporzioni: il piatto di pasta non deve eccedere le quantità di verdure e alimenti proteici e dev’essere calibrato secondo alcuni parametri individuali come: età, caratteristiche fisiche e livello di attività fisica svolto.

    “È da evitare – specifica la nutrizionista –  una cena costituita unicamente da pasta ed in quantità, così come anche una pasta condita in maniera elaborata.” In particolare a cena, il primo piatto dovrebbe essere condito in maniera leggera, sia per favorire la digestione prima di dormire, sia per evitare di assumere troppi grassi.

    mangiare pasta a cena

    Brent Hofacker/shutterstock.com

    “Via libera quindi a pasta condita con un filo di olio EVO e un po’ di parmigiano oppure con verdure o passata di pomodoro, evitando ragù e sughi elaborati.” Per quanto riguarda la quantità, invece, l’intervistata suggerisce di fare riferimento allo schema del piatto unico salutare, dove la pasta, quale fonte di carboidrati, dovrebbe rappresentare circa un quarto del piatto, con l’altra parte occupata da proteine e verdure.

    “È opportuno comunque chiarire che una cena di questo tipo deve fare seguito naturalmente a un pranzo impostato nello stesso modo. Qualora, a pranzo, sia stato consumato un pranzo di soli carboidrati, come per esempio un piatto di pasta, allora a cena sarebbe opportuno mangiare solo un “secondo”, ovvero un pasto composto da un fonte proteica salutare (uova, formaggi magri, legumi, carne magra, pesce) e abbondanti verdure.” Quindi, facendoci sempre aiutare dalla dottoressa Evangelisti, possiamo dire che se abbiamo consumato un piatto abbondante di pasta a pranzo, allora è opportuno evitare di mangiarla anche  alla sera. Tuttavia, è utile tenere conto anche del contrario: se a pranzo abbiamo mangiato solo un secondo, nulla vieta di consumare un piatto di pasta a cena, ma sempre evitando una quantità abbondante e condimenti grassi e/o elaborati.

     

    Sapevate, dunque, che l’idea che mangiare la pasta a cena facesse male è un falso mito?

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

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