Effetto Expo sui ristoranti milanesi

I ristoranti milanesi stanno sentendo l’ “effetto-Expo”?

Adriana Angelieri

Dopo esserci occupati del cosiddetto “lavoro gratuito” ad Expo e aver ascoltato la voce dei volontari che presteranno il loro contributo all’evento, non potevano non occuparci di un’altra “spina nel fianco” dell’Esposizione universale: quale sarà l’impatto di Expo 2015 sull’economia italiana? All’estero – o almeno, così sembra – sono convinti che “l’ effetto Expo” si farà sentire. Al contrario, in Italia, a crederci sono davvero in pochi.

In attesa del “verdetto finale” abbiamo bussato alla porta dei diretti interessati per capire se a dominare, nella Milano “oltre l’Expo” sia più l’ottimismo o lo scetticismo e per capire quali siano le reali ricadute dell’evento sulla ristorazione milanese.

Abbiamo incontrato Elisa Racchetti, una delle responsabili delle attività commerciali di Gruppo Ethos, azienda di ristorazione che da circa vent’anni si distingue per la versatilità della sua cucina, aperta a continue sperimentazioni e alle necessità dei clienti che seguono regimi alimentari alternativi.

Vanta  infatti sei locali di successo (i milanesi Grani&Braci e Tondo, e i brianzoli Sanmauro, Fabbrica Libera, Risoamaro e Acqua e Farina) e con l’apertura della Fabbrica Libera, lo scorso febbraio, ha persino avviato una produzione di birra artigianale e una torrefazione di caffè.

Torrefazione Gruppo Ethos
I locali forse più conosciuti, tuttavia sono Grani&Braci ( un ristorante, pizzeria e steak-house in via Carlo Farini a Milano) e Tondo, un design-restaurant ospitato all’interno del Barcelò Milan Hotel di via Stephenson a Milano, inserito nel futuristico distretto business pensato per Expo 2015.

Pochi giorni fa abbiamo assistito all’inaugurazione di Expo, qual è la vostra opinione riguardo l’evento?

Elisa Racchetti: “Come Gruppo Ethos, ci sarebbe piaciuto molto partecipare a Expo, dando un contributo attivo attraverso le nostre offerte di ristorazione. Purtroppo, nonostante siamo un gruppo di discrete dimensioni operante in diversi luoghi sul territorio nazionale, il costo di ingresso per partecipare ad Expo era troppo alto, fuori dalla nostra portata economica. Andremo sicuramente come visitatori e, come gruppo, speriamo di godere degli indotti di Expo dall’esterno”.

Ha già notato, nei mesi che precedono l’inizio dell’Esposizione Universale, un ‘effetto-Expo’ sui ristoranti di vostra gestione? Quali previsioni potete fare riguardo alle ricadute di Expo sulla vostra offerta di ristorazione milanese?

E.R.: “Inizialmente eravamo un po’ scettici: leggevamo i rapporti che profetizzavano un grande afflusso di turisti con indubbie ricadute positive su tutti i settori del turismo milanese, compresa la ristorazione, però non sapevamo quanto queste previsioni rispecchiassero la realtà. Ora, invece, siamo molto più positivi e fiduciosi che Expo avrà un effetto positivo sui nostri indotti. Infatti, già da settembre dello scorso anno alcune cose hanno iniziato a muoversi.

Ristorante gruppo Ethos a Milano

Da gennaio, le richieste hanno cominciato ad aumentare. Diverse agenzie ci hanno contattato, alcune hanno richiesto i nostri servizi anche per periodi prolungati, fino a 10 giorni, per gruppi di turisti anche numerosi. Altre agenzie, ci contattano per prendere un appuntamento per vedere i ristoranti e prenotare poi degli spazi. Siamo ottimisti, beneficeremo di un effetto-Expo; per esempio, l’hotel in Fiera che ospita uno dei nostri ‘ristoranti milanesi’, Tondo, è già praticamente overbooked per il periodo di Expo!

