Qui sono nati i celebri bocconcini acchiappa-golosidi Martino Ragusa.Se siete di quelli che una volta arrivati in Spagna si lanciano con entusiasmo nel rito del “tapear”, l’andare per tapas, in Andalusia vi troverete come nel vostro elemento naturale. E’ proprio in questa regione sono nati i famosi bocconcini ormai celebri nel mondo, ed è qui che troverete le tapas migliori, preparate con più fantasia, oltre che i bar a tapas più interessanti.L’origine delle tapas è incerta. Secondo alcuni sono nate nel secolo XIII in seguito a un’ordinanza di Alfonso X di Castiglia “El Sabio” che obbligava i tavernieri a servire dei bocconi di cibo assieme al vino per mitigare gli effetti dell’alcool. Per altri l’antenata delle tapas sarebbe stata una fetta di pane posta sul bicchiere a mo’ di tappo per difendere il vino dalle mosche, da cui il nome. Se la versione corretta è questa, c’è da dire che quella povera fetta di pane ha fatto una grande carriera.C’è da dire che il clima caldo di questa regione incoraggia l’uso di cenare per strada alternando un boccone a una breve passeggiata fino alla successiva taverna dove continuare con un’altra piccola golosità da degustare con un sorso di vino. La migliore di tutte le tapas andaluse è senza dubbio il pesce fritto, pescaíto frito in dialetto. Ve lo raccomando in modo speciale aggiungendo l’informazione che i cuochi andalusi hanno fama di essere i più bravi a friggere in tutta la Spagna.Fra le altre tapas consiglio di non mancare las almejas en salsa de ajo (vongole saltate con olio, prezzemolo e aglio), los buñuelos (frittelle ripiene di prosciutto o formaggio o verdura), los boquerones en vinagre (acciughe sotto aceto), l’ atun fresco judian en escabeche (tonno fresco marinato con fagioli), las gambas alla plancha (gamberoni alla piastra). E ancora los calamares rellenos (calamari ripieni), los calamares fritos (calamari fritti), las mejllones en concha (cozze al vino bianco), los caracoles en salsa (lumache in salsa di pomodoro, aglio e prezzemolo), las espinacas con garbanzos (spinaci e ceci in olio, aglio, cumino e peperoncino con pane fritto), el bacalao rebozado (bacalà fritto impastellato), las ensaladillas (insalate varie, con baccalà o uova sode o tonno ecc), las croquetas (crocchette varie), los pinchitos morunos (spiedini di maiale o pollo marinati, e… l’elenco potrebbe continuare molto a lungo… Da questa abbondanza si capisce bene come il rito del “tapeo”, l’andare per tapas prima di cena, può tranquillamente sostituire il pasto con il vantaggio del divertimento, dell’approfondimento gastronomico e della varietà. Ma anche del portafoglio, visto che una tapa costa in media 2 euro (3 al massimo per le più elaborate) e con 3 – 4 tapas ben scelte si fa cena.Questi gli indirizzi da non perdere: Cerveceria Giralda, calle Mateos Gago, 1, 41004, Siviglia; Taberna La Manzanilla,C/ Feduchy, 19, Cádice; Taberna La Tana, Calle Rosario, Granada, 18009, Reventaero, Camino Ronda 101, Granada 18004 Granada.
Andalusia, Patria Delle Tapas
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Adriana Angelieri
Adriana è Responsabile di Redazione e Social Media Manager per Il Giornale del Cibo dal 2016. Siciliana di origine, si è trasferita a Bologna per i tortellini e per la sua carriera. Unendo la sua grande passione per l'alimentazione alle competenze nei progetti editoriali, si dedica alla guida del team redazionale e alla creazione di contenuti che garantiscano ai lettori un'informazione chiara, utile e accurata. Oltre che per i tortellini, il suo cuore batte per i risotti, di ogni tipo, purché fatti bene! Il profumo del basilico e l'olio buono sono gli ingredienti che non possono mai mancare nella sua cucina.
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