E’ un piatto della tradizione pugliese, diventato ormai famoso in Italia e nel mondo! Il mio ricordo personale e di tanti ex bimbi della mia età è quello di una grande delusione quando, a pranzo la mamma ci preparava le fave con le cicorie, per l’appunto… Fortuna che crescendo si impara ad apprezzare…
Ricetta della tradizione livornese che è ormai quasi scomparsa e sicuramente non troverete in un ristorante. Dal sapore forte e un po’ rude come il carattere dei suoi concittadini, quasi volgare.
Ricetta della tradizione livornese. Il cacciucco è la zuppa di pesce dei pescatori Livornese che come tutte le ricette di pescatori si faceva usando il pesce che in epoca ormai antica era considerato di poco valore e quindi rimaneva sovente invenduto.
Questo piatto penso se lo siano preparato un po’ tutti d’estate, magari con ingredienti diversi, pollo lesso o tonno al posto dello wuster, con altre varietà di frutta, con basilico al posto della menta, e col formaggio preferito. Resta comunque un piatto gustoso e leggero ma di grande refrigerio nelle calde giornate estive.
Piatto decisamente semplice quanto gustoso, perlomeno per coloro ai quali il pesce piace. Vorrei darvi un piccolo suggerimento da ghiottone inguaribile: i manuali di cucina indicano sempre una dose pari ad 80 grammi per persona; però, se il piatto è buono, i commensali chiedono regolarmente: “Ce n’è ancora?”, e tu, vicino al giusto orgoglio per
è una ricetta tipica napoletana, io la cucino così. A proposito, nelle mie ricette non uso quantificare ne indicare il sale. E’ ovvio che essendo il gusto personale ognuno può regolarsi a piacere.
L’ultima volta che ho mangiato questa pietanza sarà stato almeno quaranta anni fa. Ho un bel ricordo perchè allora c’erano ancora nella nostra travola mia nonna e mio nonno.
Ricetta mutata dalle penne alla Vodka che preparavo negli anni ottanta in un ristorante Toscano. Rientrato in Sardegna, terra del Mirto, ho voluto unire alcuni ingredienti locali.
Questo piatto mi fu insegnato da mio padre che a sua volta lo imparò dalla sorella che lo imparò dalla loro nonna. E’ un piatto povero napoletano, molto gustoso che evoca altri tempi e altre generazioni, pur rimanendo attuale nei secoli perchè estremamente genuino.
L’Astice (Homarus gammarus) e’ il più grande crostaceo che vive nel Mediterraneo possiede due paia di antenne, un paio lunghe ed uno corte e due chele, una più grande ed una più piccola . Se volete risparmiare un pochino potete utilizzare i più commerciali astici canadesi e del nord america che si trovano comunemente vivi
Questo insalatina tiepida a base di farro perlato della Garfagnana verdure dell’orto e molluschi del Tirreno che negli anni 70 si sarebbe chiamato insalatina mari e monti rappresenta un giusto equilibrio tra i forti sapori della Garfagnana (splendida zona montana in provincia di Lucca), le coste del Tirreno e gli orti della riviera.Questa ricetta appartiene
Salsa trovata sul libro La cucina impudica, libro pubblicato nel 2001, con prefazione di Veronelli… Appunti di una prostituta degli anni 30, su ricette di bordelli, o consigliate da amiche e clienti…
Questo è un piatto inventato da Memmena (mio Padre, chissà perché, chiamava così la sua dolcissima sposa Annagrazia) negli anni dell’immediato dopo guerra, quando soldi ce n’erano molto pochi e la fortuna era decisamente cieca, mentre la jella ci vedeva benissimo.Non era più il tempo in cui Mamma portava a casa un chilo di bucce
Ieri mattina mi sono fatto dei pomodori ripieni di riso. La mia è una ricetta che si discosta un attimo da quella classica. Per due, ne ho preparati sei abbastanza grossi, più cinque piccolini, sei-sette cm di diametro: l’ultima produzione di una decina di piantine che avevo messo a dimora un paio di mesi orsono,
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