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Cos’è La Responsabilità Sociale Di Un’impresa?

silvia

Patrizio Roversi

di Silvia Salomoni.

Se un’impresa è “socialmente responsabile”, lo è per scelta e non per obbligo. Come per una persona in carne ed ossa, la responsabilità di un’azienda è un impegno che si prende, non una costrizione… anche se talvolta è in gran parte una conseguenza inevitabile delle circostanze.

Facciamo chiarezza: intanto bisogna fare attenzione a non confondere la responsabilità sociale d’impresa con il semplice rispetto delle leggi. Le regole che disciplinano i contratti di lavoro e le norme ambientali sono obblighi giuridici senza margini di interpretazione. Infrangerli non è una manchevolezza, è un reato! La responsabilità sociale, invece, è qualcosa in più: è la volontà di un’azienda di seguire una condotta etica e contribuire a valorizzare il territorio in cui opera. È la preoccupazione ecologica che spinge a essere sempre più sostenibili. È un interesse sociale che riguarda la qualità del lavoro, del capitale umano e dei rapporti con tutte le parti coinvolte nell’attività commerciale.

Tradotto nell’esperienza quotidiana di tutti noi, essere socialmente responsabili significa dal punto di vista di un’azienda dare spazio alla formazione dei propri dipendenti, preoccuparsi della qualità del loro ambiente di lavoro e del clima aziendale, non adottare atteggiamenti discriminatori nelle assunzioni e nel trattamento dei lavoratori. Nei confronti del mondo esterno, significa poi individuare e sostenere le fonti di sviluppo economico del proprio territorio, interagire con le istituzioni, con i cittadini e con le associazioni, abbracciare iniziative d’interesse collettivo e sforzarsi di essere sostenibili per l’ambiente (cioè evitare di sfruttare le risorse naturali e umani di un territorio in modo intensivo, tanto da prosciugarlo…).

Cosa ci guadagna un’azienda ad essere socialmente responsabile? 

La stima dei consumatori. Chi pensa che sia roba da poco, ricordi che il consumatore nel fare la spesa esercita un potere grandissimo: il potere di scegliere da che parte stare e quello di comunicare con i beni che infila nel proprio carrello. Stufi di aziende che mettono il proprio zampino nei disastri ecologici, che campano sfruttando il lavoro minorile, oppure chiudendo un occhio sulle norme di sicurezza? Stufi di aziende che pasticciano con speculazioni finanziarie, che foraggiano regimi dittatoriali in cambio di qualche sgravio, che urlano ai quattro venti pubblicità ingannevoli? Le aziende socialmente responsabili sono quelle che hanno a cuore il benessere collettivo, oppure quelle che, avendo a cuore il proprio profitto e con più lungimiranza di altre, hanno capito come questo passi inevitabilmente attraverso il benessere collettivo! Basta un po’ di etica dentro l’economia, una dimensione qualitativa dentro a quella quantitativa. Se vi sembrano delle utopie, sappiate che dal 2000 il Consiglio Europeo riunito a Lisbona ne ha fatto un manifesto che si chiama Libro Verde, e che esistono oggi tantissime istituzioni (governative e non) che si battono in questa direzione. Ad esempio Greenpeace e Amnesty International, ma anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’International Labour Office. Siamo sempre noi consumatori, però, i primi ad avere il diritto e il dovere di premiare o punire i comportamenti delle aziende… E lo facciamo ogni giorno, anche senza accorgercene, facendo la spesa.

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