Pomodoro che ricorda la forma di un cuore tra le mani di una persona

“Il pomodoro per la ricerca”: l’iniziativa della Fondazione Veronesi Ets, nelle piazze italiane il 20 e il 21 aprile

Angela Caporale
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    Torna anche quest’anno una delle iniziative della Fondazione Veronesi Ets che unisce l’attenzione al buon cibo e alla sana alimentazione con la raccolta fondi per la ricerca e la cura in ambito pediatrico. Sabato 20 e domenica 21 aprile nelle piazze italiane sarà possibile fare una donazione e portare con sé una confezione con tre barattoli di pomodori. Questo il cuore del progetto “Il pomodoro per la ricerca” che vede la Fondazione impegnata da anni nella ricerca contro il cancro affiancata all’Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali (Anica) e il Consorzio nazionale riciclo e recupero imballaggi di acciaio (Ricrea). Scopriamo come funziona “Il pomodoro per la ricerca” e come trovare il banchetto più vicino!

    “Il pomodoro per la ricerca”: l’iniziativa per raccogliere fondi per le cure pediatriche

    “Il pomodoro per la ricerca. Buono per te, buona per l’ambiente” è una delle iniziative ideate da Fondazione Umberto Veronesi Ets per raccogliere fondi e finanziare la ricerca e la cura in ambito pediatrico. In particolare, si è scelto di destinare il ricavato dell’attività di fundraising al PALM Research Project, una rete internazionale che lavora per mettere a punto nuovi trattamenti per la cura della leucemia acuta mieloide nell’età pediatrica.

     

    Il progetto è finanziato per 5 anni proprio dalla Fondazione Veronesi e coinvolge l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, il Laboratorio di diagnostica centralizzata della Clinica Oncoematologica di Padova, il Dipartimento di oncologia sperimentale dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e il Department of Leukaemia dell’Md Anderson Cancer Center di Houston, negli Stati Uniti.  

    Entrata dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma

    Cineberg/shutterstock

    L’obiettivo principale del PALM Research Project è avviare la prima sperimentazione clinica in Europa di una specifica terapia genica per il trattamento di questo specifico tipo di leucemia in ricaduta e lo sviluppo di nuove metodologie di diagnosi. Come spiega Fondazione Veronesi, “L’attività della rete contribuirà, già nell’immediato, a ottimizzare il trattamento dei bambini italiani con diagnosi di LMA e dei pazienti pediatrici dei paesi europei che adottano il protocollo internazionale per la cura di questa malattia ematologica rara” e sarà preziosa “per prevedere e chiarire il comportamento del tumore nel tempo, orientando quindi le scelte terapeutiche con soluzioni mirate.”

    Perché il pomodoro?

    Non è casuale la scelta di associare alla raccolta fondi per un progetto così rilevante e ambizioso il pomodoro. È stato dimostrato, infatti, come il consumo regolare di questo frutto spesso scambiato per ortaggio abbia un effetto protettivo rispetto ai tumori, in particolare alle ovaie e alla prostata. Più in generale è un alimento ricco di vitamine, carotenoidi: complessivamente è un ottimo alleato della nostra salute e supporta il sistema immunitario e antitumorale. Fondazione Veronesi, tramite questa scelta, sottolinea dunque come sia importante inserire questo alimento all’interno di una dieta sana e bilanciata, elementi che stanno sempre più a cuore ai consumatori, attenti a salute e sostenibilità a tavola

    In occasione dell’iniziativa “Il pomodoro per la ricerca” sarà possibile fare una donazione minima di 12 euro e portare a casa con sé una confezione con tre barattoli in acciaio con pelati, polpa e pomodorini. Il barattolo è stato scelto perché l’acciaio è un materiale interamente riciclabile e per molte volte, permette quindi una conservazione naturale senza additivi e mantenendo le proprietà nutritive intatte, limitando l’impatto ambientale.

    Un pomodoro in 400 luoghi d’Italia

    Come partecipare all’iniziativa? Fondazione Veronesi comunica che sono oltre 400 i punti di distribuzione dove poter fare la donazione per “Il pomodoro per la ricerca”. I banchetti gestiti da circa 1800 volontari sono organizzati in piazze, negozi, scuole e anche piccole aziende che hanno scelto di affiancare e sostenere questo progetto di solidarietà e ricerca.

    Sul sito dedicato al progetto pomodoroperlaricerca.it è possibile esplorare la mappa interattiva con tutti i punti dove trovare i pomodori in barattolo con l’indirizzo, le giornate e gli orari in cui trovare il banchetto e i contatti dei referenti per chi desiderasse unirsi a Fondazione Veronesi come volontario. 

    I più curiosi troveranno sul sito anche un quiz dedicato al pomodoro e qualche ricetta d’autore firmata dallo chef Gennarino Esposito per valorizzare al meglio “Il pomodoro per la ricerca” anche a tavola.

     

    Conoscevi questa iniziativa?

     

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

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