I coricheddos sono dei tipici dolci sardi a forma di cuore, ripieni di mandorle, miele, sapa, buccia d’arancia e profumati alla vaniglia o zafferano (in sardo: taffaranu, tanfaranu, zaffaranu). Ne esistono anche alla crema, sempre con mandorle, zafferano e vaniglia. Originari di Nuoro e provincia, tradizionalmente si servono durante matrimoni, battesimi e cresime. I coricheddos
E’ il tipico dolce siciliano che viene preparato in occasione della festa di S. Agata (patrona di Catania ma venerata in tutta la Sicilia), che raggiunge il suo culmine nella giornata del 5 febbraio dopo esser iniziata già svariati giorni prima. Il nome e la forma del dolce, che richiama un seno femminile reciso, ricordano appunto
E’ la rielaborazione sperimentale delle tradizionali sfinci il cui nome deriva dal latino spongia cioè spugna. Sono, infatti, frittelle morbide, gustose ed asimmetriche, che in bocca hanno la consistenza di vere e proprie spugne. La rielaborazione è consistita nell’inserire nell’impasto abbondante Parmigiano grattugiato e poi nel farcire le singole frittelle con un quadratino di cioccolato fondente
Deliziosi biscotti al miele e zafferano. Dolcetti che festeggiano la santa più amata dai bambini ed adulti. Le stelle rappresentano: per ognuno di noi, i fratelli, i figli, per le madri oppure gli occhi dell’universo. In questi dolci, le stelle rappresentano gli occhi di Santa Lucia, protettrice della vista. Prima di consumarli vanno benedetti.
(Biscrocos de Santa Lucia 2) Questi biscotti sono alle mandorle, anch’essi dedicati a Santa Lucia. Le mandorle che guarniscono i biscotti rappresentano gli occhi di Santa Lucia, protettrice della vista. Per questo motivo, questi dolcetti prima di essere consumati vengono benedetti.
I biscocros de santa luchia sono ottimi biscotti sardi, dedicati appunto a Santa Lucia. Si fanno benedire per proteggere la vista, e infatti “biscocros” deriva da un gioco di parole: “biscottos” (biscotti) e “ocros” (occhi). In altri paesi della Sardegna, “occhi” si dice: “ojos”, “occios”, “oxios” (la x si pronuncia come la g francese), o anche
Biscotti tradizionali sardi che si preparavano per la festa di tutti i santi ed il Natale. Oggi si preparano in ogni occasione. Nei vari paesi si chiamano papassinos, papassinas, popassinos o pabassinos, che deriva da papassa, popassa, pabassa, cioè uva passa.
Pasta rustica – diciamo pure versatile – per realizzare ottime torte salate e crostate rustiche. Potete aromatizzarle con un cucchiaio di erbe aromatiche o vino o marsala ecc.
Le Sfince di San Giuseppe sono i dolci caratteristici che si mangiano in tutta la Sicilia per la festa di San Giuseppe, una delle celebrazioni più antiche e tradizionali del sud Italia e della mia Regione in particolare. Il nome deriva dal latino spongia cioè spugna, infatti sono frittelle morbide, gustose e asimmetriche, che in
Con questo splendido e tenerissimo impasto potrete fare davvero di tutto, saporite pizzette da aperitivo, panini al cioccolato, mini sandwitch, hot-dog e tutto cio che vi dice la vostra fantasia.
Questa è la classica crescenta o focaccia o schiacciata, a seconda di dove vi troviate in Italia, che tutti i forni bolognesi hanno in bella mostra nei loro banchi. Soffice ed alta, l’ideale come merenda dei bimbi.
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