Giuliano Gallini

Scrittore di romanzi, lettore appassionato ed esperto del mondo del cibo e della ristorazione. Crede profondamente nel valore della cultura. In cucina non può mancare un buon bicchiere di vino per tirarsi su quando sì sbaglia (cosa che, afferma, a lui succede spesso).
tiramisù

Biennale Teatro: a Venezia va in scena una ricetta

  “La mano del cuoco, forse, nel nostro gioco metaforico, può essere paragonata a quella di un drammaturgo, che durante la stesura di un testo dosa le sue ispirazioni prima di servirlo al pubblico. Come un cuoco, può creare quasi dal nulla una ricetta o elaborarne una dai sapori tradizionali per appagare chi lo avrà

salmone grigliato e condito

Il salmone futurista dell’Alaska 

  “Il salmone è fra i pesci più pregiati e ricercati, per le sue carni molto gustose, morbide e dal tipico colore rosato. Il valore commerciale, pertanto, è molto elevato, con una commercializzazione che interessa gli esemplari selvaggi – più pregiati e costosi, pescati con reti da posta – e quelli allevati, che costituiscono la

scena del film Il gattopardo

Il timballo di maccheroni de Il gattopardo

  Non mancano sulla rete le ricette del siciliano timballo di maccheroni. Ogni tanto, tra loro, salta fuori il ferrarese pasticcio di maccheroni, ma è un’altra cosa. Sono ferrarese, credo di saperlo: ma leggendo la descrizione che del timballo siciliano ne fa Giuseppe Tomasi di Lampedusa ne Il Gattopardo mi sembra di vedervi qualche somiglianza.

madeleine

La madeleine, “Focaccia dolce” di Marcel Proust

  La maddalena è una ‘focaccia’ dalla forma e dal gusto inconfondibili. Troverete una ottima ricetta, che si diverte anche a giocare con Alla ricerca del tempo perduto, su Il Giornale del Cibo. È diventata simbolo del ricordare, del riaffiorare improvviso del passato grazie una sensazione inattesa. Il passato infatti, per Proust, torna intatto, con

plum pudding

Il processo di indentificazione nel racconto de I Buddenbrook

    Plum-pudding letteralmente vuol dire budino alla prugna, anche se quest’ultima, nelle ricette che ho cercato sul web, non compare. E in ogni caso prepararlo è molto laborioso, perciò ometto la ricetta. Buona ricerca (e buona preparazione se, ostinati, vi avventurerete nella realizzazione di questo piatto). Alla tavola dei Buddenbrook era normale gustare un

tropico del cancro galletto

Nichilismo e passione nel romanzo di Henry Miller

  Quante calorie ci vogliono per far bene l’amore? Henry Miller non si sottrae a questa domanda.  D’altra parte non ne può fare a meno: la fame lo perseguitava nella Parigi dei primi anni trenta del novecento che racconta in Tropico del Cancro. “Capito dai Cronstadt e anche lì mangiano. Galletto con riso selvatico. Fatto

pasta con asparagi e pancetta

Surrealtà e introspettività: le due anime di Murakami Haruki

  La pasta al pomodoro, pancetta e asparagi è uno dei piatti che il pittore protagonista del romanzo di Murakami Haruki, L’assassinio del Commendatore, cucina nella seconda parte del libro, Metafore che si trasformano. I personaggi di Murakami sono spesso alle prese con i fornelli: all’autore giapponese piace mostrarceli mentre si cucinano un piatto, o

l'assassinio del commendatore

Idee che affiorano: la prima parte del romanzo l’Assassinio del Commendatore

  Nelle ricette tradizionali giapponesi, il miso viene utilizzato per insaporire le zuppe. La più comune è proprio quella a base di questo ingrediente, che può essere servita calda e arricchita con verdure a foglia, patate, radici di daikon, cipolle e alghe marine. Per preparare invece una ricciola marinata: la ricciola va tagliata a cubetti

aragosta cotta in un piatto da portata

Ma gli androidi sognano pecore elettriche: il capolavoro fantascientifico che ha ispirato Blade Runner

