Zuppa di amarene, Gulash, Làngos: cosa mangiare a Budapest

Laura Girolami
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    Città punto di congiunzione tra oriente e occidente, divisa in due dal Danubio, deve il suo nome all’unione di due centri distinti, avvenuta nel 1872 : Buda sulla sponda occidentale, e Pest sulla sponda orientale. Budapest rimane nel passato un gioiello architettonico e nel presente un polo turistico ormai imprescindibile.

    Ricchissima di bellezze architettoniche, dal Parlamento Ungherese con la sua struttura neogotica, al castello di Buda che domina la città dall’alto della collina sulla quale fu costruito nel Medioevo, fino ad arrivare all’isola Margherita, sede di uno dei festival musicali più famosi del mondo: lo Sziget.

    Numerosissimi, a Budapest, non solo i ponti che attraversano la città, ma anche i siti termali. La città infatti è arricchita da circa 40 terme con piscine molte delle quali sorgono all’aperto in una piazza o in un angolo di un viale alberato.

    Se già vi abbiamo affascinato con la descrizione delle bellezze della “Parigi dell’Est”, di certo non potrete resistere ora che vi racconteremo cosa mangiare a Budapest.

    Le caratteristiche della cucina ungherese

    cucina ungherese caratteristiche

    In Ungheria, come in tutti gli altri paesi del mondo, la gastronomia è legata a doppio filo con le tradizioni e la storia. Le ricette tipiche si basano sull’eredità degli allevamenti tradizionali, sulla manifattura dei prodotti alimentari e sono una sintesi di tutti i popoli che le hanno influenzate, come gli antichi nomadi asiatici, e da popoli europei come i tedeschi, gli italiani, gli slavi e i francesi.

    Nel tipico menu ungherese il primo piatto è quasi sempre identificato come un brodo o una zuppa aromatica. Il secondo invece è solitamente a base di carne, preparato insieme al contorno come ad esempio crauti ripieni, pasticci di patate e verdure sottaceto. Infine i dolci sono dei tipi più svariati:  ai classici ingredienti base, la tradizione affianca anche la ricotta, la frutta di stagione, le marmellate, le noci e i semi di papavero.

    L’ingrediente principe della cucina ungherese è sicuramente la paprika. La finissima polvere prodotta dall’essiccamento del peperoncino viene prodotta in diverse varianti, da quella dolce (csemege) a quella piccantissima (csipos). Inizialmente la paprika era impiegata come surrogato del pepe, mentre oggi è largamente diffusa e consumata a seconda delle varietà: c’è quella da mangiare cruda, quella da conservare sottaceto, quella da triturare in polvere e usare, appunto, come spezia.

    Cosa mangiare a Budapest: 5 piatti imperdibili

    In ogni città ci sono dei cibi imperdibili, sapori da sperimentare e ingredienti da scoprire. La capitale dell’Ungheria  non fa eccezione, per cui vogliamo segnalarvi cosa mangiare a Budapest, a partire da 5 piatti che dovete assolutamente assaggiare.

    Il gulasch

    goulash ungherese

    Per iniziare abbiamo scelto un piatto simbolo dell’Ungheria, il gulasch. Il suo nome risale al passato del paese e si riferisce ai mandriani dei bovini che riempivano le campagne. Gli allevamenti ungheresi infatti erano famosi in tutta Europa, e i pastori per tutta l’estate vivevano insieme al gregge.

    Ecco perché questo piatto tipico della cottura in umido veniva preparato all’aperto ed era considerato tradizionale nelle famiglie contadine ungheresi. Sostanzialmente si tratta di una zuppa a base di carne di manzo arricchita  da patate, peperoni e paprika. La ricetta, perfezionata nel tempo, per arrivare nei menù dei ristoranti dovrà però aspettare il 1800.

    Làngos

    langos ungherese

    Uno dei trend grastronomici degli ultimi anni è sicuramente lo street food, e la cucina ungherese non è da meno, grazie al Làngos. Il suo nome deriva dalla parola làng che significa fuoco: infatti inizialmente questa pietanza era cotta cui carboni ardenti, mentre oggi si preferisce la frittura che permette una cottura più rapida.

    È molto simile a una pizza fritta, condita con panna acida e formaggio. Le varianti però sono le più disparate, sia dolci che salate.

    Lecsó

    lecso ungherese

    Questo piatto rispetta la tecnica del gulasch e la tradizione della cucina ungherese. Il lecsó infatti è un piatto composto da verdure stufate, in particolare cipolle, pomodoro e peperoni, arricchite dalla onnipresente paprika.

    Zuppa di amarene

    zuppa di amarene ungherese

    Sembrerà sconvolgente, ma questa zuppa non è considerata un dolce o un piatto per finire il pasto, anzi. Come vi abbiamo raccontato le zuppe sono caratteristiche dell’apertura del menu e la zuppa di amarene è sicuramente la più particolare che potete trovare.

    Molto apprezzata in estate, questa pietanza è anche molto facile e veloce da preparare. Inoltre vi fornirà l’occasione per un #instamoment imperdibile e di successo, con il suo colore rosa acceso!

    Kurtőskalács

    kurtos kalacs ungheresi

    Per chiudere la lista dei piatti da non perdere se non sapete cosa mangiare a Budapest, abbiamo scelto ovviamente un dolce. Il Kurtőskalács è conosciuto come il dolce più antico del Paese, è possibile trovarlo non solo nelle pasticcerie ma anche nei mercatini e alle fiere.

