racconti sul cibo

Morsel: racconti in un boccone

Redazione

Ogni piatto racconta una storia…
Chi cucina imbastisce una trama: gli ingredienti sono i protagonisti, e i fornelli carta e inchiostro con cui scriviamo di storie della nostra infanzia, di tradizioni lontani, di viaggi, di passioni, di ambizioni, di stati d’animo e sentimenti, mentre il vapore e il profumo invade la cucina. La trama del racconto viene poi svelata a chi mangia, boccone dopo boccone. E un boccone potrebbe anche diventare virtuale, per raccontare la stessa storia attraverso lo schermo di un computer.
Forse era proprio questo l’intento dei fondatori di Morsel (che in inglese è l’equivalente di boccone): un social network creato per chi ama i racconti sul cibo.

Ricette, immagini e parole

Prendete degli chef, dei sommelier, dei baristi, dei fotografi e degli appassionati di cibo, metteteli in un sito internet o una pratica applicazione, aggiungete un pizzico di Facebook, Instagram e Vine quanto basta a una dose generosa di Medium e di Tumblr. Servite accompagnando con l’integrazione ad altri social network et voilà! Ecco la ricetta di Morsel. Che fa venire l’acquolina in bocca anche a chi è esterno alla community culinaria. Chi più che raccontare preferisce ascoltare le storie, più che cucinare, mangiare.

Un po’ cuochi un po’ cantastorie

Chi invece mette le mani prima in pasta poi sulla tastiera, fa dello storytelling la sua vocazione anche in cucina, e del #foodporn la sua bandiera. E i morsels (ossia l’equivalente dei post su Facebook) da leggere e gustare con gli occhi si arricchiscono di particolari che stanno dietro alla storia di un piatto. In Morsel, infatti, non è sufficiente inserire un link a una ricetta e mettere un filtro vintage a una foto di cupcake e pubblicarla: bisogna raccontare, attraverso fotografie, parole e video, come nasce un piatto.

A cena con lo chef

Nell’idea dei fondatori, la community culinaria di Morsel avrà la possibilità di esprimere la propria passione per il cibo. Come si legge nella homepage, si condivideranno storie, tecniche, ispirazioni, un po’ come se, al ristorante, lo chef uscisse dalla cucina, sedesse al tavolo con noi e ci raccontasse da cosa è nata l’idea di quella ricetta, che ingredienti ha usato e ci rivelasse anche qualche trucco del mestiere.

Peccato solo che lo chef parli in inglese

Eh sì, per il momento Morsel rimane in lingua inglese. Nato a Chicago, a pochi mesi dal suo debutto è più che naturale che ospiti chef e appassionati perlopiù americani. Tuttavia, l’idea è vincente, la grafica accattivante e la piattaforma si presta bene anche per pubblicizzare le attività e i professionisti che lavorano nella ristorazione. Secondo voi, questo contenitore virtuale di racconti sul cibo farà strada?

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