Vendemmia 2015

Vendemmia 2015: come sarà? Intervista a Enzo Lorenzo de I Feudi di Romans

Adriana Angelieri

Sin dal mese di agosto, l’associazione enologici enotecnici italiani Assoenologi parlava di vendemmia miracolosa e le notizie di questi giorni lo confermano: se i numeri del vino in Italia lo scorso anno non erano pessimi ma neanche entusiasmanti, la supervendemmia di quest’autunno ci porta a sorpassare la Francia.

Di fronte a questi dati, ci siamo chiesti come il made in Italy stia vivendo questo momento fortunato, peraltro giunto proprio nell’anno in cui Expo porta l’enogastronomia italiana in palmo di mano. Abbiamo quindi fatto due chiacchiere con Enzo Lorenzon, titolare de I Feudi di Romans, cantina friulana ben piazzata tanto sul mercato italiano che su quello estero e presente ad Expo 2015.  E ci siamo fatti un’idea di come i produttori stanno vivendo questa vendemmia 2015

 I Feudi Romans

Le stime fatte da Assoenologi, a fine agosto (fonte: “Il Sole 24 Ore”), prevedevano per la produzione del vino Made in Italy una crescita del 10% rispetto al 2014 , per un totale di 46,3 milioni di ettolitri di vino contro i 42 dello scorso anno. Dal canto vostro, confermate che questa sia un’ “annata da incorniciare”?

Enzo Lorenzon: “Si, questo sarà un anno da incorniciare sicuramente per le condizioni metereologiche che sono state molto favorevoli. Le stime fatte parlano di una crescita, ma in realtà l’incremento del 10% è dovuto dalla bassa produttività avuta lo scorso anno a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli”.


Al di là dei dati quantitativi però, le stime sembrano essere molto positive anche sul fronte  qualitativo e parlano di “punte d’eccellenza” del Made in Italy, in virtù di un’annata metereologica che ci regala un’uva sana e di qualità. Cosa vi aspettate quest’anno dalle vostre viti?

E.L.: “Quest’anno le nostre viti ci hanno regalato un’uva eccezionale, quindi le nostre aspettative nei loro confronti sono state confermate. Ora le aspettative sono sui vini ed abbiamo il sentore di ottenere vini dagli ottimi profumi, fruttati e con un corpo pieno. Sensazioni che solo nelle annate migliori si possono ottenere. Inoltre, si riesce già ad individuare un giusto equilibrio fra olfatto e gusto. In sostanza dopo la prova olfattiva all’esame gustativo si ritrova l’equilibrio di cui già accennato”.

 I Feudi Romans bottiglia

Vendemmia 2015 promettente quindi, ma un’azienda che vuole mantenere determinati standard qualitativi – immaginiamo – deve prestare grande attenzione ai sistemi di lavorazione. Qual è l’impatto sui costi di produzione? E sul prezzo al pubblico?

E.L.: “I costi di produzione non cambiano e pertanto non cambierà di molto nemmeno il prezzo al pubblico. Proprio il tempo favorevole ha limitato gli interventi agronomici contenendo così i costi”.

 

La vostra è una cantina che vanta una tecnologia tra le più avanzate in Friuli Venezia Giulia, e si avvale di un impianto fotovoltaico che garantisce una potenza energetica pari a 83kW, il fabbisogno di circa 20 abitazioni. Tanta attenzione all’ambiente ripaga?

E.L.: “Sicuramente ripaga, anche perché per continuare a produrre qualità dobbiamo assolutamente mantenere il miglior equilibrio ambientale…

 I Feudi Romans Staff

Negli ultimi anni molte aziende hanno lamentato una contrazione dei consumi interni ma, allo stesso tempo, hanno trovato nuovi e soddisfacenti sbocchi all’estero. I Feudi Romans confermano la regola o sono un’eccezione? E quali sono i principali importatori?

E.L.: “La nostra azienda per fortuna sta avendo risultati positivi sia in Italia che all’estero: vengono infatti confermati gli obiettivi prefissati a fine 2014, che prevedevano di raggiungere un +20% ripartito fra Italia ed Estero.
In Italia abbiamo infatti una rete vendita di agenti che lavora molto bene, mentre all’estero, oltre ad aver consolidato i mercati più importanti come Canada, UK ed i paesi dell’Est, cominciamo a coprire altre aree come Germania, Scandinavia e Asia”.

I Feudi Romans Lorenzon

Voi avete avvertito un “effetto Expo”? In che modo, secondo Lei, le aziende dovrebbero cavalcare l’onda favorevole dell’Esposizione Universale quasi giunta al termine?

E.L.: “Per la nostra azienda essere presenti ad Expo come fornitori di CIR food e soprattutto essere presenti in tutti i loro punti di vendita con vari prodotti del nostro assortimento significa aver presentato i nostri vini in una “vetrina mondiale” molto importante. Expo ha portato il Made in Italy sotto gli occhi di tutti non solo per i vini ma per tutti i prodotti del settore agroalimentare italiano ed anche per l’ottima organizzazione. Chiaramente, speriamo che i vantaggi ottenuti dall’evento continuino a farsi sentire anche dopo la sua conclusione…”.

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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