Locanda occitana lou sarvanot

Adriana Angelieri

Paolo Rovera, detto “Papi”, è figlio di un operaio della Fiat che è tornato in Val Maira per aprire a Stroppo (Cn) un ristorante, iniziando un timido controesodo dopo l’emigrazione di massa che ha caratterizzato questa zona. Nel suo Ristorante, il “Lou Sarvanot”, ho mangiato per la prima volta le tagliatelle impastate con il genepy e condite con salsa di tometta di capra e pecora.
Ho proseguito con una trota con salsa di olive nere, acciughe e pinoli. “Il mare è appena dietro le montagne” mi ha ricordato Papi “e la val Maira era l’antica strada degli acciugai che scendevano in Liguria per scambiare la tela di canapa con le acciughe, le olive e i pinoli”. Se preferirete la carne, vi consiglio la culatta di vitello alle erbe selvatiche. Per finire, potete scegliere tra il sorbetto al lampone biologico, il dolce di ricotta di malga e la meringa di nocciole.
A conclusione del pasto il “Papi” vi offrirà un bicchiere del suo squisito liquore Genepy prodotto da lui e ricavato dall’erba achillea che lui stesso coltiva.

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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