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L’agricoltura familiare si accomoda al Salone del Gusto

Adriana Angelieri

Biodiversità, sapori internazionali, sicurezza alimentare. Ma soprattutto: agricoltura familiare. Sono gli ingredienti dell’edizione 2014 de Il salone del gusto messo a punto da Slow Food, che dal 23 al 27 ottobre verrà ospitato da Torino Lingotto Fiere. Quattro giorni per assaggiare, raccontare, ascoltare e capire cosa sia l’agricoltura sostenibile. Quattro giorni per far salire sull’Arca del Gusto sapori in estinzione, e per conoscere le esperienze di Terra Madre.

Perché si parlerà di agricoltura familiare?
Perché finalmente sono in tanti a parlarne: lo fanno le Nazioni Unite, che hanno dichiarato il 2014 l’Anno Internazionale dell’Agricoltura Familiare, lo ha fatto la Fao qualche giorno fa, dedicando al tema laGiornata Internazionale dell’Alimentazione. Slow Food coglie al volo l’occasione per ribadire ciò che le sta veramente a cuore, per sottolineare che tra agricoltura industriale e familiare c’è una distanza sostanziale di visioni etiche e sapori.
Produrre per ragioni economiche è cosa ben diversa dal produrre per nutrire: a cambiare è il risultato finale, il gusto e la qualità dei prodotti.

Terra Madre: paladini della biodiversità
Mangiare è un atto agricolo e produrre è un atto gastronomico. É l’assunto del progetto ideato da Slow Food per aiutare i piccoli produttori nella loro crociata contro la grande distribuzione e l’omogeneizzazione dei prodotti agricoli e dei sapori. In che modo? Creando una rete che mette insieme i “paladini della biodiversità” e i “cavalieri della sostenibilità” per favorire la condivisione delle esperienze e il reciproco sostegno. La comunità di Terra Madre sarà presente al grande Mercato del Salone del Gusto, insieme ai produttori dei presìdi di Slow Food e ad espositori provenienti da tutti i continenti.

Arca del Gusto
Se la maledizione dell’agricoltura intensiva si abbatte sulla varietà di cibi e sapori, Slow Food accorre mettendo a riparo dalle intemperie la biodiversità. Come? Creando l’Arca del Gusto. Dal 23 al 27 ottobre saremo tutti chiamati a far salire sull’imbarcazione un piatto in via d’estinzione e a salvaguardarne la storia.

La Fucina di Pizza e Pane e la scuola di cucina
Grani d’annata, bighe, poolish, rinfreschi e lieviti madre. Tutti pronti a salire sull’Arca del Gusto, e tutti con una storia lunga e interessante che vi verrà raccontata da maestri panettieri e pizzaioli provenienti da tutta Italia. Questi “artigiani DOC”,  corsisti di Alto Apprendistato dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, pescheranno dall’Arca alcuni prodotti, a son di mattarello mostreranno ai presenti come lavorarli, per trarne fuori una pizza d’autore e un loro personale cavallo di battaglia. Sono previsti stimolanti confronti e fruttuose sperimentazioni.

La “slow-cucina”: scuole del gusto e pasti stellati
Più che una scuola di cucina, in realtà, sarà un democratico e costruttivo momento di scambio di opionioni tra i fornelli, dove i partecipanti contribuiranno alla creazione dei piatti confrontandosi con gli chef. Il tutto, in un ambiente rilassato per “pochi ma buoni”: non più di 25 “allievi” per lezioni che durano fino a due ore.

Sempre a proposito di buona cucina, esclusive location ospiteranno appunatementi stellati a tavola: chef da tutto il mondo utilizzeranno prodotti scelti per mettere a punto abbinamenti originali. Fra le proposte di quest’anno spicca La Cina è servita, organizzato dal ristorante Zheng Yang di Torino, e che unisce prodotti piemontesi e ingredienti cinesi: tutti chiaramente reperibili a chilometro zero.

Laboratori del gusto
Cacciatori di eccellenze nazionali e internazionali, alla riscossa! I Laboratori del Gusto saranno più di 100, e comprenderanno incontri tematici che faranno contenti soprattutto gli amanti della birra. Alla regina del malto verrà infatti riservata un’intera sala per raccontare, insieme al gusto, i luoghi natali delle prescelte: insieme alle testimoni internazionali, faremo la conoscenza di interessanti rappresentanti nostrane.
Percorso sensoriale a 360 gradi sul fronte dei vini: anche in questo caso, per meglio apprezzarne il gusto e le caratteristiche, si è scelto di raccontare la storia e la cultura dei territori di origine.

Tra cocktails e spazi per famiglie
Chiudiamo la rassegna degli “slow-appuntamenti” con due incontri agli antipodi.
L’arte del miscelare gli alcolici con cura, partendo dalla scelta del bicchiere e dalla fabbricazione del ghiaccio sarà oggetto diMixology, lo spazio che il Salone del Gusto ha voluto ritagliare agli artisti del cocktail.
Sul versante opposto, un percorso gastronomico che mette in cucina genitori e figli per comporre piatti e merende buoni e sani!
Al Salone del Gusto ne avremo per tutti gusti: diversi, ma soprattutto, biodiversificati.

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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