Giornalista e gastronomo, collabora con numerose riviste e quotidiani che si occupano di cibo e viaggi tra le quali spiccano La Stampa, Dove e la Gazzetta dello Sport. I suoi piatti preferiti sono gli arrosticini (ma che siano di vera pecora abruzzese) e gli agnolotti del plin con sugo di carne arrosto. Dice che in tavola non può mai mancare il vino (preferibilmente Trebbiano Valentini o Barbaresco Sottimano).
La cucina cinese, in Italia, è ormai diventata “di casa”. Nelle città, impazzano gli indirizzi cinesi, e fortunatamente per gli avventori e gli appassionati i menù che parlano orientale stanno migliorando anno dopo anno. Il merito va soprattutto a imprenditori e a veri cuochi, cinesi e giapponesi, che mettono in tavola una cucina di
Metti un cuoco calabrese (figlio del mondo) a Roma, le sue due stelle Michelin, la grande cultura gastronomica che lo ha portato dov’è ora. Ecco, vi trovate nella stretta via dei Banchi Vecchi, nel cuore del centro storico capitolino, precisamente nel ristorante Il Pagliaccio dello chef Anthony Genovese. Se varcate la porta dal campanello
La cucina del Piemonte è ricca di storia, sapori unici e ricette di grande tradizione. Tanti sono i piatti in cui la carne è protagonista, e lo stesso vale per le paste ripiene, in primis gli immancabili agnolotti, il brasato, la bagna cauda, la polenta e i plin. Sono molti coloro che ritengono questa
Dopo aver fatto un primo viaggio tra i migliori ristoranti di Milano dove mangiare è cosa seria, avervi fornito gli indirizzi giusti per la colazione, e suggerito i locali per l’aperitivo, è il turno dei migliori ristoranti di pesce a Milano. A differenza di quanto si possa pensare, non essendo propriamente sul mare,
Che Natale sarebbe se non stappassimo i vivaci spumanti pre, durante e post cenone della Vigilia o pranzo del 25 dicembre? Le bottiglie con cui fare “il botto” sono tantissime in Italia, a cui si sommano le etichette dei vini frizzanti prodotti in tutto il mondo. Noi italiani, però, siamo molto tradizionalisti, motivo per
È tempo di lievitati, e non parliamo di pizza. Sono i tradizionali super panettoni, rigorosamente di alta qualità (e godibilità) che spesso sfiorano anche l’artigianalità ai massimi livelli. Probabilmente il dolce di origine milanese è il più famoso tra le leccornie consumate durante il Natale (e non solo, perché oggi in molti lo destagionalizzano),
“Lu vrudatte”, così come è chiamato e conosciuto in Abruzzo, rappresenta un viaggio all’interno di sapori e profumi locali, un’esplorazione che ripercorre le abitudini e i cicli della terra. Secondo alcun, il periodo invernale è il più indicato per concedersi un brodetto di pesce, a detta di altri, invece, durante l’estate il mare offre
L’89esima edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba è appena terminata ed è proprio ora che voi golosi frequentatori di tavole avete bisogno dei nostri consigli sul tartufo in Piemonte e su dove mangiare il pregiato tubero. La regione è grande e l’offerta ampia e variegata, quindi ci focalizzeremo su un’unica area,
O ti piace o non riesci proprio a berlo. Non ci sono mezze misure con il gin tonic, il cocktail del momento che ha ammaliato i bevitori, e non solo, di tutta Italia. A dire il vero le origini del gin tonic sono ben più antiche del nuovo millennio ma da qualche anno sembra essere
Tra le recenti aperture milanesi, comparse sulla piazza meneghina dalla fine della scorsa estate, merita la visita (ripetuta) la nuova insegna Ciotto. Un luogo in cui bere, cenare, godersi l’aperitivo. Un wine bar con cucina, potremmo definirlo, un locale a cui l’etichettatura va stretta, come a chi lo ha creato, un gastronomo giapponese, Gen
La 65esima edizione italiana della Guida Michelin 2020 è stata presentata questa mattina al Teatro Municipale di Piacenza con due grandi novità: Enrico Bartolini che viene accolto nell’Olimpo dei 3 stelle e l’arrivo di due nuovi bistellati. Guida Michelin 2020: ecco il nuovo chef a 3 stelle È un carro armato Enrico Bartolini, il suo passaggio lascia sempre il segno, neanche Attila
Ormai dal 2016 nell’affascinante Danimarca si tiene un appuntamento che mira a scoprire la ricchezza delle ostriche locali, per molti le migliori al mondo! Tra gli organizzatori c’è Povl Lønberg Rasmussen, gourmet di vecchia data e uomo dell’enogastronomia danese che ha avuto la buona idea di accendere i riflettori sull’argomento (una volta l’anno,
Se vi imbattete nel vasto mondo del web cercando “Sine Milano”, leggerete di un ristorante gastrocratico. Gastro che? “Sine”, cioè “senza” in latino, “vuole allargare i confini della cucina gourmet, della gastronomia di qualità, parlando a tutti non solo a una ristretta élite, eliminando tutto ciò che può rappresentare un peso inutile sul
Vilnius è una città vivace e di assoluta piacevolezza, di piccole dimensione, con un centro storico ampio e ricco di attrattive. Chi visita la Lituania non può che partire da qui, anche e soprattutto per scoprirla dal lato gastronomico. Bisogna ben tener presente che il Paese uscì dall’URSS nel 1990 (fu il primo): in
Moda o storia? Come sempre le due cose combaciano e c’è chi usa la storia per lanciare “nuove” mode e chi, rispettandola in toto, la riporta in auge. Parliamo delle anfore, le giare in terracotta che una volta venivano utilizzate per conservare alimenti, poi cadute nell’oblio e oggi tornate alla ribalta con fervore
Impostate il navigatore su via Giuseppe Pisanelli, civico 25, arriverete di fronte a un bell’hotel. C’è un cancello, di solito aperto, e diverse targhe dalla rossa della Michelin alla JRE (Jeunes Restaurateurs, l’associazione che riunisce i migliori e i più giovani rappresentanti dell’alta gastronomia). Una sontuosa scalinata e ci sarete quasi. Entrando vi
Parlare di Torino sta diventando ormai un appuntamento quasi fisso. Sarà per il fermento enogastronomico che nutre con i suoi ristoranti, per i luoghi di interesse come il nuovo Mercato Centrale, per i personaggi valenti che la abitano, per l’eleganza che incanta, ma anche per i suoi famosi caffè. Cosa c’è di più
Innumerevoli sono i ristoranti di Roma tra cui scegliere per soddisfare il proprio appetito. Visitandola vi renderete conto che la capitale è molto più che carbonara, amatriciana, cacio e pepe o gricia. Di certo ne mangerete di eccellenti, e di mediocri nei ristoranti “acchiappa turisti sparsi” soprattutto nei quartieri come Trastevere, ma la
Quando si dice Abruzzo si dice anche arrosticino, e viceversa. Vi abbiamo parlato della cucina regionale fondata sulle tradizioni agropastorali durante un gustoso tour attraverso i ristoranti tipici abruzzesi, abbiamo accennato alla transumanza come pratica principale dei pastori di un tempo, descritto la carne utilizzata nella cucina tipica: agnello, pecora e capretto, che
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