Granite Evolution Porcellane

Mise en place sostenibile? Ecco la porcellana eco-friendly!

Adriana Angelieri

C’è poco da fare: “anche l’occhio, vuole la sua parte”. Vale in molti casi ma, soprattutto, vale  nel settore ho.re.ca., il cui primo comandamento è “coccola il cliente”: un servizio impeccabile deve essere supportato da una mise en place a regola d’arte e, dunque, da stoviglie dallo stile ricercato, preferibilmente in porcellana.

Se non fosse però che (mai come in questo caso) le esigenze del cliente hanno un costo per l’ambiente su cui bisogna riflettere, soprattutto nell’anno in cui tutti si chiedono dove recuperare nuove “Energie per la vita”: ecco dunque che qualche azienda italiana comincia ad adottare e promuovere l’uso di materiali alternativi alla porcellana tradizionale nel settore ho.re.ca, che diano risultati altrettanto eleganti, “stilosi” e funzionali.

E’ il caso dell’azienda italiana Cifa che da oltre 25 anni rifornisce hotel e ristoranti, e che si è chiesta come mettere insieme le esigenze dell’estetica e della funzionalità, senza fare un torto all’ambiente.
La risposta è arrivata da Dudson e dalle porcellane green della linea di stoviglie Evolution, la cui realizzazione ha un “costo” nettamente inferiore a quello della porcellana tradizionale: l’anidride carbonica emessa durante la loro produzione, infatti, è inferiore del 79%.

La soluzione dell’azienda inglese è piaciuta non solo a Cifa, che ha inserito Evolution all’interno del suo catalogo, ma anche a noi, che abbiamo deciso di intervistare Angelo Fanfarillo, vice presidente di Cifa. Grazie a lui, abbiamo capito quali sono i vantaggi di questa interessante innovazione.


Porcellane Eco Friendly

 

  • Com’è nata l’idea di inserire questo tipo di prodotti all’interno della vostra offerta?

Angelo Fanfarillo: “Semplicemente dall’esigenza di trovare anche nella porcellana un prodotto ecosostenibile, una novità stravolgente  in questo mondo.

Solitamente chi pensa a fabbriche di porcellana, infatti, pensa a grandi industrie con grandi fumi. Noi abbiamo voluto stravolgere questo pregiudizio (che poi non è lontano dalla realtà effettiva) , dunque siamo andati oltre, sia nella tecnica di produzione, sia nello smalto, che è ThermoEco al 100%”.

 

  • Per essere veramente sostenibili, non sarebbe meglio utilizzare prodotti monouso in materiali come la polpa di cellulosa o il Mater-Bi?

A.F.: “Sono prodotti completamente diversi, il MaterBi e la polpa di cellulosa sono materiali fantastici e molto rispettosi dell’ambiente, ma si indirizzano soltanto a determinate utenze. Un ristorante, uno chef stellato, un hotel, ma anche una trattoria di paese non utilizzeranno mai sulla propria tavola un prodotto “usa e getta”. Noi siamo partiti proprio da qui e abbiamo sperimentato un prodotto eco, chiedendoci: perché anche nel settore della porcellana non si può parlare di Eco?”

 

  • In base alla vostra esperienza, quindi, è possibile coniugare l’esigenza della forma, dell’estetica (di primaria importanza in un settore come il vostro) con quello della sostenibilità ambientale?  

A.F.: “Si assolutamente, oggi le tecniche produttive, sia quelle artigianali, che quelle più meccaniche, hanno fatto passi importanti: siamo in grado di realizzare qualsiasi prodotto (naturalmente rimanendo sempre dentro alcuni limiti) senza dover precludere il punto estetico; siamo in un momento in cui l’artigianale, il rustico, il materico, piace molto, si vuole tornare alla convivialità di una volta, allo stare insieme a tavola e alla condivisione di bei momenti”

 

  • In termini economici quanto è impegnativa la produzione delle porcellane Evolution? Costano di più rispetto a quelle realizzate con materiali tradizionali?

A.F.: “Certamente, perché ci sono dei passaggi che eludono la parte meccanica: se non vi è la macchina, vi è l’uomo.  In alcune parti, addirittura, viene ancora effettuata una smaltatura manuale, dunque è normale che il tempo e la manodopera siano più onerose di una produzione di serie. Idem lo smalto: è molto più costoso che un semplice e diffusissimo smalto normale impiegato da tutti i produttori del mondo”.

 

  • Il mercato italiano è sensibile alla tematica sella sostenibilità? Qual è stata, fino ad ora, la risposta del settore Ho.re.ca al lancio di questa linea? Avete ricevuto molte richieste?

A.F.: “Credo che anche l’Italia si stia avvicinando a questo universo, ma siamo ancora ‘acerbi’ (parlo del mondo HoReCa) e troppo legati al concetto del prezzo.
Noi siamo molto soddisfatti perché diversi clienti hanno creduto in questo prodotto e sono promotori di questa corrente.

E’ un settore ‘di nicchia’, quindi dico ‘meglio pochi ma convinti e veri che molti senza nessun ideale’.
Abbiamo adirittura utilizzatori che anche sul loro menù tengono a far presente che le porcellane con cui servono i loro piatti sono prodotte con un risparmio di CO2 del 79 %, e con uno smalto thermoeco al 100%”.

E voi, condividete la scelta di Cifa? Avevate già sentito parlare delle porcellane eco friendly?

 

 

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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