La pastiera
La pastiera è il dolce tipico napoletano per la Pasqua. Ogni famiglia ha una sua versione personale. Questa è la mia personale. Riscuote sempre un grande successo!
La pastiera è il dolce tipico napoletano per la Pasqua. Ogni famiglia ha una sua versione personale. Questa è la mia personale. Riscuote sempre un grande successo!
Questa ricetta fa parte della tradizione laziale ma ne esistono diverse varianti anche nel resto d’Italia. Molti utilizzano il vino bianco secco, in questa versione invece troverete il vino rosso come ingrediente. Nella famiglia di mio suocero le ciambellette vengono fatte così da anni, dai tempi di sua nonna.
Voglio con questa ricetta proporvi qualcosa di Pasquale, e penso che non esista nulla più dell’uovo per evocarla, Ricordo con tenerezza,quanta gioia, ci dava a noi bambini, (più di mezzo secolo fa),trovare sulla tavolata imbandita,come segna posto,il nostro cocorreddu , raramente lo si mangiava il giorno di Pasqua, lo si teneva per il giorno di
Ovvero “filettino di maiale ai tre pepi con rapini saltati e chutney creolo speziato al mango”. Questo piatto il cui nome, a prima vista sembra ricordare vagamente un lussuoso SUV, si ispira invece nel nome all’utilizzo del maiale nostrale pisano, il “pork” appunto e al contrasto dolce e piccante degli ingredienti principali come il piccante
Ricordo questo antico dolce ormai quasi introvabile, che d’inverno mia nonna preparava, e ci offriva come sana merenda con una manciata di uva e fichi secchi ,oggi ho avuto occasione di chiedere delucidazioni a mia madre ( n.1915) che mi ha spiegato come procedere. Gli ingredienti sono semplicissimi.
E’ un’antichissima ricetta della Toscana centrale, di derivazione turca, lo si capisce dal nome che deriva dal creco antico karabòs che significa guscio, nome che veniva dato ad alcune piccole imbarcazioni che avevano la forma di una ciotola o di un guscio rovesciato, nel XI fino all XIII sec a Firenze arrivavano folte maestranze dalla
Finalmente è arrivato il Carnevale e fra le varie ricette di frittelle che ho fatto e modificato a mio piacere queste le posso definire quel piccolo momento di coccole…..
Il liquore tradizionale di Firenze, inventato per la nomina cardinalizia di Giulio de’Medici, il futuro papa Clemente VII verso i primi del ‘500, fu poi Maria de’Medici neo regina di Francia e dargli fama internazionale grazie alla ricetta inventata dal suo alchimista personale, tale Ruggieri. Da allora l’archermes e divenuto uno dei liquori più famosi
Per chi ama la ricotta questi ravioli rappresentano un irrinunciabile peccato di gola condito anche dai pezzetti di cioccolato fondente sparsi qua e là nell’impasto e profumato di irresistibile cannella….
Lo hai mai provato al mandarino?
Profumata!
Questo piatto si chiama risotto con i fegatini anche se in effetti ci sono sia i cuori che i duroni di pollo. Non è un piatto difficile da preparare più che altro è la cottura un pò lunga ma ne vale tutta la pena.
Come coprire di gelatina le formine,le teniamo in congelatore,intanto prepariamo la gelatina con dei fogli o usando quella in polvere, quando e tiepida versiamo la quantità voluta nelle formine gelate,roteandole in modo che si solidifichi oltre che nel fondo anche nelle pareti .
io la chiamo ZUPPADIVINA è tipica dell’Alto Adige ed è perfetta per scaldarsi in questi primi freddi ed affrontare con più coraggio l’inverno consigli per il vino: tutti i bianchi altoatesini sono veramente speciali; chi volesse un sapore aromatico potrà optare per un Gewuertztraminer, chi preferisce un vino più delicato ma molto profumato potrà utilizzare
Un piatto che profuma della millenaria contaminazione tra Venezia e l’Oriente
Questa ricetta è una variante del Pane dorau (dorato) leggermente più ricca, è un modo come un altro per utilizzare il pane avanzato
Laspetto quello di un piatto di gnocchi al pomodoro. Cospargendo di farina di cocco si dar lulteriore illusione di una grattugiata di parmigiano…i bambini si divertiranno molto a modellare le palline durante la preparazione e a scoprirne poi il sapore dolce!
Una tra le bevande più dissetanti preparata con le mandorle, oltre all’orzata, è il latte di mandorla, una bibita dissetante utilizzata soprattutto nelle caldi estate dei Paesi Mediterranei e, contemporaneamente molto energetica (la mandorla contiene una significativa percentuale di proteine, preziose vitamine del gruppo B1 e B2, ferro e calcio).
Ricetta tramandata in famiglia da almeno 4 generazioni.