melone invernale

Melone invernale: come consumare e dove trovare questo frutto (quasi) dimenticato

Angela Caporale

Basta pensare al “melone” e, immediatamente, scatta l’associazione mentale e gustativa con il prosciutto crudo. Abbinamento dei più classici, amatissimo in tutta la Penisola, è uno dei piatti unici che meglio rappresentano l’estate. Non tutti sanno che, tuttavia, è possibile gustare una varietà di questo frutto anche durante la stagione fredda.
Si tratta del melone invernale, a polpa bianca, detto anche Inodorus, raccolto d’estate, ma conservato perfettamente per alcuni mesi e quindi perfetto anche per i mesi freddi. Vediamo quali sono le sue caratteristiche, le sue proprietà, il suo apporto calorico e perché potremmo inserirlo in una lista di frutta dimenticata, o quasi.

Melone invernale: caratteristiche e varietà

melone invernale calorie

Il melone è un frutto della famiglia delle Cucurbitacee, la stessa a cui appartengono zucca, anguria e cetrioli. Ne esistono diverse varietà, alcune caratterizzate dalla polpa gialla/arancione – quelle più diffuse e consumate, altre a polpa gialla biancastra, e altre di colore molto chiaro e bianco.

Quest’ultima è la caratteristica della polpa del melone invernale, detto “inodorus” perché, dall’esterno, non emana alcun aroma caratteristico, ma il profumo si sprigiona forte non appena il frutto viene tagliato. Questa variante viene raccolta in estate, come nel caso delle altre, ma può essere conservata alcuni mesi fino, appunto, a dicembre o gennaio.

L’aggettivo “invernale”, dunque, non gli viene attribuito per via del periodo di produzione, ma pensando al consumo. Il periodo ideale, a proposito, per gustarsi questo tipo di melone è tra settembre e novembre. Sul banco dell’ortofrutta lo possiamo riconoscere perché la buccia è generalmente di colore giallo, talvolta con sfumature verdi, e può pesare fino a 4 kg circa.

Tipi di melone invernale

tipi di melone

Non tutti i meloni invernali sono uguali. Infatti, esistono differenti varietà anche di questo particolare frutto. Tra di esse, quelle più caratteristiche sono:

  • Gigante di Napoli, caratterizzato da una buccia particolarmente sottile e da una polpa dolce
  • Melone Morettino dalla buccia verde
  • Melone di Malta che riconosciamo dalla peculiare striatura cromatica della polpa che può includere anche sfumature verdi
  • Cartucciaro, verde, rugoso e tondo
  • Purceddu che, invece, è giallo, liscio e piuttosto allungato.

Queste ultime due varietà sono oggi Presidio Slow Food: la produzione è molto limitata. Infatti, ogni anno vengono raccolti circa 1.200 quintali di Porceddu e 130 quintali di Cartucciaro.

Dove trovarlo e come conservarlo

Come suggeriscono i nomi delle varietà più note di melone invernale, si tratta di una coltivazione tipica soprattutto nell’Italia Meridionale, dove fino a qualche decennio fa era molto diffusa. In particolare, la Puglia deteneva lo scettro di regione regina della produzione del melone per via anche delle numerosissime varietà locali, molto spesso dedicate ai principali centri urbani come Brindisi o Gallipoli.

C’è chi sostiene che l’origine del melone invernale sia asiatica, ma esistono alcune testimonianze del fatto che gli antichi Romani amassero gustare questo frutto, apprezzato in modo particolare dall’imperatore Diocleziano che aveva addirittura emesso un decreto che prevedeva una tassa sui meloni.

Qualsiasi sia l’origine autentica del melone invernale, è certo che oggi rischia di appartenere alla categoria dei frutti dimenticati poiché è poco noto e difficile da reperire. La colpa non è soltanto del consumatore poco attento, ma anche del melone stesso che è soggetto ad ibridazione naturale, ovvero quel processo per cui le piante vicine tendono ad unirsi molto facilmente, generando delle ibridazioni che danno vita a frutti nuovi.

