Passera Di Mare

Adriana Angelieri

Per la forma appiattita del suo corpo è considerata una parente della sogliola alla quale, però, non somiglia nelle dimensioni, assai più grandi, né nella forma, assai più romboidale. È dotata di una sola pinna dorsale e cosa abbastanza insolita è il posizionamento degli occhi, entrambi sul lato destro. Il colore è bruno-verdastro o giallastro con macchie scure sulla parte superiore e più chiara è quella inferiore. Il nome scientifico è Platichthys flesus italicus, più comunemente è detta “passera pianuzza” e appartiene alla famiglia dei Pleuronettidi. Altra specie è la passera nera, o plathichtys flesus flesus, chiamata così per via della colorazione più scura.

Come riconoscere se è fresco

Garanzia di freschezza è la consistenza delle carni nonché la vivace colorazione della pelle.

Dove si pesca

Mediterraneo occidentale (in quello orientale vive solo la passera nera) e Atlantico nord-orientale sono i mari dove vive questo esemplare, ma non ha difficoltà a risalire, anche, l’ultimo tratto del fiume.

Come si usa in cucina

La qualità di questo pesce è media, migliore è quella degli esemplari più piccoli, generalmente apprezzati fritti, precedentemente infarinati oppure passati nell’uovo e nel pangrattato. Intera si può cucinare ai ferri.

Adriana è Responsabile di Redazione e Social Media Manager per Il Giornale del Cibo dal 2016. Siciliana di origine, si è trasferita a Bologna per i tortellini e per la sua carriera. Unendo la sua grande passione per l'alimentazione alle competenze nei progetti editoriali, si dedica alla guida del team redazionale e alla creazione di contenuti che garantiscano ai lettori un'informazione chiara, utile e accurata. Oltre che per i tortellini, il suo cuore batte per i risotti, di ogni tipo, purché fatti bene! Il profumo del basilico e l'olio buono sono gli ingredienti che non possono mai mancare nella sua cucina.

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