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Influencer, gli italiani si fidano di loro anche quando si parla di cibo e salute

Angela Caporale
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    Il 2019 è l’anno degli influencer. Non parliamo soltanto di Chiara Ferragni, ma di decine di persone che attraverso il racconto della propria vita sui social network hanno conquistato l’attenzione e la fiducia di migliaia di utenti. C’è chi si occupa di beauty, chi di food e chi di alimentazione e ciò che colpisce è come, ormai, gli utenti ripongono la loro fiducia (e condizionano le proprie scelte di consumo) in loro più che nei personaggi famosi e nelle star della televisione. Un sorpasso che pone una questione: degli health influencer possiamo fidarci?  Le diete detox e gli stile alimentare che promuovono sono effettivamente sani? Proprio perché si tratta di un fenomeno partito dal basso, sui social, tra le persone che sono considerate influencer ci sono anche professionisti del settore, nutrizionisti, dietisti che per primi hanno saputo cogliere l’opportunità di dedicarsi alla divulgazione scientifica anche sul piccolissimo schermo. Vediamo quali sono i dettagli a cui prestare attenzione.

    instagram foto di caffè

    Bogdan Sonjachnyj/shutterstock.com

    Sicurezza alimentare e salute: gli italiani si fidano degli influencer

    Ben sette italiani su dieci utilizzano internet quotidianamente e, secondo i dati di Eurobarometro, l’obiettivo è connettersi sui social network, ascoltare musica e cercare informazioni, anche a proposito dei prodotti da acquistare e sulla salute. Cresce, infatti, l’attenzione degli italiani rispetto a quanto portano in tavola: il 24% degli intervistati dichiara che la sicurezza alimentare è uno degli aspetti più importanti che vengono valutati durante la spesa. 

    I due elementi sono legati, sempre secondo il sondaggio pubblicato dall’Efsa in occasione della Prima Giornata mondiale della sicurezza degli alimenti, da un terzo dato: il 29% degli utenti (la percentuale europea è il 19%), dunque, segue ciò che viene detto su Instagram non soltanto quando l’argomento è il lancio di un nuovo prodotto beauty o un brand di moda, ma anche se si discute di stili di vita salutari, proprietà degli alimenti e ricette light. 

    L’emergere del fenomeno e la maniera in cui viene misurato il successo di un influencer fanno sì che non esista un filtro che permetta all’utente di capire in maniera immediata se la persona ha una competenza relativa all’argomento che sta trattando oppure no. L’unico freno posto fino ad ora è quello promosso da Instagram, che ha aggiornato la sua policy vietando agli utenti di promuovere diete miracolose, cure incredibili e alimenti detox. Un passo a tutela della community per favorire lo scambio di informazioni attendibili e fondate su alimenti così delicati perché coinvolgono la salute.

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    Gli effetti di Instagram sulla salute

    Questa iniziativa di Instagram, controllata da Facebook, non è un semplice aggiornamento del regolamento interno, ma una risposta alle preoccupazioni sostenute da alcuni studi rispetto all’effettiva influenza dei social network sulla salute degli utenti. In particolare, uno studio realizzato dalla Royal Society for Public Health nel Regno Unito che ha coinvolto 1.5000 studenti ha denunciato il fatto che Instagram è il social peggiore per la salute mentale e il benessere dei giovani. Gli effetti peggiori riguardano la qualità del sonno, il cyber bullismo, la FOMO (Fear of Missing out) e l’immagine corporea. 

    I ricercatori aggiungono come webstar e influencer siano in parte responsabili della creazione di questo ambiente inospitale, proprio perché talvolta promuovono modelli lontani dalla normalità. Ancor più grave è la situazione quando questa perfezione frutto di Photoshop e della genetica viene attribuita a prodotti fantastici e diete miracolose. Ed è contro queste pratiche che si sono attivati gli utenti stessi, sostenendo profili e persone “normalI” che propongono contenuti più realistici compresi gli account che pubblicato “ugly food”. Si può fare anche di più, assicurano gli esperti, seguendo per esempio professionisti del settore e dando più peso alle fonti di quanto viene riportato dall’influencer.

    smartphone

    Nuchylee/shutterstock.com

    Health influencer, possiamo fidarci?

    Demonizzare i social network non è l’obiettivo della scienza. Esistono, infatti, anche altri studi che sottolineano come un ecosistema positivo sul web possa contribuire a ridurre il senso di solitudine, creare legami e anche fornire informazioni utili. Si tratta, infatti, di un nuovo media, uno spazio che fino a circa dieci anni fa non esisteva, da popolare di informazioni. Come sottolineato dalla giornalista, medico e micro-influencer Roberta Villa in un’intervista per AISM, “in un mondo social dove ci sono tantissime informazioni, per noi che si occupiamo di scienza la sfida è popolare questo spazio di notizie vere, informazioni attendibili e spunti per permettere agli utenti di orientarsi individuando in autonomia le fake news”. 

    L’appello è, dunque, a medici, dietisti, nutrizionisti a utilizzare i social per fare divulgazione scientifica e raccontare le basi della propria professione. Non sono pochi quelli che hanno già colto questa opportunità e si rivolgono a community di migliaia di persone. Tra i più noti “health influencer” sicuramente il medico Roberto Burioni e il divulgatore scientifico Marco Bianchi, ma sono anche molti altri i professionisti della nutrizione che ogni giorno aiutano le persone a orientarsi. 

    nutrizionista

    shutterstock.com

    Nutrizionisti su Instagram per educare e informare

    Tra i contenuti proposti con più frequenza, gli approfondimenti sulle proprietà degli alimenti e la verità sui tanti falsi miti che, in rete, si sono diffusi ovunque. Alcuni esempi sono quelli della dottoressa Sofia Bronzato (99.500 follower) che alterna la proposta di ricette gustose e salutari all’approfondimento a partire dai “nuovi mostri” segnalati dagli utenti, ma anche Sara Olivieri che ha scelto come nick @iniziolunedì (37.000 follower) e che, oltre ai consigli sulla sana alimentazione, sottolinea l’importanza di citare le fonti quando si parla di cibo spiegando ai follower dove trovare gli studi e le informazioni. Molto seguita è anche la dietista Camilla Bendinelli (32.900 follower) che, nelle stories e sul suo sito, ha scelto di dedicare una sezione alla formazione: si chiama #SkuolaAlimentare e nasce dalla voglia di diffondere conoscenze corrette sulla sana alimentazione proprio attraverso il web inteso come strumento didattico.

     

    L’obiettivo condiviso è informare e formare gli utenti, proponendo un’alternativa scientificazione fondata e professionale al semplice influencer che si occupa di alimentazione solo saltuariamente. Educazione è, secondo gli esperti di nutrizione su Instagram legati anche nel gruppo dei #divulgers, anche far sì che gli utenti imparino a riconoscere la professionalità di chi comunica e si allenino ad approfondire le informazioni, ricercando le fonti di quanto riportato. La missione è ancor più di valore proprio perché gli italiani, come abbiamo visto, si fidano di ciò che ascoltano sui social, meglio far sì che sia scientificamente corretto. Utilizzate anche voi i social per informarvi sul cibo? 

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

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