vacanze enogastronomiche italia 2019

Turismo enogastronomico: le 10 mete italiane top dell’estate 2019

Alessia Rossi
2

     

     

    In estate, quando apriamo i social network, vediamo scorrere una quantità impressionante di fotografie e stories in cui, insieme a paesaggi e tramonti da mozzare il fiato, compaiono cibi gourmet, colorati e accattivanti, dall’impiattamento creativo e impeccabile, perfetti per essere condivisi. Soprattutto per i Millennials, il food è diventato uno dei principali mezzi per vivere delle nuove esperienze: a confermarlo, il Rapporto sul Turismo Enogastronomico in Italia, la più completa e autorevole ricerca del settore stilata da Roberta Garibaldi, professoressa presso l’Università degli studi di Bergamo e Ambasciatrice per l’Italia della World Food Travel Association. Non stupisce, quindi, che negli ultimi anni circa il 45% degli italiani abbia intrapreso almeno un viaggio scegliendo una destinazione turistica in cui l’offerta enogastronomica fosse ampia e diversificata. A questo proposito, la famosa app di prenotazione di ristoranti, TheFork, ha stilato una lista delle 10 città italiane preferite dai turisti per le loro vacanze enogastronomiche del 2019.

    Siete curiosi di sapere quali sono? Preparate i bagagli e armatevi di occhiali da sole, perché stiamo per scoprirle insieme!

    Il cibo come motore per il turismo

    turismo enogastronomico

    OlgaBombologna/shutterstock.com

    Lo sappiamo, il cibo è qualcosa di strettamente legato all’identità di un luogo e della sua storia: come non pensare ai tortellini e alla piadina per l’Emilia-Romagna, alla carbonara o alla cacio e pepe per il Lazio, all’immancabile pizza per la Campania o alle famose orecchiette alle cime di rapa per la Puglia? E così via, potremmo andare avanti all’infinito. Il punto è che proprio la scoperta di questa meravigliosa diversità culinaria spinge i turisti a muoversi e a prenotare le proprie vacanze. Infatti, il turismo enogastronomico italiano è cresciuto in maniera esponenziale, anche grazie ai programmi televisivi, ai suggerimenti ricavati dai blog di cucina, dalle app e dai social network, rivelando un nuovo interesse per il food: secondo il rapporto, nel 2017 il 66% degli italiani si è dichiarato d’accordo con il fatto che, durante un viaggio, partecipare ad esperienze enogastronomiche sia un prezioso aiuto per conoscere la cultura locale.

    Vacanze enogastronomiche in Italia: il Sud batte il Nord 10 a zero

    Sarà per l’immediata associazione con le spiagge dalla sabbia bianca, con i tramonti che affondano sul mare e le cene a base di pesce, ma proprio nel sud Italia – con qualche incursione nella Sardegna – troviamo le mete top scelte dagli italiani per le proprie vacanze. Infatti, nella lista stilata da TheFork, i turisti sembrano preferire di gran lunga le seguenti destinazioni, che infatti registrano un maggior incremento di prenotazioni nei mesi estivi rispetto a quelli invernali.

    Vediamo quali sono le destinazioni più trendy dell’estate 2019.

    1. Gallipoli

    gallipoli

    Venturelli Luca/shutterstock.com

    In prima posizione, troviamo proprio lei, Gallipoli, la nuova capitale della movida estiva italiana, il cui nome deriva dal greco Kallípolis, ossia “città bella”. Ma attenzione perché, come suggerisce il nome stesso, la città non è solo discoteche sulla spiaggia: può infatti vantare di origini antiche e di una cucina ricca di sapori gustosi. La gastronomia gallipolina si rifà in buona parte alla cucina salentina (in cui abbondano verdure, ortaggi e legumi), ma presenta alcune particolari specificità, grazie alla centenaria tradizione di pescatori che hanno saputo godere di ciò che offriva loro il mar Ionico. Perciò, se avete in mente una vacanza enogastronomica a Gallipoli, potrete scegliere se gustarvi la pitta te patate, ossia un pasticcio di patate al forno con ricotta forte, in una vecchia masseria persa nell’entroterra salentino, oppure la tipica scapece, composta da piccoli pesci come cupiddhi, boghe o zorri fritti, fatti marinare tra la mollica di pane imbevuto di aceto e lo zafferano (da cui il colore giallo del piatto) in un ristorantino vista mare.

