Prosciutto crudo di Parma o San Daniele, come si fa a distinguerli? Quali sono le loro caratteristiche? Nella ricetta della Mortadella di Bologna Igp ci sono anche i pistacchi? Cosa sapete già e cosa dovete ancora scoprire sul prelibato Culatello di Modena? Queste sono solo alcune delle eccellenze alimentari riconosciute ufficialmente a cui abbiamo dedicato degli approfondimenti. Il territorio italiano vanta tantissimi prodotti Docg, Doc , Dop, Igt, Igp, molto anche quasi sconosciuti. In questa rubrica scoprirete moltissime informazioni su queste eccellenze: quali sono le loro origini, qual è il loro territorio di provenienza, certificati, le tecniche di produzione e di lavorazione.
di Alexander Màscàl. Pare un nome di dolce e invece i Boudin (budini), o sanguinacci sono degli insaccati confezionati con sangue di maiale (esistono anche variazioni confezionate con barbabietole rosse), patate lesse, lardo, e aromi. Si cucinano leggermente scaldati in pentola e serviti con le patate rosse di montagna, bollite.
di Alexander Màscàl. Il Teteun è un’altro dei tipici prodotti locali valdostani, e viene prodotto esclusivamente nel comune di Gignod anch’esso ubicato nella “Coumba Freida”. Si ottiene dalla mammella delle vacche. La mammella viene messa in salamoia, pressata e bollita. Si serve condito con una speciale salsa di prezzemolo, aglio e olio.
di Alexander Màscàl. Tipico prosciutto crudo valdostano, insaporito con erbe di montagna, più dolce dei normali prosciutti, viene prodotto solo nel comune di Saint-Rhémy-en-Bosses, posto a 1600 metri d’altitudine, località della cosiddetta “Coumba Freida”, sulla strada che sale al valico del Colle del Gran San Bernardo. I primi documenti che ne testimoniano la produzione risalgono
di Martino Ragusa. “È il classico ciauscolo marchigiano, però fatto con la mia mano”. Giuseppe Dell’Orso, detto “Peppe Cotto” compone sculture di lardo e improvvisa rime baciate. Per intenderci è un altro macellaio-artista come Dario Cecchini, il toscano che taglia bistecche declamando Dante divenuto ormai una star televisiva. Ho isolato questo verso, tra i numerosi
di Martino Ragusa. Fra le varie testimonianze che attribuiscono alla Valchiavenna la maternità della bresaola ci sarebbe anche l’etimologia del suo nome che deriverebbe dall’italiano arcaico “brasa”, cioè “brace”, in dialetto “brisa”. In realtà, le bresaole un tempo venivano asciugate al caldo delle braci e quella chiavennasca non solo è l’unica a essere ancora affumicata,
di Martino Ragusa. Campotosto è un piccolo paese a 1400 metri di altitudine affacciato su un bel lago artificiale incastonato tra i monti della Laga, nel Parco Nazionale del Gran Sasso. Qui si producono mortadelle che niente hanno a che vedere con quelle di Bologna. Sono invece dei piccoli salumi di forma ovoidale, grandi più
di Martino Ragusa In Val Padana la cultura del maiale non è dappertutto la stessa. E’ sempre maiale, ma cambia il modo di intenderlo al momento di lavorarlo. La più importante di queste “enclaves culturali” si trova nella provincia di Parma, delimitata a est dal fiume Enza, che segna anche il confine con la provincia
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