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G.O.D.O in Umbria!

Adriana Angelieri

il manifesto di

 

Certo è risaputo che in Umbria ci sono due cose certe per far godere i sensi… il buon cibo e una natura incontaminata. Certi di questo gli umbri che vogliono godere di gusto si sono costituiti inGruppi Organizzati di Domanda e Offerta (GODO), con il sostegno di varie associazioni di promozione della cultura biologica e ambientale, quali AIAB, GREENPEACE e LEGAMBIENTE.

una veduta di spoletoI gruppi d’acquisto, come tutti i lettori del Giornale del Cibo sanno bene, funzionano con un listino di offerte fatte da produttori locali, ortolani, contadini e piccole aziende, certificate o no, di cui si conoscono i sistemi di produzione. L’utente finale, ad esempio la signora Maria che fa la spesa al GODO, sa che il signor Pino produce delle carote buonissime e le ordina dal listino del gruppo d’acquisto.

Molti come me, sanno bene che il sistema non è semplice per tutti. Ci si deve ricordare di ordinare in tempo i prodotti perché c’è una scadenza per inviarli, in modo che dei volontari votati al sacrificio possano smistare gli ordini e richiedere ai vari produttori ciò che è necessario. Soprattutto, se ci si è ricordati di fare l’ordine…. ci si deve ricordare anche di andarlo a ritirare nei tempi indicati e non è affatto scontato! Il tutto è perfettamente orchestrato da questi volontari devoti che sono dietro le quinte e cercano di far andare tutto per il meglio. Anche questo non è per nulla facile… soprattutto trovare i volontari è un’impresa vera e propria!

i membri di un gasInsomma è una modalità diversa di fare la spesa, a cui non siamo abituati. E’ vero che non è facile neppure andare al supermercato: a volte sembra una guerra. Non si trova posto per l’auto, non ci sono i carrelli, si entra spesso in posti rumorosi, luminosi, si compra un sacco di roba inutile stimolati dalle offerte e si fanno code interminabili alle casse, soprattutto sotto le festività. Usciamo generalmente con un gran mal di testa, accodandoci ad altre auto che cercano affannosamente di tornare verso casa. Comunque è una guerra che conosciamo. Siamo dei perfetti guerrieri da supermercato… addestrati a dovere, armati di carta di credito, cattivo umore e clacson sonante. Abituarsi a nuove regole di battaglia non è mica roba da ridere! Anche se ormai sono vari anni che in Italia funziona in molti luoghi il sistema dei Gruppi d’Acquisto… in Umbria, in molti casi, sono arrivati dopo gli errori degli altri e si sono organizzati meglio per godere e non soffrire troppo. Certo è che l’Umbria è un luogo socialmente vivibile, dove le persone hanno più tempo, riescono ad organizzarsi meglio e hanno anche un maggiore contributo di volontariato che tiene alla natura e all’ambiente.

al mercato, prezzi al consumoAnche nei GODO Umbri i prezzi non sono abbastanza competitivi e questo dispiace perché significa molte cose… la più importante di queste è che non c’è abbastanza domanda per permettere ai produttori di abbassare i prezzi. Spesso poi chi produce con rispetto per la natura si orienta a vendere a un pubblico di lusso… che generalmente ha a cuore le mode più dell’anima dell’ambiente. Ad esempio chi produce un tipo di fagiolo introvabile, spesso lo vende a dei prezzi luce, anche se ormai dopo vari anni che lo produce potrebbe anche permettersi di abbassare il prezzo, perché non deve mica ricomprare da sé stesso la semente l’anno successivo! Questo tipo di paradossi fanno sì che il mercato non sia equilibrato. Oserei dire che questo tipo di produttore vende un vero “fagiolo vintage”, con i prezzi del vintage… vecchio d’origine ma anche costosissimo! Avete presente il vintage? E’ quando vedi nella vetrina di un negozietto fighetto la tua vecchia giacca anni ’80 con le spallone, che avevi regalato in beneficenza, ad un prezzo allucinante e pensi: “ma chi se la compra e soprattutto, chi se la mette?” E invece la comprano… la comprano e se la mettono pure! Ecco quello è il vintage!

Tutto considerato comunque, nei GODO umbri, a parte qualche eccezione, ci sono dei prezzi abbastanza equilibrati al mercato ordinario e questo significa che c’è sicuramente un’attenzione a selezionare i produttori più bravi come qualità e anche capaci di essere onesti. Un aspetto che vale la pena ricordare, anche in questo caso, è che i Mercati Contadini, i cosiddetti Farmer’s Market o i “Gruppi d’acquisto” non hanno un’accezione necessariamente “biologica certificata”. Sicuramente in Umbria è semplice individuare i prodotti di qualità e biologico senza certificazione perché generalmente se ne conoscono i produttori e si può testarne la fiducia.

