Seduti attorno a un tavolo, davanti un piatto pieno, si annulla ogni distanza e ogni forma di (apparente) diversità tra le persone. Che poi nel piatto ci sia una lasagna alla bolognese o quella venezuelana di platano e carne, fa poi così differenza? Il cibo è in grado di unire e di creare nuove
Un luogo dove si respira aria di casa e si impara a conoscere la cucina proveniente da tutto il mondo. Questo è il Laboratorio di Antropologia del Cibo, in breve semplicemente LAC, inaugurato il 20 settembre nel quartiere multiculturale del Giambellino a Milano. Fitto e intenso il programma di corsi tenuti da 35 cuochi
Il cibo è migrazione. Basti pensare a tutti quei prodotti che, dalle Americhe, hanno attraversato il vasto Oceano Atlantico, stipati nelle stive delle navi, e sono arrivati in Europa conquistando terre e palati, come l’ormai onnipresente pomodoro, paradossalmente diventato simbolo di italianità, la versatilissima patata, la zucca, il peperone, e l’elenco potrebbe continuare. Una
Questa è una di quelle storie che merita di essere raccontata. Più delle altre, sì. Perché Hamed Ahmadi, regista cinematografico, è arrivato dall’Afghanistan a Venezia solo con un film in mano, anzi due. Da quel momento in poi, inaspettatamente e con pazienza, ha costruito un impero nel mondo del cibo e della ristorazione a
In un mondo dove il “diverso”, o meglio, il presunto tale, fa sempre più paura, assumono maggiore importanza quei progetti che vanno in direzione opposta, cioè che valorizzano la diversità come una ricchezza. E lo fanno proprio a partire dalla cucina, come nel caso di Riace, in Calabria, di cui vi avevamo già parlato,
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