panettoni artigianali

Panettoni artigianali e vini, buoni da mangiare (e da regalare!)

Giovanni Angelucci

    Cosa c’è di più piacevole delle rimpatriate in famiglia durante il Natale?

    La cena della vigilia e il pranzo del 25 sono ormai un’istituzione nelle case italiane e, nel tempo, è diventato quasi obbligatorio cercare e acquistare i migliori prodotti che per accompagnare le giornate natalizie in cui, si sa, non c’è tregua in fatto di grandi abbuffate. Primo su tutti il Re Panettone su cui, ogni anno, pasticceri, chef, artigiani del gusto lavorano per trovare la propria ricetta in grado di stupire e differenziarsi tra le tante ormai in commercio. Quindi non soltanto ricette storiche immutate che spesso vengono rivisitate utilizzando ingredienti speciali ed inconsueti come spezie, canditi home made e cioccolati da tutto il mondo, ma anche novità assolute mai viste che i grandi maestri dolciari sono in grado di creare. Però si sa, non esiste un buon panettone o dolce natalizio senza la sua bottiglia di vino a corredare la convivialità a tavola, le bevande sono fondamentali e tra i tanti vini ce n’è per tutti i gusti. Comincia dunque ufficialmente la corsa all’acquisto delle migliori squisitezze delle festività e noi non potevamo che fornirvi qualche spunto.

    Il grande classico, Panettone

    Ormai è un appuntamento fisso il nostro, anche l’anno scorso vi avevamo proposto una selezione di panettoni artigianali, spunti davvero interessanti i cui consigli valgono anche per quest’anno. Ma se lo cercate preparato a regola d’arte, allora tenete presente anche i suggerimenti per il Natale 2018 alle porte e non ve ne pentirete.

    I Panettoni più golosi da regalare

    Knam

    Il cioccolato, da sempre protagonista nella pasticceria del famoso Ernst Knam, è esaltato con ancora più enfasi in questa nuova proposta per il Natale: il fondente Perù Pachiza 70% ricopre la versione 2018 del Knamettone insieme alle mandorle sabbiate, il lievitato special edition, che vede al suo interno pera semicandita e cioccolato in pezzi.

    knamettone

    Bedussi

    Il lievito naturale a tre rinfreschi e canditi preparati homemade come nella migliore tradizione bedussiana. Tre le varianti: canditi e uvetta, cioccolato e noci e albicocche candite. I panettoni preparati con amore dal giovane Francesco Bedussi si distinguono per fragranza e per il loro colore giallo intenso dovuto all’importante impiego di uova. Tanta pazienza, profumi inebrianti e morso soffice dall’alta godibilità.

    Pasticceria Giorgia

    La giovane e brava Giorgia Di Egidio, in arte “Miss Cake”, è ormai conosciuta per l’abilità nel lavorare le spezie nella sua pasticceria di Atri. Per il Natale 2018 ha ricettizzato un panettone a base di due prodotti cardine dell’Abruzzo: zafferano e liquirizia, unendo il territorio de L’Aquila a quello del teramano. E lo ha fatto insieme alla regina della pizza abruzzese, Marzia Buzzanca, che le ha fornito il suo lievito madre. Il risultato è il Panliquizaff, un panettone con glassa di cioccolato bianco e zafferano i cui due ingredienti principali si amalgamano all’interno dell’impasto con le striature della liquirizia ben visibili una volta tagliato. Unione, femminilità, tradizione.

    panettone liquirizia e zafferano

    Ammu

    Questa realtà è famosa a Milano per i suoi cannoli ripieni e per il Natale 2018 propone il panettone glassato con crema di pistacchio e pistacchi di Bronte Dop. All’interno della scatola da acquistare c’è anche una delicata crema al pistacchio da spalmare sulle fette per una degustazione senza pari e molto golosa. Consigliato per chi non si accontenta…

    Pasticceria Gabbiano

    Può esserci un legame tra babà e panettone? Si, e la pasticceria di Salvatore Gabbiano a Pompei ne da un’altissima dimostrazione. Soffice e profumato presenta la tipica bagna al rum (o al limoncello) del dolce napoletano per antonomasia. Il risultato è un babà che diventa un panettone, il panbabà.

    gabbiano-panettone

    Quali vini abbinare al panettone?

