Il welfare aziendale in ascolto dei lavoratori

Angela Caporale
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    Dopo l’approfondimento dedicato a Nuova Pausa Pranzo, torniamo ad occuparci del mondo delle aziende con “Nutrire il welfare. Nuovi percorsi per raggiungere il benessere di persone e imprese”, l’evento che si è tenuto lo scorso 29 novembre al CIRFOOD DISTRICT di Reggio Emilia, in occasione del quale è stata presentata anche la nuova ricerca “Il Welfare di domani” condotta da Nomisma per l’Osservatorio CIRFOOD DISTRICT. L’obiettivo era fotografare lo stato attuale del settore e individuare, quindi, come sono cambiati i bisogni dei lavoratori e delle lavoratrici. Soprattutto dopo la pandemia, infatti, priorità e necessità delle persone si sono trasformate e le aziende possono svolgere un rinnovato ruolo centrale per supportare il benessere di chi lavora.

    Nomisma: nutrire il welfare per dare valore alla qualità di vita dei dipendenti

    La ricerca è stata condotta su un target di 1.000 lavoratori e 150 executive manager d’azienda di vari settori in tutta Italia. In questo modo, sono emersi entrambi i punti di vista: sia quello del dipendente che beneficia dei servizi di welfare sia quello delle imprese che li introducono.

    Tra i servizi di welfare più diffusi e apprezzati troviamo quelli relativi alla gestione della pausa pranzo. Il 72% delle aziende coinvolte la offre in virtù del fatto che migliora la qualità di vita dei dipendenti, il clima aziendale e i rapporti interpersonali. Dal punto di vista degli executive, inoltre, si valuta positivamente questo tipo di servizio perché consente una gestione del tempo più efficiente.

    © CIRFOOD

    Del resto, anche in occasione dell’approfondimento e dell’evento di maggio scorso dedicato alla Nuova Pausa Pranzo, era emerso come, soprattutto in seguito alla pandemia che ha tenuto le persone lontane a lungo, la pausa pranzo nel ristorante aziendale rappresentasse un momento molto importante per lavoratrici e lavoratori: “perché si incontrano i colleghi e ci si sente più motivati, condividendo i valori aziendali. Dal questionario di gradimento proposto ai dipendenti a un anno dall’inaugurazione della nuova sede è emerso come apprezzino molto il ristorante aziendale perché è un luogo di ritrovo e socializzazione, oltre che per la qualità del servizio, per l’ampia scelta e l’attenzione alle materie prime”, aveva raccontato a questo proposito Paulina Wietrzykowska portando l’esperienza di System Logistic.

    Un trend confermato anche in occasione dell’evento “Nutrire il welfare. Nuovi percorsi per raggiungere il benessere di persone e imprese”, che ha voluto analizzare lo stato dell’arte del welfare aziendale in Italia, in vista dell’inizio del nuovo anno. Un momento di confronto importante che ha coinvolto Marco Bentivogli (Coordinatore Base Italia), Marco Campagna (Direttore Innovation &  Strategy CIRFOOD), Alessia Carradore (Welfare & Wellbeing Director Valyouness), Giordano Fatali (Founder  & President CEOforLIFE), Manuela Frasson (Human Resources Director Gruppo Mastrotto) e Silvia Zucconi (Responsabile Market Intelligence Nomisma ), con la moderazione del conduttore Radio e TV Filippo Solibello. Tutti i relatori sono stati concordi nell’evidenziare come il welfare aziendale ricopra oggi un ruolo essenziale per rispondere alle nuove esigenze dei lavoratori.

    Lavoratori sempre più attenti alle politiche di welfare

    “Stiamo assistendo” ha sottolineato Daniela Fabbi, Direttore Comunicazione e Marketing di CIRFOOD, “a una forte evoluzione dei bisogni degli italiani, soprattutto a seguito della pandemia con conseguenze sugli stili di vita e le abitudini quotidiane. Un’evoluzione che va studiata e approfondita per permettere a tutte le aziende attente al benessere dei propri lavoratori di non tralasciare alcun bisogno e di rispondervi in maniera tempestiva ed efficace”.

    Dalla ricerca Nomisma, infatti, emerge come dal 2019 sia aumentata l’attenzione dei lavoratori verso la propria salute (47%), l’alimentazione (38%) e il tempo da dedicare ai propri cari (25%). Una delle conseguenze, evidenzia Silvia Zucconi, è l’apprezzamento verso i servizi di welfare che sono dedicati alla prevenzione e alla salute, alla conciliazione vita-lavoro e al sostegno economico per far fronte alle nuove necessità e difficoltà, considerati tra i più utili.

    Lavoratori attenti al welfare aziendale, dunque, ma anche generalmente soddisfatti dell’offerta delle aziende. Il 71% degli intervistati ha dichiarato che già usufruisce di programmi e servizi di welfare, a partire dai buoni spesa per il 47% del campione, seguiti da servizi di sanità integrativa, previdenza complementare e ristorazione aziendale. La strada del miglioramento, secondo i dipendenti, risiede nell’ascolto flessibile dei propri bisogni: per la maggior parte, infatti, l’azienda dovrebbe ascoltare le reali esigenze dei dipendenti, aumentare la varietà dei servizi e migliorare la copertura territoriale.

    Il welfare come strumento di talent acquisition e retention

    Le aziende, dal canto loro, sono consapevoli dell’importanza che il welfare ha per i propri dipendenti, nonché i benefici in termini di efficienza che assicura. Secondo l’indagine, l’83% delle aziende già offre almeno un servizio e gli executive intervistati evidenziano come questo incida sul miglioramento della qualità della vita e del benessere dei dipendenti, sul clima aziendale e sulla reputazione aziendale.

    “La ricerca evidenzia” ha aggiunto Daniela Fabbi, “un importante trend emergente secondo il quale, oggi, il welfare risulta essere uno degli strumenti più validi, non solo per far stare bene i propri dipendenti ma anche per mantenere alti i livelli di retention e attrarre nuovi talenti”.

    La consapevolezza dell’importanza dei programmi di welfare si accompagna, dal punto di vista aziendale, con la ricerca di partner per svilupparli. Infatti, se il 58% dei dipendenti ha dichiarato che vorrebbe maggiore facilità di utilizzo delle piattaforme dedicate al welfare, il 64% delle imprese ricerca partner e soggetti erogatori affidabili che abbiano un approccio consulenziale. Ciò si traduce nella costruzione di piani su misura, costruiti proprio a partire dai nuovi bisogni dei dipendenti.

    L’auspicio è che le politiche di welfare aziendale continuino a crescere e a svilupparsi in questa direzione.

    Volete rivedere l’evento? Qui in link al video.

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

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