Al vecchio keil

Adriana Angelieri

Nella bellissima Val Saisera, vi segnalo un piccolo albergo di 13 camere che ho scoperto a Valbruna durante i miei giri per malghe. È uno degli alberghi più romantici in cui sia mai stato, con una biblioteca con centinaia di libri rari sulla montagna e soprattutto con una storia molto romantica e davvero meritevole di essere ascoltata. A me l’ha raccontata Marco Tonazzi, ex nazionale azzurro di sci e proprietario del Valbruna Inn assieme ad altri nove quarantenni più o meno tutti come lui: innamorati persi della montagna, molto sportivi, un po’ sognatori e forse anche un po’ scoppiati. L'impresa non è stata facile, ma alla fine i dieci soci hanno rilevato un vecchio locale malmesso, storico luogo di ritrovo per gli alpinisti, e hanno affidato la ristrutturazione a Toni Cester Toso, signora di 75 anni che è ‘L’architetto teutonico’ nel romanzo ‘La casa a Nord Est’ di Sergio Maldini. Lei ha fatto un po’ da architetto e un po’ da psicoterapeuta di gruppo ma ha mediato alla perfezione le idee dei soci ed è riuscita a non mollare le sue, che erano geniali. Il risultato del lavoro dell’architetto teutonico domatrice di quarantenni è un albergo con 13 stanze tutte con una personalità diversa. C’è la “Jof Fuart” con un lettone a due piazze e mezza, caminetto a legna e il tetto a vista, la “Neve” con un angolo fitness, la “Pittore Pellis” con una vasca doppia in camera. Tutte hanno la vista sulle Alpi Giulie. Quando ci andrete vi capiterà sicuramente di incontrare qualcuno dei dieci soci, ognuno avrà qualcosa da raccontarvi su questo territorio. C’è un fotografo naturalista, un alpinista, un musicista, uno storico che ha scritto libri sulla prima guerra mondiale in questi luoghi e altri due scrittori di guide per mountain bike. Se poi ci andate d’inverno potrete scroccare qualche dritta ad Alessandro Spaliviero, ex allenatore della nazionale di sci. Il ristorante dell’albergo si chiama “Al Vecchio Keil” come il primo proprietario del locale. Lo chef è Roberto Verzegnassi, che è anche musicista e velista. Propone un menu creativo ispirato dai prodotti della Val Di Ferro e Val Canale. Per non farmi mancare nulla ho chiesto piccole porzioni di un po’ di tutto. Ho assaggiato una ricotta di Ugovizza su una crema di Montasio con erbe di montagna, gnocchi di ricotta e scorzette di arancia conditi con salsa a base di riesling, tagliatelle fatte in casa con ragù di quaglia e salsa di merlot, coniglio ruspante al vapore in un sacchetto di pasta sfoglia su una crema di foie gras prodotto in Friuli a Palmanova, filetto di scottona con speck di Sauris, crema di montasio. Ho finito con una bizzarra e riuscita creazione dello chef: un gelato ai funghi porcini. In sala veglia sua moglie Annalisa, appena ha avuto 10 minuti liberi tra un cliente e l’altro, si è seduta a un’arpa che credevo fosse lì a fare arredamento… e si è messa a suonarla.

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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