Antropologa del cibo, è nata a Milano, dove vive e scrive per varie testate, tra cui La Cucina Italiana, Scatti di Gusto, Vanity Fair e le Guide Espresso. Il suo piatto preferito sono gli spaghetti alle vongole, perché per lei sono diventati un'idea platonica: "qualsiasi loro manifestazione nella realtà sarà sempre una pallida copia di quella nell'iperuranio". Nella sua cucina non mancano mai pistilli di zafferano, che prima coltivava!"
Conoscete forse qualcosa di più affascinante dell’arte della panificazione nel Mediterraneo? Elemento centrale di vite e culture, il pane è un alimento sacro, che nel tempo si è tramandato e differenziato nei luoghi, anche a pochi chilometri di distanza. In particolare, in Italia, ogni regione ha custodito una varietà immensa di pani differenti,
Tra le carni di manzo più pregiate e ricercate, oggi non possiamo non parlare di Wagyu e di Kobe. Apprezzate in tutto il mondo e utilizzate da rinomati chef, queste carni oggi sono utilizzate anche per la produzione di eccezionali salumi e prosciutti, in particolare a metodo zero. Di cosa si tratta? Lo
Poche cucine sono affascinanti come quella mongola, che riflette l’identità di un popolo di allevatori e cacciatori nomadi. Noi l’abbiamo scoperta grazie a Wei, giovane proprietario del ristorante Little Lamb, nel quartiere Paolo Sarpi di Milano. In questo articolo vi racconteremo tutto quello che abbiamo imparato sulla cucina mongola e il cibo
È vero, vi abbiamo già parlato tanto della cucina in Tunisia. Ma non potevamo tralasciare la mechouia, l’insalata tunisina per eccellenza, che si può trovare da sola, decorata in vari modi, ma anche come ingrediente di altre preparazioni. Noi l’abbiamo assaggiata sempre a casa di Abdelfattah Milk e di sua moglie Kaouther, che
Senza dubbio Ibiza è nota per l’essere l’isola del divertimento. Ma oltre alla movida, c’è tutta una Eivissa che non ti aspetti, fatta di montagne di sale, animali che pascolano liberi e vigne che prosperano. Abbiamo ricercato per voi cosa mangiare a Ibiza, con una generosa selezione di prodotti che vengono creati e
Uno degli aspetti più belli della cucina, non solo italiana, è la varietà di piatti diversi chiamati nello stesso modo, così come la presenza di altri molto simili, ma chiamati in maniera differente. È questo, ad esempio, il caso della pasta fresca in Umbria, che compare sotto un’infinità di nomi nell’arco di pochi
Del fico bianco del Cilento parlavano già Catone e Varrone, in quanto si trattava di alimento base per la manodopera nei campi e di una vera ricchezza per l’economia della zona. Col passare dei secoli le cose non sono troppo cambiate, visto che ancora oggi in Cilento i fichi vengono consumati come il
Non si può andare in Tunisia senza assaggiare il brik. Questo involtino, infatti, si trova praticamente ovunque: nelle case, nei ristoranti, ma soprattutto per le strade, in quanto principale street food tunisino per eccellenza. Ma i più temerari possono anche provare a farlo a casa, nella consapevolezza che si tratta di un
La cucina tunisina sa di Mediterraneo più di qualsiasi altra. I suoi ingredienti, i suoi abbinamenti, quei profumi, quei sapori e poi i suoi colori. Nel tempo, come tutte le cucine del mondo, è cambiata e si evoluta, per cui troviamo ancora sia piatti antichi e tradizionali, come il più noto cous
È arrivato il momento di sfatare un mito: molti più frutti di quelli che pensiamo non sono d’origine italiana o europea, ma sono il risultato di migrazioni e movimenti, anche lontani nel tempo. A svelarcelo sono i giovani Mirko Roberti, appassionato di frutti fin da piccolo, e Giulia Serafini, agronoma di soli
In un’epoca dove pare sia meglio stare alla larga da chi viene ritenuto “altro” o diverso rispetto a noi, ci sono poi storie che fanno ben sperare, come quella della rete Passepartout a Casa Chiaravalle. Grazie all’unione, che fa sempre la forza, dal giugno del 2018 hanno iniziato a occuparsi del più grande
Ancora una volta i fenomeni migratori ci dimostrano la loro preziosa capacità di arricchire e determinare cambiamenti, come abbiamo visto con l’Asado di Piana Battolla o con il rito del mate di Lungro. Anche in questo caso si tratta dell’emigrazione italiana in Sud America, che a metà secolo fa ritorno in Italia dando
“Quando tutti ci chiamavano vu cumprà, lui si interessava alla nostra cucina. Alla fine conosce il Senegal meglio di tanti senegalesi”: è quanto si dice di Stefano Anselmo, grazie al quale oggi abbiamo un documento prezioso come il libro ‘Le ricette di Sunugal’. Anselmo è un truccatore appassionato di cucina e cultura africana,
Un giorno di primavera a Carpaneto Piacentino un picchio iniziò a battere sul tronco di un albero, proprio di fronte a un ristorante in imminente apertura, ancora alla ricerca del nome. Nasce così nel 2004 il Nido del Picchio, prima Osteria del Treno, che oggi vanta una stella Michelin grazie al lavoro instancabile
Grazie al proliferare dei ristoranti cosiddetti etnici, in una città come Milano oggi è possibile assaggiare piatti da tutto il mondo. In via Archimede, ad esempio, a soli pochi metri di distanza si trovano un giapponese, un messicano, di cui vi abbiamo parlato in occasione del ceviche e un vietnamita, di cui
Siamo a due passi da Madonna di Campiglio, ma delle Giudicarie non se ne parla quasi mai. Sarà perché questo territorio sembra destinato a restare sempre un po’ dietro le quinte, più silenzioso rispetto alle vicine, grandi e rumorose località sciistiche. Eppure i prodotti delle Valli Giudicarie sono una miniera enogastronomica incredibile, con
Se fino a questo momento pensavate che il ceviche fosse solo peruviano, oggi scoprirete che non è così. Questo piatto, infatti, si trova anche in altri paesi del Pacifico, come il Messico, dove è legato a una bellissima storia che David Blanco, originario di Città del Messico e chef del Canteen di Milano, ci
Immaginate un grande bosco di querce e lecci, pieno di animali liberi che si nutrono naturalmente di erbe, olive e ghiande. Ecco, non è un sogno, ma un paradiso che esiste realmente, nella parte meridionale occidentale della Penisola Iberica, nella regione dell’Estremadura: la Dehesa. In Spagna lo chiamano “el bosque humanizado”, cioè il
La tradizione del maiale è una di quelle che meglio rappresenta le nostre origini contadine. Fino agli anni Cinquanta, infatti, quasi tutte le famiglie avevano e allevavano almeno un maiale all’anno, da uccidere e lavorare in un momento davvero sociale di riunione familiare, in cui tutti avevano ruoli e compiti ben precisi. Lo
Compila il form e iscriviti ora alla newsletter de Il Giornale del Cibo. Riceverai ogni giovedì una selezione degli articoli, delle ricette e degli eventi più rilevanti della settimana sul mondo del food e dintorni.