La cultura del sidro a portata di tutti con Monika Sut, la prima pommelier donna d’Italia!

Angela Osti
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    Friulana d’origine e Veronese d’adozione, Monika Sut è la prima “pommelier” donna italiana. Ha appreso l’arte della degustazione del sidro quasi da autodidatta e ora vuole condividere questo sapere con la sua patria, l’Italia. 

    Il sidro all’estero è una bevanda (alcolica) piuttosto diffusa. Ha preso largo piede in Spagna, in Inghilterra e in Danimarca, ed è proprio durante un viaggio a Copenaghen che Monika se ne è perdutamente innamorata. “Io ho 45 anni e ho passato tutta la vita a bere acqua al ristorante perché vino e birra non mi sono mai piaciuti. Arrivo in Danimarca e scopro il mio Sacro Graal: il sidro di mele. Una bevanda che in Italia non avevo mai assaggiato! Rientrata dal viaggio ho subito cercato di documentarmi: volevo acquistare il sidro, ma era introvabile. L’unica chance per poterlo assaggiare di nuovo era comprarlo online da rivenditori di altri Paesi”. 

    È in questo preciso momento che in Monika scatta la scintilla. Il detto lo conosciamo tutti: “Se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna”. E l’avventura di Monika ha preso così il via. 

    Chi è il “pommelier”? 

    Partiamo innanzitutto cercando di capire chi è il pommelier, un termine che ammicca al più noto sommelier.

    La parola “pommelier” fonde “pomme” (mela in francese) e “sommelier”, ovvero il degustatore professionale di vini, creando una professione dedicata agli esperti di sidro e derivati della mela. Questa figura, quindi, si avvicina a quella del sommelier per il vino, ma si focalizza esclusivamente sulle mele, sulle metodologie di produzione del sidro e sui differenti gusti creati. Perciò il pommelier non è nient’altro che un sommelier, ma di sidro di mele.

    Monika Sut, la prima pommelier donna d'Italia

    Angela Osti

    Per Monika, però, essere una pommelier non è soltanto una professione. Si tratta di una vera e propria vocazione, con un obiettivo preciso: riuscire a trasmettere la cultura del sidro a tutti gli italiani. 

    In Italia esiste già un’associazione di pommelier, fondata di recente da Marco Manfrini, il primo pommelier uomo italiano, ma il nostro Paese, di forte tradizione vinicola, fatica ancora a lasciare spazio al sidro di mele. Ecco perché il percorso intrapreso da Sut può essere la svolta. “Il nostro è un territorio fortemente votato alla coltivazione di mele – racconta Monika – ma ancora pochissime realtà hanno introdotto questa coltura tra quelle già presenti. Il fatto è che la produzione di sidro è ancora soggetta a pregiudizi e resistenze di natura culturale”.

    Attualmente, nel nostro Paese operano circa 50 produttori, ma il potenziale sarebbe molto più ampio. La diversificazione potrebbe offrire grandi opportunità ai piccoli imprenditori del settore. “Questo non solo limiterebbe gli sprechi – sottolinea Monika – ma costituirebbe anche una fonte alternativa di guadagno rispetto alla vendita delle mele stesse oltre a creare nuove opportunità di lavoro. Negli Stati Uniti, quello del sidro è stato il mercato che si è sviluppato di più in questi anni e anche da noi c’è un notevole potenziale”.

    Alla scoperta del sidro di mele 

    Bicchiere di sidro di mele

    barmalini/shutterstock

    Il sidro di mele è una bevanda leggera, con una gradazione alcolica che va dai 2 ai 9 gradi; è ricca di aromi e si ottiene dalla fermentazione del succo di mela. Offre una varietà di gusti che spaziano tra dolce e aspro, ma la particolarità è che ogni sidro ha un sapore diverso dall’altro perché questa bevanda può essere prodotta combinando diversi tipi di frutti, variando il dosaggio di tannini e di acidi, dando così vita a una vivace pluralità di elementi. 

    Le mele destinate alla produzione di sidro presentano caratteristiche distintive differenti rispetto alle  classiche tipologie che troviamo sulle nostre tavole: sono meno dolci, ma più ricche di tannini e dotate di una buona acidità. E per questi motivi è consigliabile non mangiarle direttamente. Al contrario, è fondamentale sapere che il sidro prodotto da quelle stesse mele,  è squisito una volta abbinato a qualsiasi pietanza. C’è solo l’imbarazzo della scelta! 

    Esiste un sidro per ogni piatto – precisa Monika – bisogna solo imparare a conoscerli per scegliere quello più adatto da portare in tavola. Ed è proprio quello che vorrei riuscire a fare io diffondendo la cultura del sidro. A questo proposito, al ristorante Noma di Copenhagen ho scoperto uno tra i metodi più innovativi degli ultimi anni in cucina, il food pairing, che propone abbinamenti di sapori e cibi diversi tra loro, ma con estremo equilibrio. Una tecnica che si presta benissimo anche all’utilizzo del sidro di mele in cucina, sia come bevanda in sostituzione a vino e birra, sia come ingrediente per i nostri piatti”.

    L’ambita certificazione negli Usa, il primo passo per diffondere il sapere 

    Bicchiere di sidro di mele

    Brent Hofacker/shutterstock

    Dopo aver ottenuto la certificazione dall’American Cider Association a Portland, in Oregon, Monika ha scelto di mettere la sua esperienza a disposizione di produttori e consumatori, ma anche di tutti coloro che come lei vengono affascinati dal sidro e vogliono conoscerne le mille sfaccettature.

    In un settore come quello del sidro in cui gli attori sono ancora pochi, la sfida è notevole. “È per questo che credo fermamente nell’importanza di creare uno spazio in cui le informazioni sul sidro siano accessibili a tutti – continua a raccontare Monika, che nel frattempo si sta specializzando in “Innovazione e sostenibilità nella produzione di alimenti” all’Università di Verona – contribuendo così ad aprire il mercato anche in Italia. La comunicazione infatti è un tassello fondamentale in questo mio percorso. Presto diffonderò la cultura del sidro online su YouTube, mentre  per qualsiasi informazione pratica gli utenti mi possono contattare a questo indirizzo email monika@lapommelie.it. Adesso sull’argomento c’è poco e quello che si trova è tutto in inglese. Io vorrei portare le informazioni proprio alla portata di tutti”.

    Attualmente nel mondo ci sono 113 pommelier e Monika è la prima donna italiana a far parte del gruppo. Alla nostra domanda su che effetto facesse avere questo primato, ci ha risposto così: “Sento di avere una grande responsabilità, ma ne vado orgogliosa!”.

     

    E voi avete mai assaggiato il sidro di mele? Sareste curiosi di conoscerlo e disposti a sostituirlo a vino e birra durante i pasti? 


    Immagine in evidenza di: cutt/shutterstock

    Caffè, caffè, caffè! Ecco cosa non può mancare in cucina (oltre al parmigiano) per Angela. Giornalista pubblicista, cresciuta a serie tv e Nutella. Vive a Rovigo. Dopo la laurea in lingue alla Ca’ Foscari di Venezia e un passato come speaker radiofonica, approda al Giornale del Cibo dove scrive di eventi, eccellenze alimentari e gustose curiosità!

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