Sale iodato protetto

Sale iodato protetto: cos’è e perché è da preferire?

Redazione

Lo iodio è un elemento fondamentale per il buon funzionamento della tiroide che regola la crescita e il corretto sviluppo dell’organismo stimolando il metabolismo basale e aiutandoci a bruciare il grasso in eccesso. D’altro canto, una sua carenza può comportare alcune disfunzioni della tiroide come, per esempio, il gozzo.
Nel concreto, un uomo adulto necessita di circa 150 microgrammi di iodio al giorno, che può assumere grazie agli alimenti che lo contengono, come il pesce di mare, i crostacei, le uova, il latte e la carne.

Alimenti iodio

Tuttavia, è dimostrato che una dieta equilibrata non è in grado di soddisfare del tutto il nostro fabbisogno. Come fare, dunque, ad assumere la corretta dose giornaliera di iodio? Il modo più efficace ed economico è utilizzare in cucina il sale iodato, al posto del comune sale da tavola.
Alcuni studi, però, suggeriscono che durante la cottura dei cibi lo iodio tende a disperdersi e dunque all’organismo arriva una minore quantità del nutriente.

Per fortuna, esiste un’alternativa efficace per farci assimilare in maniera ottimale questa preziosa sostanza: si tratta del sale iodato “protetto”, un prodotto innovativo di cui, in questo articolo, analizzeremo le caratteristiche.

Sale iodato: cos’è e a chi è indicato?

Il sale iodato è un normale sale da cucina, arricchito con lo iodio sotto forma di ioduro o iodato di potassio, e fornisce al nostro organismo 30 microgrammi di iodio per ogni grammo di sale che utilizziamo: circa un quinto dello iodio di cui abbiamo bisogno in un giorno.

Lo iodio è fondamentale per il corretto funzionamento della tiroide: la sua carenza, infatti, rappresenta la causa del gozzo per il 29% dei soggetti che ne soffrono nel mondo e per il 12% degli italiani. Prestare attenzione, dunque, ad una corretta integrazione di iodio nella dieta, ha un importante valore preventivo.

Quali sono i limiti del sale iodato tradizionale?

Iodio gravidanza

Secondo quanto consigliato dal Ministero della Salute nella legge 55 promulgata nel 2005, il sale iodato è indicato per tutti a prevenzione delle patologie tiroidee.
Il fabbisogno giornaliero di iodio varia in base alle condizioni del soggetto: per esempio, per le donne in gravidanza la quantità necessaria raggiunge i 175 microgrammi, mentre durante l’allattamento è circa 200 microgrammi. Per i bambini, invece, è sufficiente la dose di 90 microgrammi al giorno fino a 6 anni e, poi, 120 microgrammi in età scolare, tra i 7 e i 12 anni.

Come accennato, alcuni studi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, confermati dalla Commissione Scientifica Europea nel 2002, hanno sottolineato che lo iodio contenuto nel sale iodato può in parte disperdersi, in special modo se impiegato su prodotti alimentari che vengono cotti. Lo iodio, infatti, è un elemento instabile, volatile, foto e termosensibile.

In particolare, è stato dimostrato che la bollitura fa sì che si perda il 58% dello iodio, la cottura alla griglia il 23% e la frittura il 20%. Di conseguenza, questo prodotto è sì una soluzione efficace per assimilare una corretta quantità della sostanza microorganismo, ma non è sufficiente. È necessario, infatti, un sale differente, che mantenga costante il livello di iodio dalla scatola al piatto e che permetta agli alimenti stessi di apportare il corretto contenuto del prezioso e benefico elemento.

PreSal®, il sale marino iodato protetto: che cos’è e perché preferirlo?

Sale iodato cottura

La prevenzione delle patologie causate dalla carenza di iodio è importantissima, come confermato anche dalla Legge 55 del 2005. E proprio per rispondere concretamente a questa iniziativa legislativa, Caber, azienda bolognese specializzata in salamoia, erbe aromatiche ed insaporitori di vario tipo, ha finanziato ed incentivato un programma di ricerca in quest’ambito.

Nel 2006, quindi, è stata stipulata una convenzione di ricerca con il Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Bologna per realizzare un prodotto innovativo e salutare, che mantenesse intatte le proprietà dello iodio nel sale. Il team di ricercatori ha creato, attraverso un procedimento fisico secretato, un sale che protegge lo iodio anche durante la cottura: PreSal, sale iodato “protetto”.

Con questo prodotto, la quantità di iodio assimilabile rimane intatta anche se il sale viene lasciato in un contenitore aperto, non subisce danni in cottura e non interagisce con altri ingredienti nelle preparazioni gastronomiche.
PreSal® è, oggi, un marchio registrato. Il processo di produzione è proprietà della Caber e si tratta, attualmente, di un prodotto unico in Italia. Per verificarne l’efficacia anche in ambito nutrizionale, la stessa azienda bolognese ha promosso una seconda ricerca in collaborazione con l’Università di Pisa, per valutare l’assimilazione dello iodio di PreSal da parte dell’organismo.

Ricerca sale iodato

L’indagine scientifica conferma che un’alimentazione integrata con un paniere di alimenti cui era stato aggiunto il prodotto Caber ha incrementato in maniera significativa e misurabile l’assimilazione dello iodio già dopo due settimane.

PreSal® permette dunque la prevenzione dei rischi legati alla carenza di iodio anche tramite i prodotti alimentari “fonte di iodio” consumati tutti i giorni.
La conservazione del sale iodato protetto non differisce da quella del normale sale da cucina dunque in luogo fresco ed asciutto.

PreSal®, sale iodato protetto: dove si trova e quali sono le aziende che lo hanno scelto

PreSal

Dove trovare PreSal®? State tranquilli, perché è un prodotto ampiamente distribuito, che potete trovare nei più importanti supermercati ma anche nei piccoli negozi tradizionali. Fortunatamente sono sempre più numerose le grandi aziende italiane che hanno scelto PreSal® per la preparazione dei loro prodotti al posto del sale tradizionale.

Il nostro consiglio quindi è di scegliere, quando possibile, i prodotti di Amadori, BioLab, Callipo, CIR food, Citres, Grissinbon, Coop Benesì, Pata, Petti, e di verificare sempre, al momento dell’acquisto, che il prodotto che avete tra le mani possieda una specifica etichetta che lo identifica come fonte di iodio o come prodotto ad alto contenuto di iodio, secondo i claim comunitari autorizzati dai Regolamenti UE 1924 del 2006, UE 432 del 2012 e il 957 del 2010.

Probabilmente vi sarà già capitato di impiegare questo prodotto, 100% salutare e utile per il nostro organismo, ma forse non eravate pienamente consapevoli del processo di ricerca e innovazione che si celava dietro alla confezione posizionata sullo scaffale. Chi volesse sapere dove trovare PreSal® e quali aziende lo utilizzano per la preparazione dei loro prodotti, può trovare tutte le risposte sul sito della Caber, un’azienda italiana d’eccellenza.

Siete curiosi? Provate il sale iodato protetto PreSal® e raccontateci la vostra esperienza!

I contenuti di questo articolo sono stati prodotti da Noetica senza alcun coinvolgimento della redazione de Il Giornale del Cibo

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