E’ sostanzialmente un piatto della tradizione povera modicana che mi è stato suggerito dal bidello (o meglio da sua moglie) della scuola dove insegno e che non conoscevo. Il suo nome in dialetto è pani, ciurietti e sausizza e mi si dice che è sostanzialmente uno sformato o, se vogliamo, una frittata al forno. Ho chiesto
E’ un dolce povero che ha come ingrediente principale il pane raffermo ma nello stesso tempo arricchito da molti altri gustosi ingredienti per questo lo vedo come tipico dessert natalizio.
Una ricetta semplice e gustosa che può essere usata sia come antipasto che come secondo piatto. Piace a grandi e piccini, seguite alla lettera tutti i passaggi ed otterrete un ottimo risultato. Ecco come preparare un goloso tortino di sardine.
Ricetta preparata ieri sera a cena dal ragazzo finlandese ospite a casa mia per il gemellaggio con un liceo di Helsinki. Ho preso appunti mentre la preparava. Premetto che è stato utilizzato olio d’oliva.
Tipica ricetta valdostana nata a Valpelline, villaggio a pochi chilometri a Nord di Aosta. Ci sono due modi per prepararla. Il primo col cavolo verza lessato, il secondo col cavolo verza stufato (o brasato come dicono i valdostani). Le ho provate entrambi e, a mio avviso, c’è pochissima differenza.
Una straordinaria zuppa provata a cena nella serata più fredda della mia permanenza ad Aosta. Per riproporre la ricetta originale bisogna trovare il pane nero di Verrayes, ma un qualsiasi pane nero andrà bene.
Sabato sera. Un tempo da lupi. Mia moglie ed io, influenzati entrambi (seconda ondata), spalmati sul divano, con la coperta addosso nonostante i termosifoni accesi a guardare la TV. Figli grandi per i fatti loro nonostante il tempo (beata gioventù!), figli piccoli in cucina a divorare toast. Anche se stavo male non ho pensato neppure
Gli ingredienti per preparare questa zuppa sono semplicissimi, la preparazione lo è ancor di più. Ricetta antica, della tradizione povera modicana che inserisco tra i piatti della zattera perchè si tratta di un piatto della memoria: proviene anch’essa, infatti, dal quadernetto della Nonna Amelia.
Vi chiederete perchè nel titolo della ricetta la parola basilico sia accentata. In dialetto il termine basilico viene pronunciato con l’accento sulla o finale. Ma veniamo alla ricetta. è un’antica preparazione tipica della cucina modicana, anche se – devo dire – nella mia famiglia non si era soli prepararla. L’ho riassaporata dopo tanto tempo proprio
Tinuzza era mia madre. Parlando dei piatti della schiscetta, ho rievocato la panzanella che lei preparava quando da piccoli ci portava al mare. Questa è la sua variante.
Questi crostini con ricotta e marmellata di peperoncini, sono un antipasto stuzzicante e molto particolare, che potrebbero piacere anche a chi di solito non mangia piccante, proprio per la riuscita combinazione del peperoncino trasformato in dolce marmellata e la ricotta che ne attutisce la piccantezza senza toglierne il sapore. I crostini sono preparati con due
Quando l’ho preparato la prima volta la quantità era più che sufficiente per tre persone, ma io e il Capitano lo abbiamo spazzolato tutto da soli: davvero gustoso!
Questa salsa si accompagna ottimamente con la carne che si usa per preparare il brodo, o con carne per la fonduta, con il roast beef, con il pesce bollito, sui crostini… insomma provatela, poi vi verranno in mente moltissimi modi per usarla
E’ una ricetta dell’alto Lazio precisamente della zona di Canino che risente dell’influenza toscana. Semplicissima e gustosa era il cibo dei contadini del luogo. Di solito si prepara verso il mese di settembre quando si raccolgono i pomodori per preparare le conserve in bottiglia.
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