    Hofstätter

    Paolo Foradori è riconosciuto come il padre del Pinot Nero altoatesino, oggi le redini sono tenute con grande maestria da Martin Foradori Hofstätter che produce vini entusiasmanti. Da bere certamente in un’occasione speciale come il Natale uno dei suo stratosferici Pinot Nero: il Ludwig Barth Von Barthenau Vigna Roccolo rappresenta l’espressione dei migliori terroir del famoso altopiano di Mazon con un naso ricco e suadente che volteggia tra l’amarena e il mirtillo fino alle sfumature terziarie di rovere e di vaniglia. La bocca elegante vi regalerà grandi bevute.

    Cesarini Sforza

    È tra le più note etichette trentine di spumanti e una delle aziende che hanno contribuito alla nascita e all’affermazione di TrentoDoc, la denominazione simbolo in Italia e nel mondo delle migliori bollicine di montagna. Dal 2001 Cesarini Sforza fa parte di Cantina La-Vis e Valle di Cembra, la grande cooperativa vinicola trentina, con vini di alto apprezzamento. Da stappare il 1673 Riserva, uno spumante di sole uve Chardonnay con riposo di oltre 60 mesi sui lieviti dal naso elegante e dalla ricchezza al sorso, una delle migliori espressioni del Metodo Classico in Trentino.

    Fattoria Dianellavino allaria aperta

    Ci spostiamo nella denominazione del Chianti, Dianella è un piccolo borgo sulle colline di Vinci (Firenze), dove a richiamare l’attenzione non è un grande e storico rosso (l’azienda ne avrebbe e come da offrire) ma un vino rosè fresco e pimpante ottimo per l’aperitivo. Si chiama All’Aria Aperta e ha carattere potente e deciso tipico del Sangiovese, che si esprime con eleganza in questo rosato fresco e piacevolmente minerale. Azienda assolutamente da visitare quando sarete in zona.

    San Michele

    Un Marzemino in purezza prodotto sulla collina del monte Netto, nel bresciano. L’azienda San Michele si trova a Capriano del Colle e produce diversi vini tra cui questa etichetta che risulta essere particolarmente interessante per agilità, freschezza e facile beva. Un rosso non impegnativo da bere anche in aperitivo.

    Lanson 2002

    Una delle cuvée simbolo della maison, Lanson Noble Cuvée Brut Vintage 2002, può rappresentare una valida scelta per un brindisi con i fiocchi. Oltre all’esclusivo design pensato per questo Natale, lo champagne rivela tutta la sua intensità dopo almeno 20 anni di invecchiamento nelle cantine Lanson. Il naso è ricco di aromi freschi che vanno dal limone ai fiori bianchi ben bilanciati da note minerali che in bocca vengono esaltate dalla finezza dello Chardonnay impiegato al 70%. Lunghezza, sensazioni di pane e crema accompagnano il lungo sorso.

    lanson noble cuvee

    Mumm

    Per il Natale 2018 (e Capodanno) arriva la nuova bottiglia Mumm Cordon Rouge, una delle Maison di Champagne più famosa al mondo. Si incontro i tre vitigni dello Champagne (Pinot Meunier, Chardonnay, Pinot Noir) sprigionando gli aromi di frutti bianchi e gialli con le classiche note di litchi, ananas e frutta tropicale. 
Il sorso è candeggiato da note di caramello che regalano un’importante persistenza. Uno champagne di indiscusso valore a prezzi ragionevoli.

    mumm cordon rouge

    Ca’ di Rajo

    Prosecco, ma non la bollicina da grandi numeri priva di personalità. Questa azienda produce vini che valgono la pena assaggiare. La cantina è impegnata nella tutela di vitigni rarissimi come Manzoni Rosa (3 ettari circa in totale in Italia) e Marzemina Bianca (10 ettari totali in Italia), coltivati a oltre 3 metri di altezza da terra con l’antico e tradizionale metodo di allevamento a Bellussera. Ca’ di Rajo è l’unica realtà a spumantizzarli e se siete fortunati potrete riuscire ad aggiudicarvi una bottiglia della Marzemina Bianca Millesimato Brut, davvero unica e speciale.

    Fate tesoro dei nostri consigli, godetevi il Natale e soprattutto stappate le migliori bottiglie per festeggiare le feste natalizie!

    Giornalista e gastronomo, collabora con numerose riviste e quotidiani che si occupano di cibo e viaggi tra le quali spiccano La Stampa, Dove e la Gazzetta dello Sport. I suoi piatti preferiti sono gli arrosticini (ma che siano di vera pecora abruzzese) e gli agnolotti del plin con sugo di carne arrosto. Dice che in tavola non può mai mancare il vino (preferibilmente Trebbiano Valentini o Barbaresco Sottimano).

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