stefamoa catoniCome mai non si riescono ad equilibrare questi prezzi? – Mi risponde Stefania Catoni un’attiva volontaria del GODO di Spoleto:
“Il prezzo troppo alto? E’ una lotta dura e lunga… anche per questo stiamo cercando di saltare, purtroppo a malincuore, l’intermediazione di AIAB, con il ricarico di prezzo che ne consegue. Dopotutto per AIAB il risultato è già stato ottenuto: mettere in relazione produttori ecologici e biologici con i consumatori. In questo caso comunque, non si tratta solo di una questione di prezzo. Minor passaggi significano anche minori consumi di carburante, minor inquinamento, ecc. e soprattutto quel rapporto di conoscenza, fiducia e, alla fine, di vera e propria amicizia che si instaura con il produttore. Che è, in sostanza, la peculiarità dei Gruppi d’Acquisto. Poi se un produttore non ci ispira il 100% di fiducia… allora arrivederci e grazie! Non bisogna però cadere nel tranello della ricerca del costo troppo basso, non garanzia del rispetto dell’ambiente e di un corretto comportamento sociale. Far capire alle persone che mangiare bene è importante, non solo per la salute e per l’eliminazione delle sostanza chimiche dall’ambiente, ma occorre anche diminuire i consumi, mangiare il giusto, il giusto che basta, per dirla alla Segrè (Preside Facoltà di Agraria Università Bologna – Alma Mater Studiorum), e senza sprecare niente. Quindi anche se costa un pochino di più, magari ci fai più attenzione a non buttare via niente!”

spoleto sotto la neveMa non c’è minor scelta di varietà del prodotto fresco nella stagione invernale?
SC: “Assolutamente no. Nei mesi invernali il consumo di verdura fresca diventa monotono o piuttosto scarso rispetto alla stagione estiva. Si tratta di un’abitudine sbagliata, favorita dalle condizioni climatiche della stagione fredda e dall’aver perso il contatto personale con la produzione agro-alimentare. I consumatori sono separati dal luogo della produzione del loro cibo. Non era così in passato, quando si mangiava seguendo le stagioni del sole e dei prodotti stagionali della terra. La verdura ricorda l’estate, quasi come se nell’orto invernale non fossero più disponibili ortaggi freschi di grande valore nutrizionale.verdure invernali

Io non sono un medico, ma so che esiste una documentata complementarietà nutrizionale tra i prodotti vegetali dell’orto invernale e la fisiologia del corpo umano durante la stagione fredda. I nutrienti contenuti negli ortaggi invernali proteggono la loro struttura vegetale contro le basse temperature, per resistere alla riduzione della durata e dell’intensità della luce solare, per superare le variazioni climatiche tipiche dell’inverno. Dai nostri produttori in questo periodo acquistiamo patate, carote, cavoli, spinaci, indivia,radicchi, rape e molte altre verdure. In Umbria poi abbiamo dei meravigliosi produttori, come quelli dei cereali e legumi, ad esempio farro e lenticchia e molte specialità gastronomiche, dal buon vino all’olio extravergine d’oliva, ai formaggi, per finire alla frutta secca.

una veduta della campagna umbra

Come è nata questa vostra esperienza a Spoleto?
SC: Inizialmente siamo partiti come GODO ora il percorso si è diretto verso il vero gruppo d’acquisto in senso classico, cioè abbiamo fatto il percorso inverso: inizialmente, per partire, c’è stata un’imposizione dall’alto (è stato fortemente voluto da Legambiente Spoleto e da me), poi la cosa si è andata evolvendo verso forme di organizzazione più “democratiche” (per molti termine obsoleto e ormai fuori moda! Così come il concetto che esprime…), grazie anche all’aiuto di molte persone che si sono conosciute strada facendo… Ma non è solo l’organizzazione più aperta e partecipata che ci sta portando verso un vero e proprio “Gruppo”, anche l’intermediazione dell’AIAB sta quasi diventando superflua, essendo arrivati pressoché all’autogestione del rapporto produttori/consumatori…

manifesto del Stefania che lavoro fai nella vita quotidiana, oltre alla volontaria del Gruppo d’Acquisto? Credi veramente che si possa aiutare l’ambiente facendo la spesa in questo modo?
SC: Io che faccio nella vita extra-gruppo d’acquisto? Lavoro nella scuola, come impiegata, faccio un lavoro che non mi piace per niente e che non mi dà niente a parte 1000 euro al mese, che ormai è niente pure quello… Ho sogno… una società in cui tutti siano felici, in cui non ci sia più lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sull’ambiente e sugli animali! Chiedo troppo, lo so! Intanto mi “accontenterei” di abbattere questa società dei consumi sostituendola con una società solidale, che si fondi sul rispetto, sulla reciprocità e sulla riscoperta del baratto! Tanto per cominciare vieni al nostro mercatino dello scambio e del baratto a Campello sul Clitunno, si chiama “AlterNatività: Piazza il Baratto” e ne parliamo con più calma! Poi, ovviamente, mi piacerebbe vivere in una casina in riva al mare, e non fare niente… MA PROPRIO NIENTE!!!

una cena del godo di spoletoInsomma questi umbri sono proprio dei sognatori con un grande senso pratico. Devo aggiungere in quanto a praticità che, come organizzatrice e fruitrice di vari GAS in giro per l’Italia, ho potuto osservare che uno dei grandi vantaggi del progetto GODO è ilsistema informatico con cui è costruita questa rete organizzata: tutto è molto efficiente. Sostanzialmente dal web ti iscrivi al progetto, scarichi il file excel con l’elenco dei prodotti del tuo punto GODO più vicino direttamente dal sito, fai il tuo ordine apportando le modifiche al foglio, lo inoltri e… se ti ricordi di andare a prendere la spesa il gioco è fatto!
Inoltre bisogna ammettere che c’è una grande atmosfera di piccola comunità tra tutti i fornitori e gli acquirenti, che occasionalmente organizzano anche cenette insieme allestite ad hoc…  Proprio vero che in provincia si gode!

Potete guardare il sistema dei GODO in Umbria a questo link.
di Isabella Guerrini

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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