racconti e cibo

Dolce Cuore [Racconto]

Adriana Angelieri

Dalla metamorfosi di Kafka a Moby Dick, la letteratura ha sempre raccontato e trasmesso i valori sociali e culturali del cibo attraverso le sue opere. Per valorizzare e testimoniare questo legame, abbiamo voluto rilegare, in senso metaforico, una serie di racconti legati al cibo, frutto della mano e dell’animo creativo di talentuosi scrittori.

I raccontini saranno pubblicati su Il Giornale del Cibo ogni mercoledì, non perdeteli!

 

Dolce Cuore

 di Olivia Crosio

«Dai, prendiamoci una pausa, divertiamoci un po’. Indovina a chi sto pensando.»

«Indovinare? E come faccio? Chi mi dice che non stai pensando, che ne so, al presidente degli Stati Uniti? O a qualche personaggio letterario, o a qualcuno che non conosco neppure? Dammi qualche indizio. Se fosse…»

«Ah, questo gioco mi è sempre piaciuto!»

«Se fosse una città?»

«Se fosse una città, sarebbe New York.»

«Spiegati meglio.»

«Squadrata, razionale con la sua pianta tutta angoli retti, ma anche splendente con i suoi palazzi di vetro, e colorata, sorprendente con quella Broadway che corre obliqua. Il luogo dei sogni e delle speranze. E con il tesoro della sua oasi di smeraldo ben chiusa al centro, un cuore che, quando ci sei entrato, ti fa dimenticare dove sei e tornare in contatto con la Natura. Può bastare?»

«Solo belle cose, quindi?»

«Non del tutto. Mette soggezione a chi ci arriva per la prima volta. E la notte, se non la conosci, se non ti ci sai muovere, devi stare attento. Il suo lato oscuro intimorisce.»

«Hai reso l’idea. E se fosse… un animale?»

«Una tigre, sicuro. Sguardo imperscrutabile, movenze perfette, si mimetizza nel suo ambiente, è inafferrabile. Ma non è detto che sia pericolosa. Se sai farti rispettare e non la minacci, si lascia guardare e chissà, magari un giorno si lascerà anche accarezzare.»

«Ah. Da questo e dal brillio nei tuoi occhi deduco che sei innamorata ma non necessariamente ricambiata. Bisogna capire di chi. Un cibo, allora.»

«Oh, non ho dubbi. Sarebbe uno di quei dessert tiepidi al cioccolato con l’interno liquido. Una cupola austera marrone scuro, che a guardarla così non dice nulla di particolare, ma quando ci affondi il cucchiaio ti riserva una bella sorpresa, qualcosa di caldo e profumato a cui non puoi resistere, che ti strappa un “mmm” di delizia e goduria. E allora non sai da che parte cominciare, se assaggiare insieme un po’ della calotta e un po’ del ripieno, oppure se divorare prima la parte preziosa, quella sciolta, e poi lo scrigno, la pasta soffice, o il contrario, aggredire prima l’esterno e lasciare per ultimo il goloso interno. Uno di quei dolci che per mangiarli occorre concentrarsi, ragionarci su. Così ti dimentichi di non essere sola a tavola, perdi brandelli di conversazione, passi per maleducata da tanto sei assorbita.»

Attimo di pausa.

«Non ti sarai per caso innamorata del nostro capo?»

«Accidenti, hai indovinato al primo colpo! Sono così trasparente?»

«Per restare in tema alimentare, trasparente come un bicchiere d’acqua. C’è una cosa strana, però.»

«E sarebbe?»

«Hai dimenticato la guarnizione. Hai presente la panna, la ciliegina…»

«Perché la guarnizione sono io, anche se lui ancora non lo sa! Io sarò il suo ghirigoro di panna fresca sulla cupola e anche il lampone che la sormonta. Quello che dà colore al piatto e attira lo sguardo. Quello che ti fa leccare le labbra. Come mi ci vedi?»

«Ti ci vedo più come una pera, sì, una fettina di pera cotta nell’angolo del piatto, tutta lentigginosa di cannella. Auguri, amica mia, tanti, tanti auguri!»

 

olivia crosioOlivia Crosio, traduttrice di narrativa, è nata a Milano, dove vive con il marito e i due figli. Convinta che gli adolescenti siano sì disordinati, pigri e a volte scontrosi, ma anche e soprattutto spiritosi, pieni di sorprese e dotati di una inesauribile vena di poesia, ha scritto il suo primo romanzo Solo in città (Fanucci 2007), una storia romantica ed esilarante, dove ogni pagina appassiona più della precedente, seguito da GIULIO E IL COLORE DEI BACI (Fanucci). Il suo ultimo romanzo femminile LA FELICITA’ NON FA RUMORE è stato pubblicato da GIUNTI.

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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