I bomboloni sono – come tutti sanno – una merenda o una colazione a cui non si può resistere, tant’è che, oltre che nei panifici o nei bar e pasticcerie vengono venduti sulle spiagge di tutta Italia. Non mi ero mai cimentato con questa ricetta. Poi, però, ne ho parlato con una collega che mi
Dobos era un pasticciere ungherese che inventò questo straordinario dolce che faceva parte dei miei ricordi, perché lo assaggiai ai tempi del liceo in gita scolastica a Budapest.Ora sono venuto in possesso della ricetta, anzi ho partecipato attivamente alla sua realizzazione insieme a Marjka, la nuova badante ungherese delle mie zie. Il dolce è ricco,
Ecco la mia versione personalizzata della timballa di latte, dolce tipico sardo al cucchiaio. Dal gusto più delicato dell’altra flan di latte che avevo inviato.
Dolce tradizionale sardo al cucchiaio, chiamato timballa ‘e latte, tumballa de latte o martinette (in senso scherzoso, martinette in sardo vuol dire qualcosa di agglomerato). La timballa de latte è una specie di crème caramel sarda aromatizzata al limone o caffè, invece della vaniglia. Va cotta in forno a bagnomaria per 1 ora circa. E’
Mi sono comprata un libro che tratta esclusivamente di Muffins, i dolcetti tipicamente americani, mangiabili e quindi preparabili sia dolci che salati. Qui di seguito vi metto la ricetta base, che quindi va bene per qualsiasi preparazione, con in più la mia aggiunta che poco modestamente devo dire mi ha fatto riuscire ottimi Muffins. Gli ingredienti
Questo era il classico dolce della domenica che la nonna preparava sempre: veloce, buono, e poco dispendioso. Venendo da una famiglia numerosa e da altri tempi, ha conservato le buone e sagge abitudini alimentari. Il suo motto: quando di soldi ce n’erano pochi ci si arrangiava con cose semplici ma al tempo stesso deliziose!
E' una ricetta tipica delle mie parti, dove una volta la farina di castagne era la farina con cui i contadini mescolavano ciò che avevano in casa per produrre dei dolci semplici, ma saporiti ed energetici. Questa è la versione che faceva mia nonna: sono frittelline gustosissime, che se si mangiano insieme alla ricotta di
Questo è un dolce molto povero, non sò se della tradizione marchigiana o d’inventiva di mia nonna. Ricordo solo che lei mi diceva che in tempo di guerra non c’era l’abbondanza che abbiamo ora nella dispensa e questo semplice dolce era considerato una prelibatezza. Il nome liccanere deriva dal fatto che questa focaccia farcita con
Piatto abbastanza veloce da preparare e piacevole da gustare accompagnato da un buon vino bianco…un verdicchio di matelica cambrugiano ci si sposerebbe benissimo!
Piatto assaggiato qualche settimana fa durante una pausa pranzo in una trattoria a me vicina. Ormai mi conoscono e non mi fanno più neanche chiedere la ricetta. L’ho rifatto a casa con un buon successo apportando due piccole varianti ad uso e consumo dei figli.
I coricheddos sono dei tipici dolci sardi a forma di cuore, ripieni di mandorle, miele, sapa, buccia d’arancia e profumati alla vaniglia o zafferano (in sardo: taffaranu, tanfaranu, zaffaranu). Ne esistono anche alla crema, sempre con mandorle, zafferano e vaniglia. Originari di Nuoro e provincia, tradizionalmente si servono durante matrimoni, battesimi e cresime. I coricheddos
E’ il tipico dolce siciliano che viene preparato in occasione della festa di S. Agata (patrona di Catania ma venerata in tutta la Sicilia), che raggiunge il suo culmine nella giornata del 5 febbraio dopo esser iniziata già svariati giorni prima. Il nome e la forma del dolce, che richiama un seno femminile reciso, ricordano appunto
Questa è una torta che mia zia faceva sempre per noi bambini e poi per i miei figli. Il nome della ricetta checca deriva da cake ma che mia zia ha graziosamente sicilianizzato.E’ una ricetta semplice adatta per la prima colazione.
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