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Simialimenti: un pericolo per la Salute del consumatore

Redazione

Quei piccoli panini all’apparenza succulenti, quelle coppette gelato, quei cioccolatini fatti così bene: sono in realtà fuorilegge. Ci fanno sorridere quando ci rendiamo conto che sono delle imitazioni in plastica, in resina, in metallo, ma forse non abbiamo mai pensato che i similalimenti possono essere molto pericolosi, soprattutto per i bambini. Lo dice la legge, lo spiega il ministero della Salute in un opuscolo prodotto proprio per mettere in guardia da questi rischi, ma evidentemente non basta: i numeri dei sequestri, ogni anno in Italia decine di migliaia, mostra che gli oggetti sono sempre molto richiesti.

Similialimenti: cosa sono e perché sono pericolosi

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Si tratta, come spiega il ministero, di oggetti che riproducono alimenti ma che cibo, in realtà, non sono. Il rischio per la salute, spiega l’opuscolo, “consiste nel fatto che possano essere succhiati, ingeriti, bevuti, masticati con conseguente pericolo per la salute del consumatore”. Tra i più comuni, venduti come articoli decorativi, ci sono i similalimenti con magnete, che raffigurano frutta e dolciumi: sono spesso attaccati ai frigoriferi, dunque a completa disposizione dei bambini.

E ancora, possono riprodurre alimenti anche candele a forma di vegetali, la frutta finta e alcune gomme per cancellare, che presentano una profumazione attraente soprattutto ai bimbi più piccoli, che hanno difficoltà a distinguere il prodotto dal cibo vero. Ebbene, spesso questi articoli hanno dimensioni tali da potere essere accidentalmente ingeriti dai più piccoli con conseguente rischio di soffocamento. L’eventuale presenza di magneti aggrava il rischio, “potendo verificarsi – spiega il dossier ministeriale – anche la perforazione o l’ostruzione del tubo digerente”.

Il sistema di controlli in Italia

La legge italiana, col decreto legislativo 73 del 1992, vieta la commercializzazione, importazione, fabbricazione ed esportazione dei prodotti compromettono la salute o la sicurezza dei consumatori. Tra questi i similalimenti: all’articolo 1, infatti, viene specificato che i prodotti per i quali si applica la direttiva, pur non essendo alimentari, hanno forma, aspetto, imballaggio, etichettatura, volume o dimensioni tali da far prevedere che i consumatori, soprattutto i bambini, li possano confondere con i cibi. La vendita costituisce dunque un reato punibile con un’ammenda o con l’arresto fino a sei mesi. Come viene effettuato il controllo?

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Se i carabinieri, in particolare il Nas, ritengono che un prodotto debba essere ritirato, inviano una segnalazione all’Istituto superiore di sanità ed informano il Ministero della salute e il Ministero dello sviluppo economico, che dispongono il ritiro e lo smaltimento (a spese della ditta). A questo punto, attraverso il Rapex (Rapid Alert System for Non-Food Products), la disposizione di ritiro viene comunicata alla Commissione europea. Sul sito di questo efficiente sistema di controllo, dunque, può essere consultato l’elenco dei similalimenti circolanti in Italia.

L’allarme similalimenti: 30 casi all’anno

In gran parte prodotti in Cina, i similalimenti nonostante i sistemi di controllo non sono spariti dal commercio. Anzi: spulciando il Rapex si scopre che le notifiche di food imitating products si attestano ormai da tempo, in Italia, intorno alle 30 all’anno. Riescono dunque ad eludere i controlli alla dogana e a raggiungere esercizi commerciali di vario tipo, in particolare del sud, nelle cui vetrine vengono periodicamente trovati dalle forze dell’ordine. Lo scorso novembre l’ultimo caso: la Guardia di finanza di Napoli ha sequestrato in un grande magazzino gestito da cinesi quasi 20mila articoli.

Per aspetto e odore questi prodotti riproducevano non solo panini, ma anche toast, brioches e pasticcini. Qualche mese prima, invece, i carabinieri di Treviso avevano scoperto e acquisito grappoli d’uva di plastica importati dalla Cina e venduti come decorazioni floreali presso in un supermercato di Conegliano. I finti grappoli avevano un aspetto molto realistico e sottoposti a test si frammentavano facilmente divenendo così un pericolo per i bambini.

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Uno dei sequestri più ingenti è invece quello del 2013 al porto di Palermo: all’interno di container provenienti dalla Cina erano stati scoperti dalla Finanza quasi 40mila oggetti. Pomodori, panini, coppette di gelato, biscotti, cioccolatini: colorati e modellati come fossero veri, e in grado di ingannare facilmente un bambino.

I similalimenti non sono gli unici prodotti estremamente pericolosi per bambini, la categoria più a rischio nei casi di sofisticazioni e contraffazioni. Ci siamo occupati ad esempio del latte in polvere, sempre ai primi posti nella classifica dei cibi maggiormente falsificabili: in questo articolo gli ultimi scandali. Ma non mancano, anche nelle cronache più recenti, i casi di oggetti di metallo dentro prodotti alimentari: croissant, pane per toast, biscotti. E voi, vi siete mai imbattuti in prodotti di questo tipo.

 

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