Questa è la versione ricca del «Pastizzieddu ri cipudduzza». Infatti alle cipolle viene aggiunto anche del tonno sott’olio e dei gherigli di noce. La ricetta è quella che da sempre si preparava in casa mia, ma stavolta l’originale proviene della nonna paterna, la Nonna Grazietta. A differenza del «Pastizzieddu ri cipudduzza» con questo calzone va
Ecco un piatto che accomuna la cucina pugliese e quella siciliana: il mitico calzone di cipolle (che però dalle mie parti si chiama Pastizzieddu ri cipudduzza) di cui esistono svariate versioni. La ricetta che segue è quella che preparava Ninetta, la massara che viveva in campagna da noi. Io ho apportato due varianti. La prima:
è una preparazione tipica dell’area iblea. Infatti, l’insalata di ceci e caciocavallo condita con cipolla, prezzemolo, olio, limone e molto peperoncino era una delle colazioni mattutine dei braccianti agricoli (generalmente consumata intorno alle 9,00 e, quindi, dopo almeno 4 ore di lavoro nei campi). Aveva la funzione di riciclare i ceci freddi avanzati dalla cena
Questa torta salata può essere servita sia calda come secondo o fredda, tagliata a fette, come antipasto o appetizer. I miei figli (a cui non piacciono i fagiolini) la preferiscono calda come secondo. Ovviamente non sanno che ci sono dentro i fagiolini. La ricetta proviene da una collega di mia moglie che l’ha servita, invece
In estate, mi piace ricevere gli amici a cena, per cui di volta in volta devo proporre piatti che non abbia già presentato le volte precedenti. Anche se – in effetti – talvolta sono proprio i miei amici a richiederne alcuni. Questo pesto l’ho elaborato l’estate scorsa per una cena improvvisata al momento. Ed ha
Un piatto antico da salvare, oggi purtroppo non viene più cucinato neanche dalle signore più anziane, perché ritenuto piatto povero e pericoloso per la linea e il colesterolo. Fortunatamente sia la mamma che la suocera nonostante tutto perseverano a preparalo per la gioia dei cinquantenni ma non per i ragazzi che ancora ignorano queste delizie,
Tra le focacce tipiche di Modica, i pastieri nascono come pietanza pasquale delle famiglie più povere. Infatti la ricetta originale prevede l’utilizzo delle interiora dell’agnello o del capretto, non potendosi all’epoca le fasce più povere permettersi la carne in genere e quella d’agnello in particolare, il cui prezzo – ancora oggi – nel periodo pasquale
Questa ricetta proviene sempre dal quadernetto di mia nonna Amelia. Più volte sperimentata con successo, si prepara molto velocemente e sarà molto apprezzata da grandi e piccini. Un ottimo condimento (e lo consiglio vivamente) per questi gnocchi è anche il semplicissimo burro e salvia.
Ho scoperto da poco che la Pasta Cacio e Pepe è un piatto tipico della tradizione gastronomica romanesca. Mia madre la preparava quando ero piccolo ed ancora oggi, quando sono solo in casa ed ho bisogno di prepararmi qualcosa di veloce, preparo questa strepitosa ricetta. È semplicissima e proprio per questo motivo deve essere eseguita con tutti
Ricetta a tutti nota, a cui ho dato un tocco leggermente diverso spruzzando i pomodori con qualche goccia di aceto balsamico. Generalmente vengono serviti come antipasto caldo, ma sono anche (in quantità maggiori) un ottimo secondo magari a cena.
Tra poco sarà tempo di seppie da cucinare in tutti i modi. E tra questi la preparazione principe è quella delle seppie ripiene, appunto. È una tipica ricetta siciliana di cui esistono un’infinità di varianti. Quella originale prevede l’inserimento nel ripieno di un tocco di caciocavallo primosale e di un filetto d’acciuga. A casa mia
Ne conosco due varianti. Una a base di ricotta. L’altra a base di tonno. Sono entrambe buonissime, ed entrambe sono consumabili in qualsiasi stagione.Eccole.
Lo sfincione è tipicamente palermitano e la sua origine si perde nel tempo. È sicuramente un piatto povero. La madre di mia nonna che era originaria di Ganci (un paesino in provincia di Palermo) lo preparava ed ha tramandato la tradizione a figli e nipoti i quali hanno apportato varianti secondo il gusto personale e
Natale è trascorso fra cene, pranzi, the con dolcetti e serate alcooliche… e, visto che è stato seguito dal fine settimana sono stati ben 4 giorni di gozzovigliamento. Non possiamo comunque evitare di prepararci ad altri 4 giorni di feste e follie per mandare finalmente in pensione questo pessimo bisesto salutando con gioia l’arrivo di
Il termine cannauruzzuna in Sicilia indica i rigatoni grossi mentre il termine jurnataru indica il bracciante agricolo che lavorava a giornata. Questo piatto unico veniva consumato in genere la sera, a fine giornata,e ne esistono (o almeno così io ricordo) due varianti: quella più sostanziosa che veniva preparata in autunno e precisamente in periodo di
Questa è una ricetta che mia madre (professoressa di Lettere) aveva trovato in un’antologia dedicata a Giovanni Pascoli in cui figurava un componimento in rima in cui il Poeta inviava questa ricetta appunto ad un suo amico che – avendola assaggiata a casa del Pascoli – gliene aveva fatto richiesta. Mia madre l’ha rielaborata con
Quando assagiai per la prima volta questa ricetta (ero a Bronte, patria del pistacchio) mi servirono una pasta che qui in Sicilia si chiama Manici ri fauci)ovvero manici di falce che è una sorta di grande cavatello (grosso per lo più come il dito indice) e la cui forma ricorda, appunto, i manici della falce
Un piatto che racchiude sotto la crosta croccante profumi e sapori tipici della Sicilia come il pesce spada, il formaggio Ragusano, i capperi di Salina o Pantelleria e i pistacchi di Bronte.
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