Formativa, green e inclusiva: è la mensa del futuro secondo gli insegnanti. I dati nell’indagine IPSOS per l’Osservatorio CIRFOOD DISTRICT

Redazione
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    Il momento del pasto a scuola intreccia socialità e condivisione e promuove tra bambini e ragazzi comportamenti alimentari corretti e scelte consapevoli: per questo la mensa scolastica rappresenta un luogo importante, sempre più al centro di progetti educativi e didattici, per lo sviluppo psico-fisico, ma anche per l’educazione al gusto, alla sostenibilità e per la scoperta di altre culture.

    È quanto emerge dalla ricerca condotta da Ipsos per l’Osservatorio CIRFOOD DISTRICT, realizzata con l’intento di accendere i riflettori sul momento del pranzo che i ragazzi condividono con i compagni di scuola, dando la parola agli insegnanti.

    Dell’indagine (realizzata su un campione di 150 docenti di scuola primaria provenienti da tutta Italia) e della sua importanza per i progetti futuri del CIRFOOD DISTRICT abbiamo parlato con Daniela Fabbi, Direttore Comunicazione e Marketing di CIRFOOD.

    La voce degli insegnanti sulla mensa del futuro

    Il cuore pulsante dell’indagine è, dunque, il coinvolgimento diretto degli insegnanti.

    daniela fabbi

    Dott.ssa Fabbi, la ricerca da poco pubblicata mira a orientare la progettazione e le attività del CIRFOOD DISTRICT in ambito Education e segue il lavoro di indagine e ascolto in cui CIRFOOD è impegnata e che gli anni scorsi ha coinvolto genitori e bambini. In questa occasione, lo studio condotto da Ipsos per l’Osservatorio CIRFOOD DISTRICT in merito al momento del pasto a scuola si è rivolto agli insegnanti: perché il loro punto di vista è particolarmente importante?

    “L’Osservatorio CIRFOOD DISTRICT è nato per poter ascoltare e osservare i cambiamenti e i nuovi bisogni dei consumatori, con l’obiettivo di indirizzare l’attività di progettazione del CIRFOOD DISTRICT per trovare nuove soluzioni orientate al miglioramento dei modelli alimentari e dei servizi a essi connessi.

    Porsi in ascolto è per noi fondamentale e siamo consapevoli di quanto sia importante il ruolo degli insegnanti nel momento della pausa pranzo. Per questo, abbiamo scelto di comprendere al meglio le loro opinioni e i loro desiderata grazie alla ricerca condotta da Ipsos per il nostro Osservatorio CIRFOOD DISTRICT. L’indagine è stata effettuata su un panel di 150 docenti delle scuole primarie di tutta Italia mediante modalità CAWI e focus group.

    A scuola l’orario dedicato alla ristorazione scolastica rientra a tutti gli effetti nelle attività educative e didattiche previste dalla normativa vigente e l’esperienza del pasto dovrebbe essere un momento privilegiato per creare una relazione conviviale attraverso il cibo.

    Gli insegnanti, con le loro conoscenze e competenze, ricoprono quindi un ruolo cruciale per la crescita dei bambini e sono alleati importanti nel creare, durante il pranzo, un contesto educativo in cui valorizzare la cultura del cibo, promuovendo l’importanza di seguire corretti comportamenti nutrizionali e favorendo il piacere di stare a tavola con i compagni.

    Per questo è stato per noi fondamentale conoscere il loro punto di vista e i bisogni a esso legati riguardo a un servizio che noi tutti riteniamo essenziale per il benessere dei più piccoli”.

    controlli sugli allergeni nelle mense

    Oksana Kuzmina/shutterstock.com

    In quest’ottica la percezione che gli insegnanti hanno del tempo trascorso in mensa offre informazioni preziose. Qual è la loro percezione del tempo trascorso in mensa?

    “Dalla ricerca di Ipsos rileviamo che, per il 60% degli insegnanti, il pasto a scuola rappresenta per i bambini, innanzitutto, un momento di relazione e piacere. Per il 55% di loro, inoltre, è un’importante occasione di convivialità e, il 43%, la ritiene anche occasione di educazione.

