Frittura di schille (e’ skell)

gallonero
Le schille è il nome che in Romagna viene dato a quei gamberetti piccolissimi e trasparenti(Palaemon serratus) o più comunemente gamberetto delle rocce, che nel periodo più caldo dell'estate si radunano alla superfice del mare lungo le scogliere, formando delle vere e proprie fiumane. Si cucinano fritti e, si mangiano intere con guscio e tutto. E, vi assicuro che dopo l'unica difficoltà è smettere di mangiarle, infatti sono come le ciliegie, non si smetterebbe mai. Però attenzione, perchè il guscio sia friabilissimo e la polpa non si squagli in cottura c'è un segreto nella preparazione e, fino a che non me l'hanno rivelato, mi riusciva delle fritture di gusci gommosi e niente più.
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Preparazione 1 ora
Tempo totale 1 ora
Portata Antipasti
Cucina Italia
Porzioni 4 persone

Ingredienti
  

Istruzioni
 

  • Lavare i gamberetti che devono essere ancora vivi, sgondarli bene e porli in una casseruola.
  • Far bollire una quantità sufficente di acqua e gattarla sui gamberetti mentre è ancora in ebollizione.
  • Istantaneamente i gamberetti da trasparenti diverranno rosa/arancio e la loro polpa si condenserà.
  • Rovesciare il tutto in un colapaste per far defluire l'acqua e, lasciare che i gamberetti si sgrondino senza pero seccarsi.
  • Infarinarli bene, togliendo poi tutta la farina in eccesso facendoli saltare in un colino a rete con trama larga.
  • Friggerli quindi pochi alla volta, in abbondante olio ben caldo, se l'olio è a temperatura giusta, basteranno pochi attimi.
  • Far sgrondare un attimo su carta da cucina, e gustarli caldissimi, con poco sale.
  • Se si sono seguite queste regole risulteranno croccanti e friabili come le patatine, ma con un sapore...Provare per credere!!!