Pinsa romana

Gisella Salvati
La pinsa romana è un lievitato molto simile alla pizza, dalla forma allungata, che prevede un impasto molto idratato e una lunga lievitazione. Le sue origini si ritrovano già nell’antica Roma, tanto che il nome pinsa deriva dal latino pinsere che in italiano significa allungare, stendere.Quella che mangiamo oggi, però, è un’invenzione recente nata dall’intuizione di un imprenditore, Corrado Di Marco, che ha realizzato la ricetta perfetta per un impasto morbidissimo dentro e molto croccante fuori. Quali sono quindi le caratteristiche della pinsa romana? Innanzitutto il mix di farine da cui è costituita (farina di riso, di soia e di frumento). Secondo elemento è la sua forma ovale: il panetto da 250 g circa viene steso indicativamente lungo 33-35 cm e largo 22-22 cm. Ultimo ma non meno importante, la pinsa romana è friabile, digeribile e fragrante grazie ai lunghi tempi di lievitazione. 
5 da 1 voto
Preparazione 1 day
Portata Pane, pizze e focacce
Porzioni 4 pinse

Ingredienti
  

Istruzioni
 

  • In una ciotola capiente inserite le farine 0, di riso e di soia e mescolate con un cucchiaio. Unite il lievito di birra, ¾ di acqua e impastate per qualche minuto. Coprite la ciotola con la pellicola e lasciate riposare per 30 minuti.
  • Riprendete l’impasto, aggiungete il sale e l’acqua e amalgamate gli ingredienti con le mani. Unite per ultimo l’olio extra vergine di oliva, impastate per qualche minuto fino a creare un panetto. Fate riposare per un’altra mezz’ora coprendo per bene la ciotola.
  • Spostate quindi il composto sulla spianatoia leggermente unta di olio extra vergine di oliva e realizzate un rettangolo allungando l'impasto su tutto il piano di lavoro. Quindi ripiegatelo più volte fino a creare un panetto e riponetelo nuovamente nella ciotola coperta facendolo lievitare per altri 30 minuti.
  • A questo punto rimettete l’impasto sul piano di lavoro e stendetelo con le mani creando un piccolo rettangolo. Procedete ripiegandolo per tre volte fino a formare nuovamente un panetto. Lasciatelo riposare per altri 20 minuti sul piano di lavoro, coperto con la ciotola capovolta. Ripetete questo passaggio per 3 volte prima di riporlo in un recipiente ben coperto con la pellicola e farlo lievitare per 24 ore nella parte bassa del frigorifero.
  • Trascorso questo tempo fate stemperare l’impasto 30 minuti a temperatura ambiente. Realizzate quindi 6 panetti che dovranno lievitare ancora altre 2 ore sempre ben coperti.
  • Trascorso l'ultimo tempo di lievitazione, accendete il forno al massimo in modalità ventilata e inserite la pietra refrattaria nella parte centrale. Prendete un panetto e posizionatelo su un piano di lavoro cosparso con la semola. Partendo dal bordo pressate leggermente con le dita per schiacciare l'impasto dando una forma ovale.
  • Trasferitelo quindi su una pala leggermente spolverata di semola e infornatelo posizionandolo sulla pietra refrattaria per circa 10 minuti in modalità grill alla massima potenza. Questa sarà poi la base da poter condire in base ai propri gusti. Se volete preparare la pinsa margherita, ad esempio, aggiungete la passata di pomodoro già cotta e la mozzarella a fettine. Infornate ancora per 2-3 minuti sempre in modalità grill, in modo che la mozzarella si fonda.

Note

Se non avete la pietra refrattaria, potete utilizzare una normale teglia da forno ma in base al suo spessore i tempi di cottura potrebbero allungarsi di qualche minuto. Non usare il mattarello per stendere l’impasto.
Una volta cotte potete conservare le pinse per 1 giorno in frigorifero in un contenitore ermetico e scaldare al bisogno.
Immagine in evidenza: Luana Brescovitz/shutterstock.com