Miss violence

Redazione

UNA TORTA DI COMPLEANNO

Anno 2013; regia di Alexandros Avranas; genre: drammatico.

TRAMA: Il giorno del suo undicesimo compleanno, Aggeliki salta sorridendo dal balcone della sua abitazione. Mentre la polizia e i servizi sociali cercano di capire le ragioni di quello che appare come un suicidio, la sua famiglia continua a ripetere che si è trattato di un incidente. Quale oscuro segreto Angeliki ha portato con sé nella tomba? Perché i familiari si ostinano a cercare di dimenticarla e ad andare avanti con le loro vite?

SCENA: Trombette, torta e cappellini, si festeggia il compleanno dell’11enne Angeliki. La torta bianca di panna con le ciliegine rosse è perfetta ma non ha un’aria genuina. Poco dopo aver spento le candeline la bambina  si butta dalla finestra, dall’inquadratura dall’alto sembra una  bambola di stoffa  schiantata al suolo in una pozza di sangue. Il regista, con un ritmo tranquillo, ci accompagna nell’asettico interno domestico, dai colori spenti, con la cucina in cui tutto è puntigliosamente in ordine. Subito comprendiamo che in quella famiglia non c’è amore perché nessuno cucina. Il capofamiglia, in un grigio completino da impiegato, è il padrone degli averi e delle vite dei suoi congiunti: li tiranneggia con una volontà inflessibilmente perversa e decide, lui per tutti, che cosa e quando ciascuno possa mangiare; se e quando i più piccoli possano giocare o se potranno stare insieme agli altri bambini. Organizza le vite, le mansioni, le parole e quasi i pensieri degli abitanti della casa: schiaffeggia e poi accarezza, usa violenza su tutti e poi ripara con qualche pallina di gelato o qualche cucchiaio di crema spalmabile. La moglie del capostipite  osserva silenziosa e ci appare impermeabile e anaffettiva.  La figlia più grande la bellissima Eleni, sembra vivere  in apnea nella vita e nel dolore, in viso indossa costantemente un  sorriso leggero e rarefatto; la vediamo accondiscendente e abituata all’ubbidienza. Eleni è la madre della giovane suicida  e anche di due piccoli: un maschio e una femmina, ed è incinta.  Sua sorella Myrto è più irrequieta, meno arrendevole, ma  preda , suo malgrado, dei mostruosi progetti del padre. Durante la prima cena dopo la morte di Angeliki  la famigliola, avvolta in una luce plumbea, consuma un perfetto pan brioches non certo di produzione domestica e solo quando il padre /orco si siede a tavola figlie e moglie iniziano a mangiare.

COMMENTO: In un  lento crescendo di suspense  irrompe una violenza sconvolgente dove si accumulano gli abusi sessuali sulla figlia, sulle nipoti/figlie persino portate in dono ad amici e sconosciuti, il regista  ci porta all’atroce finale che  inizia proprio in cucina. Il padre consuma direttamente dal contenitore della gelateria il suo fresco dessert poi la macchina da presa si sposta all’ altezza del tavolo ed inquadra in modo inquietante la livida moglie intenta ad asciugare un set di posate costituito perlopiù da coltelli di varie misure. L’epilogo, enigmatico,  si presta però a tante interpretazioni compresa quella  liberatoria. Film potentemente indimenticabile!

 

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