invitare a cena un milanese

5 cose da sapere se invitate a cena un milanese

Giulia Ubaldi

Se avete deciso di invitare a cena un milanese, innanzitutto assicuratevi che sia milanese, poiché è noto che gli originari di Milano siano rimasti in pochi. Nel corso del tempo, infatti, questa città ha attirato a sé persone da tutta Italia e dal mondo, diventando una metropoli viva, crocevia potente di culture che si incontrano. Per questo oggi mangiare milanese non è poi così semplice: per aiutarvi abbiamo chiesto qualche consiglio alla famiglia Varenna, milanese da generazioni, ed ecco qui 5 cose da sapere se decidete di invitare un meneghino a cena.

Invitare a cena un milanese: 5 consigli per non sbagliare

1. Se da voi parcheggiare è difficile, non invitatelo proprio!

milanese puntuale

Il primo consiglio non riguarda il cibo, ma da qui potrebbe dipendere tutto il corso della serata. A Milano trovare parcheggio è considerato un vero dramma esistenziale, aggravato dal fatto che il milanese è comunque già sempre in sbattimento. Dunque, se da voi parcheggiare è difficile, non invitatelo proprio. Gli farete un favore e state certi che apprezzerà il gesto. Viceversa, se pensate che ci sia la possibilità che lui trovi parcheggio (o che ci siano dei mezzi pubblici estremamente pratici, veloci e ben collegati), dategli indicazioni chiare e piccoli trucchi per parcheggiare il prima possibile.

2. Il tempo è denaro: non fatevi trovare impreparati

Per un milanese il tempo è denaro. Se lo invitate a cena per le sette, alle 19.00 in punto lui suonerà il citofono, dicendo “sono io”. Mi raccomando, non fatevi trovare impreparati, con troppe cose ancora da fare; il milanese ottimizza, quindi in quei pochi minuti avrebbe potuto produrre qualcos’altro. Fatevi cogliere operativi, con tutto pronto e in orario.

3. L’aperitivo è un fenomeno sociale

Accoglietelo sempre con un aperitivo, perché si sa, l’aperitivo a Milano è un must e i milanesi ne rivendicano la paternità. In realtà non è proprio così, nel senso che l’aperitivo nacque a Torino nel 1796 in una piccola bottega con il vermouth e giunse a Milano solo nel 1815 con Ramazzotti che creò per primo un aperitivo a base non vinosa, ponendo in infusione nell’alcol 33 erbe e radici di tutto il mondo. Nel corso del 1900 l’aperitivo si trasformò in un fenomeno sociale: dal classico bicchiere di vino e olive fino a cocktail e stuzzichini sempre più elaborati e negli anni ottanta Milano adottò la formula americana dell’Happy Hour e l’aperitivo decollò definitivamente in città. Fate però attenzione a non chiamarlo “apericena”, perché il milanese non sopporta l’utilizzo di questo termine, anche se in pratica lo fa quasi tutti i giorni. Ah, non gli mettete di fronte il crodino o qualche bibita superata, ma proponetegli qualcosa di speciale, come ad esempio un piccolo produttore di Franciacorta biodinamico di cui ci sono solo 7 bottiglie al mondo e di cui una, guarda un po’, ce l’avete proprio voi.

aperitivo a milano

4. L’effetto sorpresa: l’antica ricetta del Mali

Non sarete ancora rimasti fermi allo stereotipo del milanese che si mangia da solo in ufficio la sua schiscetta, vero? Oggi i milanesi ci tengono a mangiare bene, ricercato, top insomma. Per questo, se non siete più che preparati sull’argomento, non proponetegli i piatti della tradizione, come il risotto allo zafferano con ossobuco, la cotoletta, oppure la casseoula: il milanese di questi tempi vuole essere stupito. Adora l’alta cucina, il sushi, il kebab. Vuole mangiare cosmopolita, perché si sente cittadino del mondo, quindi potete sperimentare piatti originali, come ad esempio un’antica ricetta del Mali che nessuno conosce. L’importante è l’effetto sorpresa!

5. A Milano si trova il pesce più fresco d’Italia

Infine, qualsiasi sia il menù che avete previsto, includete sempre almeno una portata di pesce, perché i milanesi lo adorano e si vantano di avere il più fresco d’Italia. Paradossalmente sembra essere proprio così: infatti, come vi abbiamo raccontato parlando dei ristoranti di pesce a Milano, ogni mattina il pescato giunge dai principali pescherecci italiani, in particolare da Genova e dall’Adriatico, nei vari mercati della città, dal Mercato Ittico di via Lombroso a quello del pesce di via Sammartini.

In realtà ci sarebbe anche un’altra antica tradizione che lega il pesce a Milano,  quella delle specie di acqua dolce, che un tempo erano le più consumate dai meneghini. In questo caso conta anche la vicinanza territoriale, visto che Milano è circondata da fiumi e laghi, come il Po, il Lago di Como o il Lago Maggiore.

Mercato del pesce di Milano

Certo è che il milanese alla trota preferirà sempre il pesce di mare, meglio ancora se delle specie più prelibate, come una bella spigola, un salmone, i gamberi o, perché no, l’astice. L’importante, però, è che la cena alla fine sia davvero top.

Secondo noi sono queste le 5 cose da sapere se invitate a cena un milanese. Se qualche meneghino non è d’accordo alzi la mano o taccia per sempre! Vedrete che seguendo queste indicazioni…Taaaaac, sarà un successo!

E se invece dovete invitare a cena un cilentano, siete preparati?

Antropologa del cibo, è nata a Milano, dove vive e scrive per varie testate, tra cui La Cucina Italiana, Scatti di Gusto, Vanity Fair e le Guide Espresso. Il suo piatto preferito sono gli spaghetti alle vongole, perché per lei sono diventati un'idea platonica: "qualsiasi loro manifestazione nella realtà sarà sempre una pallida copia di quella nell'iperuranio". Nella sua cucina non mancano mai pistilli di zafferano, che prima coltivava!"

2 risposte a “5 cose da sapere se invitate a cena un milanese”

  1. Mariacristina ha detto:

    Attenta, una milanese non chiama spigola il branzino…

  2. Paul ha detto:

    Questo non è il milanese però, è il milanese bauscia!

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