PRESENTAZIONEDispongo sui bordi del piatto tre rombi di zucchina (dalla parte della buccia) poi al centro le varie verdure caramellate ed, in fine, il medaglione di salmone (dopo aver tolto lo spago, nel caso l’abbia usato)
Questa è una pietanza che abitualmente si cucina all’aperto nei pic nic e nelle feste campestri ,ma va bene ovunque si possa posare un fornello con le brace e una bella graticola. Questa pietanza e questa modalità di cottura,è sovente usata dai cacciatori di cinghiali , a fine battuta di caccia per rifocillarsi ancora in
Ricetta di Orsagiuliva.Me l’han spacciate per alici alla sarda; ma soltanto vostromo e zuanne potran rivelarmi se l’informazione è veritiera! ;O)… di qualsivoglia regione siano risultano gustose e golose; questa ricetta val ugualmente bene per le cugine sarde.
Versione del Gattò di patate alla maniera mia.E’ più leggero del tradizionale Gattò napoletano: non amo il sapore sapido che dà il salame previsto nella ricetta classica, al massimo quando mi prende il vulìo ci aggiungo 50 gr di mortadella tagliata in una sola fetta e ridotta a dadini.Il limone gli dà un tocco profumato
Questo coniglio fritto, insaporito con le erbette aromatiche,è un gustoso piatto sia consumato appena cotto bello croccante, che freddo, si presta per questo come pietanza pronta da pic nic,o pasti fuori casa. Per questa preparazione è particolarmente indicata la parte anteriore del coniglio, essendo meno carnosa, cuoce prima e meglio.
Il titolo completo e’ “Insalatina di farro con funghi pioppini e piatella pisana con cannolo di pane toscano al lardo pestato .In questa insalatina tiepida il Farro tipico della Garfagnana e’ accompagnato alla piattella pisana un fagiolo bianco tipico delle nostre zone molto simile al cannellino anche se leggermente piu’ piccolo e piatto appunto. I
Ovvero “filettino di maiale ai tre pepi con rapini saltati e chutney creolo speziato al mango”. Questo piatto il cui nome, a prima vista sembra ricordare vagamente un lussuoso SUV, si ispira invece nel nome all’utilizzo del maiale nostrale pisano, il “pork” appunto e al contrasto dolce e piccante degli ingredienti principali come il piccante
La Tagliata di Manzo nacque negli anni 80 da un idea dello chef Sergio Lorenzi patron del ristorante Sergio di Pisa , era una re_interpretazione della classica bistecca fiorentina, presentata tagliata a fette appunto e condita in vario modo. Che dire, da allora e’ diventato un piatto simbolo della cucina toscana ma anche nazionale .
Lo stinco è la parte dell’animale da cui affettandolo si ricava l’osso buco .Per questo piatto si usa quello di vitello o quello più economico di maiale.Piatto robusto molto gustoso,calcolate un buon stinco per due commensali normali,uno a testa per mangioni ,due stinchi per quelli senza fondo.
Questo piatto si usava prepararlo in Sardegna con le pernici o con i tordi, ai tempi che i carnieri tornavano dalle battute ben colmi,ricordo da ragazzo la felicità quando in campagna ci si imbatteva in una nidiata di pernici, era come vedere una chioccia con i suoi piccoli,noi ragazzi si tentava di catturare qualche pulcino,ma
L’ho pensato e creato, proprio per cambiare con le solite preparazioni a base di lenticchia. E’ un modo diverso di presentare questo legume, accompagnato dai cereali ed arricchito da vari elementi. E’ sicuramente un piatto unico e può essere anche un piatto estivo diverso dai soliti fagioli con il tonno.
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