Gli ebrei osservanti sono ospiti impegnativi. La parola chiave per un invito senza gaffe è l’aggettivokashér, che significa “conforme” e qualifica un cibo permesso dalle Scritture. Le regole della kasherùt (le norme alimentari) possono apparire bizzarre a noi italiani vetero-cattolici, distratti portatori di un super-io permissivo che ci consente di inserire di tutto al nostro
Martino Turista per Cibo nella Capitale di Martino Ragusa. Affollata come è stata fin dalla sua fondazione da re, imperatori, principi, duci, presidenti e naturalmente da papi (i più numerosi e i più eterni di tutti), verrebbe da pensare che il massimo dell'aristocrazia e della ricercatezza si debba trovare proprio sulle tavole di Roma. Invece
di Martino Ragusa. I foodie le definiscono ‘comfort food’. Quelli che ‘parlano come magnano’ continauno a chiamarle ‘zuppa’. Anche se è vero che confortano. Eccome! Specialmente quando il tempo è brutto. Coccolano se si è soli e fanno immediatamente ‘famiglia’ se si è in compagnia, dando calore allo spirito oltre che al corpo. E poi
Mercoledì 14 ottobre alle 19.30 Martino anima un gustoso cooking show nel nuovo ristorante steak house Grani & Braci in Via Farini a Milano! Il tema è ‘Nella padella e sulla brace’. Si tratta – come è intuibile dal nome – di una serata degustazione completamente dedicata alla carne bovina: una cena a base di
di Martino Ragusa.Il dottor Davide Bochicchio, che ho intervistato sul tema del suino biologico in Italia mi ha fatto una bella sorpresa: per mostrarmi concretamente l'aspetto gastronomico delle nostre discussioni ha organizzato un tour estremamente e interessante (e gourmand!) che ora vi racconto:Martino: Cominciamo la nostra visita dai maiali che corrono in mezzo ai boschi
di Anice. L’arrosticino è uno dei simboli culinari dell’Abruzzo. E’ uno spiedino di carne di pecora che viene generalmente cotto all’aperto sulle canalette, uno strumento di cottura che utilizza brace di legna o carbone e che, per la forma, ricorda una sezione di grondaia. La produzione di arrosticini di pecora caratterizza tutto il territorio regionale
di Martino Ragusa. In Val d’Aosta, vi segnalo il salumificio Bertolin, che produce il lardo d’Arnad industriale, esportato in tutta Italia e protetto dal marchio DOP, che garantisce una procedura molto rigorosa. Il salumificio, inoltre, ha al suo interno ‘Lo scrigno dei sapori’, un punto vendita fornito di tutte le specialità gastronomiche della regione.Il ‘Lard
di Alexander Màscàl. Se formaggio è sinonimo di Valle d’Aosta, non meno noti sono i salumi, come il lardo di Arnad che viene prodotto esclusivamente nel territorio di Arnad e si ottiene utilizzando la spalla e il dorso di maiali provenienti esclusivamente da allevamenti delle regioni del nord Italia (Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Emilia
Questo antichissimo piatto oggi e quasi diventato impossibile realizzarlo con tutti gli ingredienti, essendo diventato molto difficile reperire i budellini dai macellai, che non macellano più in proprio, ma vengono riforniti dai grossisti, e nei macelli industriali tengono solo i budelli adatti agli insaccati, il resto và tutto all’inceneritore. Solo nel mercato (clandestino) allevatore macellazione
Nel Gocèano, cuore della Sardegna usano ormai in pochi cucinare un antico piato rustico ma nutriente, “Sa Piscadura” ,nelle case dei contadini ,ma anche dei pastori o degli artigiani,(tutti allevavano il maiale) quando si macellava ,era uso che le ossa sommariamente spolpate,come pure i piedi , parte della cotenna,le orecchie,parti della testa , che non
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