le mani in pasta

“Le mani in pasta”, il libro e il docufilm che raccontano cosa accade ai terreni confiscati alle mafie: intervista agli autori

Angela Caporale
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    Cosa accade nei terreni confiscati alle mafie dopo che gruppi di cittadini e cittadini hanno avviato percorsi per ridare loro vita, legalità e dignità? Molto spesso in queste aree si installano associazioni e cooperative, come il caso del Comitato Molise 5 a Rozzano, nella periferia di Milano, che si impegnano in programmi di rigenerazione urbana e restituzione alla comunità di questi spazi attraverso il cibo.

    Il cibo è infatti protagonista e risorsa per cooperative che, in questi spazi, iniziano a coltivare la terra e produrre eccellenze distribuite in tutta Italia. Lo sanno bene Daniele Biacchessi e Carlo Barbieri, rispettivamente regista e autore del lavoro “Le mani in pasta”, documentario e libro che racconta le storie di queste realtà che operano su terreni confiscati alle mafie nel Sud Italia. Li abbiamo intervistati per la rubrica di attualità del Giornale del Cibo!

    “Le mani in pasta”: un libro e un docufilm per raccontare la rinascita dei terreni confiscati alle mafie

    Le mani in pasta. Le mafie restituiscano il maltolto è un libro scritto per l’appunto da Carlo Barbieri, e dedicato all’esperienza della Cooperativa Placido Rizzotto e delle cooperative di Libera Terra che coltivano i terreni confiscati alle mafie. Edito da Jaca Book con Editrice Consumatori, il volume è stato pubblicato nell’estate 2021 a quindici anni dalla prima edizione in una versione arricchita dell’evoluzione delle attività delle realtà raccontate.

    Nel 2022, “Le mani in pasta” diventerà anche un docu-film per la regia di Daniele Biacchessi, giornalista e curatore della collana Contastorie di Jaca Book, realizzato anche grazie al sostegno del pubblico che sta partecipando alla campagna di crowdfunding organizzata su Produzioni dal basso.

    Non è casuale il tempismo di pubblicazione del volume e del docufilm che portano sotto i riflettori esperienze virtuose che dimostrano come una strada alternativa all’illegalità attraverso l’agricoltura e il cibo sia possibile e reale. Quest’anno ricorrono, infatti, i 25 anni dalla legge 106/96 che ha reso possibile il riutilizzo dei beni sottratti alle mafie. Cinque anni dopo, e quindi 20 anni fa, è stata fondata la cooperativa Placido Rizzotto, in Sicilia, una delle primissime realtà di questo tipo in Italia dedicate al sindacalista ucciso dalla Mafia.

    Il messaggio, dunque, di “Le mani in pasta” è che c’è spazio, in Italia, per iniziative e di valore e di legalità, e che il cibo può farsi testimone di questi valori. Portare in tavola prodotti d’eccellenza e realizzati in maniera etica, secondo Barbieri e Biacchessi, è una scelta di campo, che può essere a sua volta frutto della conoscenza e di una maggiore consapevolezza. “Le mani in pasta”, a tal proposito, sarà anche presentato in giro per l’Italia per permettere quindi a più persone possibili di conoscere le storie dei prodotti realizzati nelle terre che un tempo erano della Mafia.

     

    Avete letto questo libro e siete curiosi di vedere il docufilm?

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

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