Sempre buona, sempre presente, sempre piena di ricordi… E’ una vera leccornia rustica la tipica ribollita che si mangia solo in Toscana. E’ un piatto semplice, economico, conviviale e gustoso che richiede soltanto l’uso di prodotti freschi e genuini, cotti con amore.
Questo piatto era frequentissimo nella mia famiglia di origine: era il primo piatto del giorno dopo quando si faceva il brodo, per utilizzare quello avanzato; ma si faceva anche (e io continuo a farlo) a prescindere dagli avanzi (magari con il brodo di dadi…) perchè è buono, e confortevole in inverno. Pensavo si trattasse di
Ci sono associazioni di sapori in cucina che sono talmente inscindibili che pensarne le componenti separate è impossibile.Ecco che così, Pasta&Fagioli non sarebbero tali senza il sedano, Pasta&Ceci esigono il rosmarino e Pasta&Lenticchie vanno accostate all’alloro.Questi matrimoni inossidabili riguardano anche i formati di pasta da abbinare alle diverse minestre: i fagioli vanno per forza con
Una minestra è un caposaldo dei pranzi importanti. Ecco una proposta chic e gustosa, accompagnata da un pane speciale e in tema con le feste natalizie.
A Bologna si chiama così, ma non conosco l’origine di un nome così … altisonante! La ricetta della zuppa imperiale molto facile da eseguire, e si presta ad essere preparata il giorno prima (si conserva anzi per qualche giorno) per essere servita velocemente anche a numerosi commensali.
E’ una vera leccornia rustica la tipica ribollita che si mangia solo in Toscana.E’ un piatto semplice,economico,conviviale e gustoso che richiede soltanto l’uso di prodotti freschi e genuini , cotti con amore.
Il Macco per antonomasia è quello di fave e il suo sapore viene esaltato ineguagliabilmente dall’aroma del finocchietto che, personalmente, considero indispensabile per la preparazione di questa zuppa!
E il piatto ideale per le fredde sere autunnali, da gustare magari di fronte ad un caminetto scoppiettante o con un caldo plaid all’uncinetto sulle ginocchia… sono forse un po’ troppo pantofolaio??? no solo ricordi d’infanzia.
Questa è una mia versione del piatto simbolo di Fulvio Pierangelini, pluristellatissimo chef e patron del ristorante il Gambero Rosso di San Vincenzo, ridente cittadina sulla costa Tirrenica in provincia di Livorno. Come tutti i piatti famosi, la leggenda narra che nacque per caso in un giorno di chiusura del ristorante con l’arrivo improvviso di
Mangiata a Rodi, non so se è tipica dell’isola, ma è molto semplice e buona. Io l’ho mangiata con la cernia, ma secondo me vanno bene anche altri pesci da zuppa come scorfano e mazzola.
Se vi piace il sapore della cipolla cruda invece di farle cuocere sino che si disfa, fattela solo dorare con la farina e il peperoncino, la frullate con l’aggiunta di brodo di carne o vegetale. Sottilissime fettine (o grattugiato) di caccio cavallo Silano sul pane tostato non stona proprio.
Questa zuppa Spagnola di pesci e verdure la propone il cuoco Pedro nel ristorante dove presta la sua opera, è stato molto gentile a concedermi la ricetta.
Il gazpacho è una di zuppa che si serve fredda, come primo o come antipasto. E’ uno dei piatti Spagnoli o Portoghesi più conosciuti dagli stranieri, grazie al turismo. Il gazpacho infatti è una specialità originaria dell’Andalusia confinante col sud del Portogallo. Questo piatto povero di origini contadine è un misto di sapori, un miscuglio,
Questa è la ricetta che è stata data a mia mamma da mia zia emiliana. E’ veloce da preparare e mi ricorda sempre la mia infanzia. Ne ho lette altre con la presenza del midollo ma qui non c’è… io lo uso per la pearà salsa tipica veronese d’accompagnamento al bollito misto.
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