    2. Positano

    positano

    Cristina Trif/shutterstock.com

    Il manto azzurro del mare, il verde brillante della macchia mediterranea e i colori dei terrazzamenti coltivati ad agrumeti: eccoci in Campania, nella meravigliosa Costiera Amalfitana! E qui troviamo Positano, il paese-presepe, arroccato su un monte e considerato (a ragione) una delle località più spettacolari d’Italia. Qui, tra viuzze e panorami sul mare, potrete gustare le fritture di paranza, i profumatissimi limoni, i dolci spettacolari – dai castagnacci alle zeppole – e ancora, il pane di Positano, i prelibati formaggi dei Monti Lattari, o anche delle squisite parmigiane di melanzane!

    3. Alghero

    alghero

    Marcin Krzyzak/shutterstock.com

    Ora ci spostiamo in Sardegna, sulla costa nord-occidentale, ad Alghero, una città famosa per le antiche mura e possenti bastioni che la circondano, ma anche per l’affascinante fusione della cucina sarda con quella catalana. Da questo incontro, sono nati piatti indimenticabili come la paella algherese – preparata con fregola, una pasta tipica sarda, con agnello sardo, il famoso carciofo di Ittiri, la rana pescatrice, le cozze e i gamberoni rossi – e la deliziosa aragosta alla catalana, appoggiata su un letto di pomodorini e cipolla. Inoltre, tipico proprio di questa zona abbiamo l’Anghelo Ruju, un particolare vino liquoroso dal colore rosso granato, ottenuto da uve Cannonau lasciate ad appassire al sole per circa 15/20 giorni.

    4. Olbia

    olbia

    Roman Babakin/shutterstock.com

    Restiamo nell’isola sarda e ci muoviamo verso l’altra costa, a est: siamo a Olbia, e qui possiamo imbatterci in una gastronomia che mischia perfettamente tradizione e innovazione. In questo territorio, oltre ai paesaggi pazzeschi e al mare azzurrissimo, non mancano le materie prime che vanno dai prodotti della “terra” (come formaggi e insaccati) a quelli del mare (come pesci, crostacei e frutti di mare). Tipici di Olbia e dintorni sono la zuppa gallurese, preparata con brodo, carne di pecora e di manzo, passata di pomodoro, pecorino grattugiato, sale e basilico, accompagnata dall’immancabile spianata sarda, o anche la fregula con cocciula, ossia con un sugo alle vongole. E non potrete non assaggiare la fantastica seada ricoperta di miele oppure i famosi culurgiones!

    5. Taormina

    taormina

    Romas_Photo/shutterstock.com

    Da un’Isola all’altra: il nostro tour gastronomico ci porta in Sicilia, a Taormina, una città  influenzata da un passato di dominazioni che si rispecchia anche nella sua cucina. Infatti, nei piatti tradizionali, possiamo ritrovare contaminazioni con la tradizione culinaria araba, spagnola, ma persino francese o normanna: per esempio, di derivazione araba sono i famosi arancini di riso, mentre all’influenza normanna si devono tutti i piatti a base di baccalà e stoccafisso, mentre la famosa ‘mpanata di pesce spada richiama subito alla nostra mente l’empanada iberica. Se vi state chiedendo cosa mangiare a Taormina, siete nel posto giusto: oltre alla classica caponata e pasta alla norma, troverete ad accogliervi un trionfo di pesce e, soprattutto, di dessert celebri come la cassata, i cannoli, la frutta di Martorana (ossia, i coloratissimi dolcetti di marzapane a forma di frutta) e gli nzuddi, i biscotti croccanti a base di mandorle.

    6. Agrigento

    agrigento

    T.Slack/shutterstock.com

    Rimaniamo in Sicilia e spostiamoci verso Agrigento, l’antica Agrigentum per i Romani o Girgenti per i Normanni, famosa per la Valle dei Templi e per i vicoli dall’aria decadente e affascinante. La cucina di Agrigento e provincia unisce in un mix perfetto la tradizione  di mare (grazie alla vicinanza con le Isole Pelagie) e quella di montagna (per la presenza dei Monti Sicani), e perciò nel territorio si possono trovare indistintamente sia carne sia pesce. Tra questa ricchezza di influenze e prodotti eccellenti (come non pensare alla ricotta dei Monti Sicani?) possiamo trovare piatti tipici come i cavatelli all’agrigentina, con un sugo di pomodoro, melanzane fritte e ricotta salata, poi la minestra di seppie, la pasta di San Giuseppe e, come dolci, il celebre cous cous al pistacchio delle suore cistercensi del monastero di Santo Spirito. E se avete voglia di gustarvi qualcosa di più fresco, ecco 5 posti dove mangiare la granita ad Agrigento!