    La relazione con gli alunni durante il pasto è considerata uguale (52%) e – per il 40% degli insegnanti – migliore, ovvero più felice e positiva, rispetto alle ore di lezione, anche grazie a un confronto ancor più empatico dato dalla libertà di chiacchierare, di muoversi e di socializzare.

    Proprio in questo clima può trovare sempre più spazio un approccio al consumo del pasto a scuola che vede il cibo non più come elemento razionale, solo da mangiare, ma come elemento gustativo, salutare, conviviale e relazionale. Gli insegnanti sono ben consapevoli che una corretta alimentazione, vissuta e condivisa in uno spazio piacevole e accogliente insieme ai compagni, sia fondamentale per determinare un buono stato di salute e di benessere delle bambine e dei bambini e che questo momento sia propedeutico per la prosecuzione delle altre attività scolastiche”.

    L’indagine evidenzia l’importanza delle mense scolastiche anche sul fronte educativo e didattico: che tipo di dinamiche e di esperienze vengono messe in campo dai bambini durante il pranzo condiviso con i compagni?

    “La pausa pranzo in mensa rappresenta per i docenti intervistati occasione di educazione per i più piccoli. Secondo l’opinione del 96% del panel, costituisce quindi un contesto all’interno del quale i bambini possono socializzare fra loro, e questa dinamica li porta, per l’80% degli intervistati, a trovare innanzitutto momenti di collaborazione con gli altri oltre che, per il 91%, ad accrescere la loro autonomia. Una corretta ed equilibrata alimentazione costituisce per i nostri ragazzi un indispensabile presupposto per uno sviluppo psico-fisico ottimale. L’alimentazione a scuola rappresenta un vero e proprio veicolo di proposta e acquisizione di modelli culturali e comportamentali che influenzeranno le scelte dei bambini e dei ragazzi oltre a favorire il cambiamento di comportamenti alimentari non corretti. Spesso, durante il pasto a scuola insieme ai compagni si generano meccanismi virtuosi di ingaggio e di emulazione reciproca che portano, grazie all’aiuto e all’incoraggiamento delle insegnanti, a consumare anche i piatti meno graditi”.

    wavebreakmedia/shutterstock.com

    Menu promosso a pieni voti

    Tra gli aspetti apprezzati dagli insegnanti c’è anche il menu, in particolare per l’attenzione riservata a stagionalità e sostenibilità ambientale.

    In che modo le mense scolastiche possono avvicinare bambini e ragazzi a questi temi e renderli più consapevoli?

    “Secondo l’82% degli insegnanti i menu proposti in mensa rispettano innanzitutto l’importanza di una dieta bilanciata. L’80% di loro, poi, ritiene che siano attenti alla stagionalità dei prodotti e diversificati sulla base delle necessità legate ai regimi alimentari dei bambini (74%).

    Essendo la mensa scolastica parte integrante del percorso educativo, accanto al ruolo nutrizionale, vengono attivati dei percorsi di apprendimento volti all’educazione alimentare e alla sostenibilità per accrescere la consapevolezza non solo su corretti stili di vita, ma anche sul consumo consapevole e sul contrasto allo spreco alimentare. Gli insegnanti hanno sottolineato che in molte scuole, attraverso diversi strumenti di comunicazione, sia cartacei che digitali, sono presenti informazioni nutrizionali su origine e stagionalità dei prodotti, sull’importanza di una corretta raccolta differenziata, con percorsi mirati volti a sensibilizzare sui temi della sostenibilità ambientale e del recupero delle eccedenze”.

    L’indagine ha chiesto agli insegnanti di esprimersi anche sulla mensa del futuro, un tema su cui questi ultimi hanno le idee ben chiare, come spiega il Direttore Marketing di CIRFOOD.

