Questo piatto, tipicamente invernale, è diffuso un po’ in tutta la Toscana settentrionale e prende vari nomi a seconda del luogo dove lo si trova, questo succede perchè ogni paese rivendica la paternità del piatto, che è solo figlio della povertà e di quel che si trovava durante l’inverno, così se nella Garfagnana lo si
Si mangiava nei buffet ed era la merenda degli operai a metà mattina
Come coprire di gelatina le formine,le teniamo in congelatore,intanto prepariamo la gelatina con dei fogli o usando quella in polvere, quando e tiepida versiamo la quantità voluta nelle formine gelate,roteandole in modo che si solidifichi oltre che nel fondo anche nelle pareti.
Zuppa tipica di Carloforte, esiste la versione di solo verdure e cotiche,e quella arricchita ,con cozze vongole gamberi arselle ecc., la zuppa andrebbe servita versata sulle tipiche gallette Carlofortine sfregate con l’aglio e passate in forno per qualche minuto, in mancanza di queste va benissimo anche il Carasau o il Bistoccu .
Questo è una ricetta che inserisco,per amor di zattera, ma spero in cuor mio che nessuno più trovi nelle macellerie la carne d’Asino,forse perche sono un ipocrita pentito con sulla coscienza tanti puledri di questo stupendo animale consumati nelle baldorie giovanili,ma fra tutti gli animali è quello che stimo e amo di più,forse c’è qualcosa
Ricetta della tradizione contadina Piemontese
Tanti nostri fratelli e conterranei “nordici”sono convinti che la polenta sia una loro esclusiva alimentare, niente di più errato,la polenta la si è sempre mangiata in tutte le regioni Italiane dal mare alla montagna,magari cambia il “companatico” o la consistenza o il modo di proporla, ma resta sempre una vivanda universale
Questo piatto ,perlomeno dalle mie parti (native) è estinto,ricordo di averlo visto preparare per l’ultima volta da mia nonna Mimmia ,ch’è scomparsa nel 49 del secolo scorso,e non l’ho più visto fare d’allora,forse esiste ancora qualche anziano che lo prepara,essendo un piatto sano e digeribile, ma visto ch’é un pasto contadino,sarà senza ombra di dubbio,
Questa ricetta sfrutta una varietà di cipolla o aglio selvatico,allium triquestrum (pianta che ama le zone umide e ombreggiate ,stelo floreale eretto a sezione triangolare cavo all’interno,sormontato da una cascata di fiori bianchi venati di verde a forma di campanella), delle oltre 500 varietà di cipolla rintracciabili in natura,cresce nelle zone ombreggiate e umide ,nelle
Questo piatto della civiltà contadina, è ancora abbastanza gettonato, nei Grotti Ticinesi.Prima di andare avanti devo spiegare, per chi non vive o conosce a fondo l’arco alpino, cosa sono I Grotti (o Crotti in Valtellina). Erano delle dispense ricavate nelle grotte naturali dove si verifica il fenomeno, delle rocce che respirano, mi spiego dalle cavità
Nel Gocèano, cuore della Sardegna usano ormai in pochi cucinare un antico piato rustico ma nutriente, “Sa Piscadura” ,nelle case dei contadini ,ma anche dei pastori o degli artigiani,(tutti allevavano il maiale) quando si macellava ,era uso che le ossa sommariamente spolpate,come pure i piedi , parte della cotenna,le orecchie,parti della testa , che non
O Pignatto grasso, prima di essere spodestata dai maccheroni, all’inizio del XIX secolo, era il piatto nazionale napoletano per eccellenza. Essendo economica e nutriente il popolino se ne cibava quasi quotidianamente… il mistero è come facessero i miei antenati a resistere senza danni a questo regime alimentare… ma pur essendo eufemisticamente pesantuccia è squisita e
La pícula è un piatto a base di carne trita di cavallo.Per apprezzarlo fino in fondo è consigliabile consumarlo subito. Nella cultura gastronomica piacentina viene sempre servito abbinato alla polenta.
Questo piatto rappresenta l’armonica fusione di tre prodotti tipici della Toscana tradizionale di alcuni prodotti tradizionali Toscani come la Mazzancolla del Tirreno (un tipo di gambero), il Fagiolo Zolfino del Pratomagno e il Lardo di Colonnata