    Il suo nome deriva dalla parola “kürtő” che in ungherese si utilizza per i camini o le canne fumarie, di cui il kurtoskalacs ricorda la forma. La sua struttura cilindrica di pasta brioches viene anche riempita con creme pasticcere, così da renderlo ancora più dolce e buono.

    Tradizione e innovazione: 2 ristoranti da provare a Budapest

    dove mangiare a budapest

    A Budapest è possibile assaggiare tutte le sfumature della sua cucina tipica. Dalla tradizione fino alle rivisitazioni più moderne, così abbiamo deciso di offrirvi due alternative molto diverse, in modo possiate scegliere se preferite il passato o il futuro della cucina ungherese

    Hungarikum Bistro

    Il concept del ristorante vuole offrire un menù più fedele possibile a quello preparato ogni giorno nelle case degli ungheresi. In questo modo i clienti autoctoni potranno riscoprire sapori perduti e i turisti assaporeranno una gastronomia autentica. Anche l’arredamento all’Hungarikum Bistro vuole far sentire a casa chiunque decide di varcare le sue porte, lo spazio è infatti caldo e accogliente.

    Potrete iniziare con un “tocco di sapore ungherese”, cioè una selezione di salumi accompagnati da formaggi, passando per la fornita sezione delle zuppe, per arrivare ai secondi (a base di carne e pesce), ovviamente conditi con paprika.

    21 Restaurant

    Qui troverete la classica cucina ungherese, ma rielaborata in una versione moderna e appetitosa. 21 Restaurant mantiene il vero gusto originale, ma i piatti sono più leggeri della cucina tradizionale. Per fare ciò utilizzano i migliori ingredienti disponibili al mercato ogni mattina lavorandoli con tecnologie sempre all’avanguardia.

    Partendo dall’assaggio dalle immancabili zuppe a base di carne, pesce e ortaggi vi consigliamo di provare anche il filetto di maialino arrosto con vellutata di aglio leggero, oppure il persico saltato in padella con spinaci freschi e purè di patate con cerfoglio.

    Voi siete mai stati a Budapest? Avete dei piatti e dei ristoranti da consigliarci? Scriveteli nei commenti!

     

    Laura è nata a Macerata, e passa le sue giornate (e alcune notti) a scrivere. Il suo piatto preferito è la pasta perché è tradizione, ricordi e la base perfetta per tutti i sapori del mondo. Secondo lei in cucina non può mancare il tempo e la creatività per dedicarsi ai fornelli.

    Una risposta a “Zuppa di amarene, Gulash, Làngos: cosa mangiare a Budapest”

    1. Orval79 ha detto:

      Io in Ungheria ci vivo da circa 10 anni, sposato con una ungherese. Il problema dell’Ungheria non sono le ricette, anche buone, ma la reperibilità di ingredienti di qualità accettabile (40 anni di comunismo hanno distrutto ogni concetto di qualità, e ancora oggi dopo 30 anni è raro trovarlo).
      Diciamo che ci sono gli ingredienti di alta qualità, ma bisogna cercarli con fatica, spesso con giri assurdi, difficilmente li trovi nei negozi “normali”, e spesso sono sovrapprezzati, soprattutto rispetto al salario medio.
      Detto questo, il manzo purtroppo non viene frollato in Ungheria, è spesso duro e nel 99% dei negozi ne trovi poco e sempre i soliti tagli poveri, per la qualità quindi come sopra: negozi particolari o contatti diretti tipo mercato nero 😀 l’80% dei bovini allevati qui vanno all’estero, e del 20% circa che resta qui circa 2/3 sono vecchie vacche a fine carriera (non è una leggenda ma dati del report di fine anno della Camera dell’Agricoltura ungherese), ovviamente nessun macellaio te lo dirà.
      Il maiale locale tipico famoso, il Mangalica, eccellente davvero, l’ungherese medio lo compra forse sotto Natale o Pasqua, ne trovi poco nelle macellerie, anche questo va quasi tutto in export o nei ristoranti, e bisogna ringraziare alcuni spagnoli se esiste ancora oggi: circa 30 anni fa salvarono la razza quando ne rimanevano solo un centinaio di capi.
      Il langos come ben dici è simile a una pizza fritta, ma per mangiarlo buono e digeribile devi fartelo a casa. Fuori nel 99% dei casi è fritto con olio usato all’infinito, e ci usano il tipico formaggio chiamato trappista, che quasi tutti qui usano, un prodotto industriale orrendo e anonimo, sembra gomma.
      Il lecsò è buono, ma a patto di usare una salsiccia affumicata il giusto e non troppo.
      Il Kurtőskalács uguale, la quasi totalità di quelli venduti sono fatti con economica margarina anzichè burro come nelle ricette tradizionali più vecchie (ancora oggi usata in maggioranza dalla popolazione, basta guardare nel banco frigo di un qualsiasi supermercato la proporzione margarine-burro). E’ un problema che si ritrova in un vasto numero di pasticcerie in tutto il paese, un pò per tutti i dolci, purtroppo.
      Sulla dieta però indubbiamente mangiare carne da mattina a sera ogni giorno dell’anno non è certo salutare. Sono anche il popolo europeo con il più basso consumo di pesce, non lo mangiano quasi mai (circa 4,5 chili annui a persona, contro i 27 di media europea se ben ricordo). Infatti i dati ufficiali sull’aspettativa media (quasi 10 anni meno che ad occidente), sull’obesità (peggiori in Europa) e su certe malattie collegate anche alla dieta lo confermano senza alcun dubbio. Da turisti un weekend o una settimana si può fare un “full immesion”, ma da residenti io non lo suggerisco.

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