Still life: recensione film

Redazione

NELLA SCENA VIENE SERVITO DEL TONNO SU UN TAVOLO

Anno 2013; regia di Umberto Pasolini; genre: drammatico.

TRAMA: John, meticoloso ed abitudinario funzionario comunale londinese, si occupa di nature morte: persone decedute in solitudine. Di questi, in caso non trovi parenti ed amici disponibili, dopo aver indagato gusti e interessi, si occupa personalmente di organizzarne i funerali. Il puntuale lavoro John è ritenuto poco produttivo dal suo superiore. Così il protagonista si trova a seguire il suo ultimo incarico, occuparsi di ripercorrere l’esistenza tribolata di Billy Stoke, etilista morto nell’appartamento a fronte al suo. In quell’uomo troverà la sua stessa solitudine. Questo lo porterà voler vivere la propria vita in prima persona ed a innamorarsi della figlia abbandonata dal dirimpettaio scomparso. Come direbbe Achille Campanile “tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino” egli stesso morirà, all’improvviso, in una solo apparente solitudine.

SCENA: La sera, dopo aver cenato in solitudine con la solita scatoletta di tonno ribaltata su un piatto con una fetta di pane tostato, John guarda le immagini conservate nel particolare album di famiglia delle persone che ha conosciuto solo dopo morte, questo non è solo il suo lavoro, ma è anche tutta la sua vita.

COMMENTO: Pellicola di buoni sentimenti. La caratterizzazione del protagonista è come la scatoletta di tonno quotidiana, poco fantasiosa, semplice e banale, personaggio comunque ben interpretato dal talentuoso Eddie Marsan.

 

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