    7. Siracusa

    siracusa

    David Ionut/shutterstock.com

    Affacciata sullo Ionio, la splendida città di Siracusa deve la sua cucina all’influenza greca: infatti, sembrerebbe che la prima scuola di cucina in Occidente fosse stata fondata proprio lì. Essendo una città principalmente di mare, sono tantissimi i piatti di pesce che il turista può gustare, come la pasta alla siracusana, semplice, ma di grande impatto grazie alla presenza delle acciughe, l’olio extravergine e la mollica di pane abbrustolita, o la pasta con la salsa moresca realizzata con bottarga di tonno, cannella, succo di arancia e limone. Tipiche sono le zuppe di pesce o i pupetti i muccu, delle polpettine con pesce impastate nell’uovo e pangrattato e poi fritte in padella.

    8. Trapani

    trapani

    leonori/shutterstock.com

    Con ben quattro città su dieci, la Sicilia detiene il primato delle mete più ricercate per le vacanze enogastronomiche italiane del 2019! Forse più di ogni altra, la zona del trapanese è quella che ha maggiormente risentito dell’influenza della cultura gastronomica araba, che si rispecchia nel famoso cous cous alla trapanese (che chiamano cùscusu), abbinato al pesce fresco siciliano. Altri piatti che non potete non mangiare se passate da Trapani sono sicuramente le busiate al pesto, un tipo di pasta tradizionale che devono il loro nome al ramo di buso con cui venivano trafilate originariamente, oppure il pane nero di Castelvetrano, dall’impasto scuro ricavato da due varietà di grano, il grano biondo siciliano e il grano di Tumminia.

    9. Matera

    matera

    Rudy Balasko/shutterstock.com

    Ed eccoci in Basilicata, e precisamente a Matera, capitale europea della cultura 2019. La città dei Sassi può vantare di una tradizione culinaria molto antica ed essenzialmente povera, basata soprattutto sui legumi, carne e formaggio. Il suo orgoglio? Il pane di Matera IGP, che con la sua forma bizzarra, la crosta croccante e la mollica giallo paglierino, ha saputo conquistare i cuori di tutti! Un’altra segnalazione va fatta per il peperone crusco, un peperone dolce secco, e per la ciallèdd, ovvero un piatto a base di pane raffermo con patate, cipolla, ed erbette della Murgia.

    10. Sorrento

    sorrento

    IgorZh/shutterstock.com

    Ultima – ma non ultima – in fondo alla lista troviamo Sorrento. Semplicità e ricchezza dei sapori sono due caratteristiche essenziali della sua cucina, i cui piatti sono realizzati con ingredienti del territorio, incredibilmente gustosi. Se state programmando una vacanza nella penisola sorrentina, non potrete farvi mancare gli strascinati, ossia dei cannelloni chiamate così perché la pasta è arrotolata e stesa dal mattarello, la pasta e fagioli, gli mbuttunat’, ossia i peperoni ripieni, e i dolci come le sfogliatelle, le paste reali, i gelati e, ovviamente, il limoncello di Sorrento IGP!

    Ma non finisce qui. Infatti, all’interno del panorama del turismo enogastronomico nel mondo, l’Italia può vantare del numero maggiore di mete di tendenza anche nella top 20 europea:

    • Gallipoli
    • Positano
    • Alghero
    • Olbia
    • Taormina
    • Ibiza
    • Albufeira
    • Almancil
    • Agrigento
    • Siracusa
    • Trapani
    • Matera
    • Sorrento
    • Lecce
    • Donostia-San Sebastiàn
    • Cagliari
    • Quarteira
    • Marbella
    • Cannes
    • Palma de Mallorca

     

    Insomma, non siamo troppo stupiti da questa lista dal momento che il nostro Paese è famoso in tutto il mondo per le sue eccellenze in fatto di food. Perciò, se state programmando le vostre vacanze enogastronomiche in Italia, perché non lasciarvi ispirare da questa lista? Quale meta avete scelto per la vostra estate?

    È nata vicino a Bologna, ma dopo l'università si è trasferita a Torino per due anni, dove ha frequentato la Scuola Holden. Adesso è tornata a casa e lavora come ghost e web writer. Non ha molta pazienza in cucina, a parte per i dolci, che adora preparare insieme alla madre: ciambelle, plumcake e torte della nonna non hanno segreti per lei. Sta imparando a tirare la sfoglia come una vera azdora (o almeno, ci prova).

    Lascia un commento