    “Dalle risposte a questa domanda finale è emersa, per gli insegnanti, la necessità di un servizio in grado di valorizzare ulteriormente gli aspetti educativi della pausa pranzo, in particolare quelli legati alla sostenibilità. Ad esempio, valutano positivamente le iniziative che prevedono l’introduzione di bag antispreco e l’uso di brocche o erogatori di acqua per ridurre l’utilizzo della plastica.

    Oltre all’aspetto educativo, per i docenti è importante lavorare anche sull’accrescimento di autonomia, indipendenza e responsabilità dei bambini; in particolare, questo può essere reso possibile incentivando una maggiore collaborazione tra studenti e operatori per le attività connesse al pasto, come apparecchiare (40%), sparecchiare (64%), raccogliere e differenziare i rifiuti (57%).

    Il menu della mensa ideale, infine, per il 62% dei docenti intervistati, dovrebbe essere ricco di ingredienti di stagione e gustoso per il 54%, con alimenti locali e biologici, a conferma di una crescente attenzione verso la sostenibilità e rispetto dell’ambiente quali elementi essenziali per la crescita degli adulti di domani, più consapevoli dei propri consumi. In questo contesto, secondo il 76% degli insegnanti intervistati, la pausa pranzo a scuola dovrebbe durare tra i 45 minuti e l’ora, per consentire di dar vita ad un momento di vera relazione e convivialità durante il quale i bambini abbiano il giusto tempo per apprendere corretti e sani stili di vita, per scoprire nuovi sapori e l’origine dei prodotti e sviluppare una propria conoscenza e educazione al gusto e al consumo consapevole”.

    ercan senkaya/shutterstock.com

    Su questo fronte, invece, quali sono i progetti di CIRFOOD e in che modo queste indagini orienteranno le vostre attività?

    “Alla ricerca condotta da Ipsos sulla mensa del futuro è collegato il progetto “Food For School”, che realizzeremo all’interno del CIRFOOD DISTRICT. Il suo obiettivo, in linea generale, è quello di individuare le aree di miglioramento all’interno delle realtà scolastiche e proporre di conseguenza uno spazio innovativo, educante e sostenibile per il consumo del pasto a scuola. L’approccio che ci guiderà sarà quello di mettere il bambino al centro, come vero protagonista del momento del pasto e far si che questo momento costituisca non solo e non tanto un servizio ma una tappa fondamentale del percorso formativo del bambino stesso. Naturalmente per questo progetto, che studieremo nel nostro centro di ricerca CIRFOOD DISTRICT, utilizzeremo linguaggi originali, moderni, vicini alle nuove generazioni e tecnologie innovative e strumenti digitali che amplificheranno questa loro esperienza”.

    Da protagonisti della ristorazione collettiva, qual è la vostra percezione in merito?

    CIRFOOD è presente in 450 comuni in Italia e serve oltre 300.000 bambini al giorno: un Osservatorio davvero importante, su tutto il Paese, che ci permette di confermare che per un gran numero di studenti, soprattutto in alcune regioni, il pasto a scuola costituisce un momento di fondamentale importanza, sia dal punto di vista educativo che nutrizionale. Spesso, infatti, è l’unico pasto sano, completo e bilanciato cui i bambini hanno accesso nell’arco della loro giornata.

    Per questo, da tempo, sosteniamo l’importanza del diritto al servizio di ristorazione scolastica che, come mostra anche il rapporto di Save The Children, contribuisce a contrastare la povertà alimentare, soprattutto in contesti complessi.

    Tale importanza è stata ancor più evidente durante i periodi di lockdown, dove si è registrato, da un lato, un considerevole aumento di peso di molti bambini (1 su 3) e, al contempo, mancanza di cibo o malnutrizione per altri. Questi due effetti opposti e preoccupanti verificatisi quando il servizio era fermo, dimostrano il valore sociale, educativo e nutrizionale della ristorazione scolastica”.

    Sul tema della povertà alimentare infantile e del suo contrasto non deve mai calare l’attenzione, per questo scuole e mense sono un presidio fondamentale.

    Dal portale dell’Osservatorio CIRFOOD DISTRICT è possibile scaricare la ricerca completa.

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