L’alterna fortuna del melone “inodorus” è legata anche alla sua lunga conservazione: infatti, la prassi vuole che dopo essere stati raccolti, i frutti vengano conservati sui balconi delle case, in luoghi arieggiati. In alternativa va bene anche una cassetta di legno dove posizionare uno strato di paglia, oppure il frigorifero, a patto che si presti attenzione a riporlo nel cassetto della frutta senza che si appoggi alle pareti. Almeno fino alla piena maturazione e al momento di portarlo in tavola, dove, garantiscono i nutrizionisti, fa la sua bella figura anche grazie ad un profilo nutrizionale decisamente interessante.

melone invernale biancoCalorie e proprietà

Per 100 grammi di prodotto, infatti, il melone invernale contiene prevalentemente acqua (94,10 g), carboidrati (4,9 g), proteine (0,5 g), grassi (0,2g), fibra (0,7g), e buone quantità di ferro, fosforo e calcio. Presenti anche alcune vitamine del gruppo B, in particolare Tiamina, Riboflavina e Niacina, la vitamina A, e la Vitamina C.

Il contenuto vitaminico fa sì che sia ricco di sostanze antiossidanti che sostengono il fegato nella sua azione depurativa e contrastano l’invecchiamento dell’organismo. Inoltre, la vitamina A è preziosa alleata della vista e contribuisce al rafforzamento di ossa e denti, mentre la vitamina C è un potente antiossidante e rafforza il sistema immunitario.

L’abbondante quantità di acqua ci suggerisce il ruolo che questo frutto può rivestire nel caso di diete dimagranti. Viene consigliato per chi vuole perdere peso anche per il ridotto impatto calorico: sono solo 22 le kcal per 100 grammi di prodotto.

È indicato anche in caso di stipsi, emorroidi o dolori reumatici in virtù delle sue proprietà diuretiche, depurative e lassative.

Usi in cucina e abbinamenti

melone invernale prosciutto

Nonostante non sia semplice da trovare, le caratteristiche e le calorie del melone invernale ci persuadono ad immaginare che uso se ne possa fare in cucina. Una buona idea è sicuramente consumarlo a crudo, da solo o insieme ad altra frutta di stagione in una gustosa macedonia.

Lo scrittore Alexandre Dumas, invece, altro celebre estimatore del melone e in particolare di quello invernale, amava mangiarlo con pepe e sale, accompagnato rigorosamente da mezzo bicchiere di marsala. Questo abbinamento è particolarmente interessante perché in questo modo il melone diventa più facilmente digeribile e meno lassativo.

Un’alternativa è quella di abbinare il frutto con elementi salati: oltre al classico prosciutto, il melone d’inverno ben si sposa con la mortadella. Possiamo, dunque, usare la creatività per realizzare sfiziosi spiedini finger food, oppure insalate ricche. A tal proposito, attingiamo dal nostro ricettario per suggerirvi questa ottima macedonia di melone bianco, prosciutto e lamponi.  Qual è il vostro modo preferito di mangiare il melone invernale?

Angela, con passaporto friulano e cuore bolognese, vive a Udine e si occupa di giornalismo e comunicazione in ambito culturale e sociale. Ha pubblicato due libri e dal 2016 collabora con Il Giornale del Cibo, dove scrive di sostenibilità, sociale e food innovation. Il suo comfort food sono i tortelloni burro e salvia, per i quali ha imparato a fare la sfoglia, condividendoli ogni volta che ne sente il bisogno.

2 risposte a “Melone invernale: come consumare e dove trovare questo frutto (quasi) dimenticato”

  1. alba ha detto:

    L’ ho sperimentato proprio stasera….. soffriggere cipolla, appena dorata aggiungere il melone tagliato a cubetti, coprire con acqua…. Appena l’acqua si è assorbita è pronto! a piacere pepe o peperoncino, sale poco,poco.E’ veramente buono!!!

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