Purtroppo i nostri ristoranti in Brianza, come Risoamaro e Sanmauro, a differenza di quelli milanesi, come Tondo e Grani&Braci, non stanno ancora godendo di un ‘effetto-Expo’. Ma siamo fiduciosi che presto le cose inizieranno a muoversi anche lì”.

Possiamo quindi affermare che, molto probabilmente, ci sarà un considerevole ‘effetto-Expo’ sulle vostre attività di ristorazione milanesi. Per far fronte ad un probabile aumento di clienti, pensate di procedere con assunzioni di nuovo personale?

E.R.: “La forza di essere un gruppo di dimensioni non trascurabili ci permette di affrontare dei momenti di maggiore attività, come probabilmente sarà il periodo di Expo, avvalendoci delle nostre risorse interne. Possiamo facilmente spostare personale da un punto vendita ad un altro che ne abbia una maggiore necessità. Tuttavia, a causa del forte turn over fisiologico nel nostro settore, siamo sempre alla ricerca di nuovo personale. Quindi le selezioni sono sempre aperte e credo sia interessante sapere che il personale che sarà assunto nei prossimi mesi – se dimostrerà d’essere entusiasta per il nostro lavoro, curioso e propositivo –  rimarrà senz’altro con noi anche dopo l’Expo“.

Ristorante a Milano

Expo porterà a Milano molti turisti, avete pensato a qualche iniziativa per promuovere i Vostri locali?

E.R.: “Noi proponiamo già da sei anni eventi dedicati al tema dell’alimentazione, come degustazioni con dottori e cene-conferenze. Abbiamo ospitato al Grani&Braci nei mesi scorsi già due serate dedicate ad intolleranze alimentari e alimentazione anti aging.
Il 9 aprile, invece, da Sanmauro, a Casatenovo (LC), il medico chirurgo e agronomo, Luca Speciani, ci ha raccontato come affrontare i problemi metabolici e ormonali grazie ad una corretta alimentazione e stile di vita.

Proprio dedicata ad Expo è partita una rassegna speciale sempre da Grani&Braci: il 14 marzo abbiamo ospitato il medico e psicologo Daniele Biasini che ci ha parlato del perché spesso le diete falliscano, mentre l’11 giungo con Luca Speciani faremo una ‘Lezione di spesa: per un’ Expo delle persone e non delle aziende’. Vogliamo riappropriarci dell’argomento meraviglioso che è ‘Nutrire il pianeta’ che purtroppo sembra essere diventato appannaggio solo dei colossi dell’industria alimentare che sono riusciti ad entrare nell’ Esposizione grazie alla loro forza economica”.

Se al momento non ci è dato sapere quale sarà l’impatto dell’Esposizione  sull’economia italiana e quanto sarà forte l’effetto Expo, al termine di questa intervista un concetto ci è chiaro: la ristorazione milanese ha messo in campo tutte le sue forze per non farsi sfuggire l’occasione di un’Esposizione Universale ‘in casa propria’.

Intervista di S.L.

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

Una risposta a “I ristoranti milanesi stanno sentendo l’ “effetto-Expo”?”

  1. Silvia ha detto:

    Ciao a tutti, premetto che non sono nel settore ma “solo” una cuoca amatoriale con la passione per il buon cibo, all’inizio anche io ero un poco scettica sui reali benefici di Expo su attività di ristorazione, alberghi e, ma si anche negozi, ora penso invece che chi saprà sfruttare l’occasione, cavalcando l’onda potrà farcela, proprio come voi e la vostra carica positiva.
    Io credo che il fatto di attirare a sè i turisti sia proprio il proporre cibi ed iniziative ad essi collegate, che portino curiosità, ivi compreso il discorso intolleranze, di cui si inizia a parlare più spesso ma ancora non abbastanza, ecco voi lo fate, unitamente ad altre proposte. Non tralasciamo inoltre il fatto della possibilità di eventuale lavoro per qualcuno anche oltre Expo! Non vi conoscevo, sono sincera, ormai vivo nel Pavese nonostante 35 anni di “milanesità”, ci vedremo presto perchè mi avete incuriosito.

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