  Gettare un’aragosta viva in acqua bollente pare sia il modo migliore, se non l’unico, per gustarne le carni, anche se recentemente questa pratica violenta è stata messa in discussione, ad esempio in Svizzera. Che cosa ci bevete insieme? Penso una buona bottiglia di Chablis da almeno 200 euro, di meno sarebbe un’offesa a tutta

panino al formaggio

Panino al formaggio e latte al malto per Il giovane Holden

  “Una colazione abbondantissima, per me – succo d’arancia, uova al prosciutto, pane tostato e caffè. Di solito bevo soltanto succo d’arancia. Mangio molto poco. Sul serio. Ecco perché sono magro come un chiodo. Avrei dovuto fare quella dieta nella quale si mangiano un sacco di amidi e altre porcherie del genere, per ingrassare e

panorama della città di dublino

La giornata più famosa della storia della letteratura nell’Ulisse di Joyce

  Non so se la ricetta dei rognoni amati da Leopold Bloom, il protagonista dell’Ulisse di Joyce, sia la stessa che ho letto su Il Giornale del Cibo. Bloom era irlandese, la ricetta del GdC è francese: acciughe, burro, una spennellata di brandy. Ma penso che ugualmente aiuti a immaginare la mattinata in cui Leopold

L’uovo primordiale e le tendenze estetiche del futuro alla Biennale Arte di Venezia

  Passeggio ai Giardini della Biennale Arte a Venezia ed entro in un uovo. È dentro il padiglione giapponese, un’opera architettonica di grande bellezza disegnata da Takamasa Yoshizaka, ed è evocativo, dice il cartello all’ingresso, del museo a crescita illimitata di Le Corbusier. Già qui non capisco molto. Ma il cartello insiste: l’architetto Fuminori Nosaku

shakshuka giapponese

Leggerezza e ironia tornano ne Il Tunnel, ultimo romanzo di Yehoshua

  La shakshuka è un piatto ebraico, ma diffuso in tutto il Nordafrica con diverse ricette, motivo per cui viene citato anche nell’articolo de Il Giornale del Cibo sulle ricette di confine. Nella versione più tradizionale pomodori, peperoni e cipolle vengono cucinati insieme in padella e solo alla fine si aggiungono le uova. A questo

proletkult wu ming

Proletkult: un libro per chi ama le rivoluzioni… e il brodo di gallina

  La mia prima volta con il Borsch è stato in una giornata di novembre, fredda e piovosa. La giornata giusta. E il posto giusto: Kiev, in Ucraina. Giornata giusta e posto giusto perché il Borsch è un piatto ucraino di grande tradizione la cui ricetta, se siete curiosi, trovate anche su Il Giornale del

ribasso dei prezzi rapporto agromafie 2018

Le gare della ristorazione pubblica nel 6° Rapporto Agromafie

  La scorsa settimana è stato pubblicato il 6° Rapporto Agromafie, redatto dalla Fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” di COLDIRETTI, presieduto da Gian Carlo Caselli in collaborazione con Eurispes. A Palazzo Rospigliosi a Roma in centinaia hanno assistito all’evento di presentazione dei dati, alla presenza dei ministri Bonafede e Salvini, del

cultura umanistica

La cultura è un fattore propulsivo di libertà?

  Nell’articolo pubblicato il 24 luglio “Le élite non leggono: perché la cultura è così sottovalutata?”, mi lamentavo del prevalere delle culture anti-intellettuali – che considerano inutili (e spesso da svillaneggiare) i libri, la letteratura, lo studio della storia e di altre materie umanistiche, la frequentazione dei musei, l’arte cinematografica e così via – su

le elite non leggono

Cultura e formazione umanistiche per tornare competitivi

  Ci sono sempre state culture (anche in questo caso si chiamano così) anti-intellettualistiche. L’intellettuale, il lettore, il frequentatore di musei, teatri, cinema è da queste culture considerato un benestante nullafacente, un arrogante parassita che guarda il popolo vero, quello che gli sistema le perdite del lavandino, con aria di superiorità e sufficienza. Egli (l’intellettuale)

il discorso del cibo

Cibo e cultura, un legame indissolubile

  Spesso nei miei interventi parlo di cultura, di libri, di lettori, di biblioteche. Che cosa c’entrano con il cibo? Come i cavoli a merenda? No, se si pensa che il cibo è cultura. È una delle maggiori fonti di identità di un popolo, insieme alla lingua. La sua produzione è un atto culturale complesso

italiano sotto attacco

Italiano, oh povero italiano

    Tempo fa nell’articolo “Dillo in italiano”, abbiamo parlato con orrore della moda di sostituire l’italiano con l’inglese, soprattutto nella comunicazione economica ma non solo. Purtroppo al comando ci sono quaranta-cinquantenni con la pancetta e tempie imbiancate, residuati degli anni delle “tre i” e inevitabilmente nostalgici di quei tempi. Speriamo che i giovani ne