Eccellenze alimentari

Docg, Doc , Dop, Igt, Igp: il territorio italiano é pieno di eccellenze alimentari, spesso ufficialmente riconosciute come tali, talvolta note solo agli amanti della cultura gastronomica e della buona cucina. Per questo abbiamo deciso di dedicare una sezione ai prodotti che caratterizzano le nostre regioni e i nostri borghi, ma anche agli alimenti e alle preparazioni di alta qualità che occupano un posto privilegiato nella cultura gastronomica e nelle tradizioni di altri Paesi. Vini, birre prodotte artigianalmente, carni, formaggi, paste ripiene e dolci sono solo alcune delle tipologie dei prodotti di cui vi racconteremo ogni cosa: le origini, il territorio di provenienza, le tradizionali tecniche di produzione e lavorazione, gli usi e le curiosità a cui sono legati.

Pasta Di Giovanni Fabbri

di Martino Ragusa. I toscani non amano la pasta e non hanno formati tradizionali regionali. Ma ci sono le eccezioni. Una è data dai pici senesi, che sono lunghissimi spaghetti fatti a mano. Si mangiano ancora freschi e conditi con pane raffermo sbriciolato e tostato o con l’aglione, un sugo fatto con pomodoro, rigatino (la

Fiore Sardo Dei Pastori

di Annapz (con la collaborazione di Vostromo). Il nome Fiore Sardo deriva probabilmente dal caglio vegetale, ottenuto dal fiore di cardo, usato anticamente in Sardegna per produrre il formaggio. Alcuni autori sostengono però che provenga dalle forme di legno, utilizzate in passato, che portavano inciso sul fondo un fiore d’asfodelo o una rosa peonia. Le

Santoreggia

di Orsagiuliva. Permettetemi di fare un preambolo… lo so che sono una logorroica, ma perdonatemi, per amore della mia sfrenata passione per tutto quello che è… assaggiabile! Ho capito di provare una gioia incontenibile nel pasticciare con le mani, assaggiare qualsivoglia cosa, odorare l’odorabile nella mia agitatissima infanzia (poveri papà e mammà…); ma soltanto da

Motsetta

di Alexander Màscàl. La Motsetta è la carne di muscolo di vacca, pecora, o capra, insaccata, ma ne esistono delle varietà più rare, di camoscio e di stambecco. Questo tipo di lavorazione “a lunga conservazione” è molto antico e in uso in varie culture e Regioni, in quanto un tempo era dovuto all’esigenza di conservare

Boudin

di Alexander Màscàl. Pare un nome di dolce e invece i Boudin (budini), o sanguinacci sono degli insaccati confezionati con sangue di maiale (esistono anche variazioni confezionate con barbabietole rosse), patate lesse, lardo, e aromi. Si cucinano leggermente scaldati in pentola e serviti con le patate rosse di montagna, bollite.

Teteun

di Alexander Màscàl. Il Teteun è un’altro dei tipici prodotti locali valdostani, e viene prodotto esclusivamente nel comune di Gignod anch’esso ubicato nella “Coumba Freida”. Si ottiene dalla mammella delle vacche. La mammella viene messa in salamoia, pressata e bollita. Si serve condito con una speciale salsa di prezzemolo, aglio e olio.

Jambon De Bosse

di Alexander Màscàl. Tipico prosciutto crudo valdostano, insaporito con erbe di montagna, più dolce dei normali prosciutti, viene prodotto solo nel comune di Saint-Rhémy-en-Bosses, posto a 1600 metri d’altitudine, località della cosiddetta “Coumba Freida”, sulla strada che sale al valico del Colle del Gran San Bernardo. I primi documenti che ne testimoniano la produzione risalgono

Fontina di Alexander Mascal

di Alexander Màscàl. Uno dei simboli della valle d’Aosta è la Fontina, il tipico formaggio prodotto esclusivamente in questa Regione. Le prime notizie in cui si cita la Fontina provengono da documenti conservati negli archivi feudali e risalgono al 1267. Come per ogni produzione casearia l’aroma e il sapore derivano dall’erba e dai fiori di

timo

Timo

di Orsagiuliva. Il Timo é diventato, insieme alla maggiorana, alla santoreggia ed albasilico, un inquilino indispensabile delle mie cucine. Preferibilmente non chiuso e secco in qualche barattolino di vetro della dispensa, ma profumato ed allegro nel suo vaso vicino al lavandino, accompagnato dagli amici aromi tutt’intorno, persino in barca dove lo spazio é mignon (imitando

Genepy

Génépy

di Alexander Màscàl. Tra i digestivi delle valli montane il più noto è indubbiamente il Génépy. Ottimo a fine pranzo e moderatamente alcolico viene degustato in piccolissimi bicchieri o aggiunto al caffé: dosi minime che non creano problemi… etilici, comunque è bene, oltre alla moderazione, anche gustarli quando non ci si deve mettere al volante…

Triglia Di Fango

di Vostromo. La Triglia Di Fango, diversamente dalla più pregiata Triglia Di Scoglio, vive in acque profonde. Predilige i fondali bui e melmosi dove trova da cibarsi frugando nel fango e nella sabbia. Nei mercati si distingue quella di mezzo fondo da quella di fondo secondo la profondità di pesca. Quelle di mezzo fondo sono

Triglia Di Scoglio

di Vostromo. Triglia Di Scoglio (Mullus surmuletus) e Triglia Di Fango (Mullus barbatus) sono le due varietà presenti nei nostri mari. Quella che nei mercati chiamano Triglia Di Sabbia non è altro che la stessa ‘Mullus surmuletus’ pescata su fondali sabbiosi. La Triglia Di Scoglio vive a bassa profondità ed era già conosciuta ed apprezzata

pizza

Pizza

di GataLoca. Della data di nascita della pizza napoletana – quella col pomodoro – poco si sa… Nel 1830 abbiamo la prima data certa, storicamente controllabile, della nascita di una pizzeria a Napoli (sotto l’Arco di Port’Alba, a Piazza Dante… che oggi, purtroppo ristrutturata, è stata trasformata in ristorante)… ma tornando indietro nel tempo, e

cocktail mimosa

Cocktail Mimosa: come si prepara?

Barman esperti, con incredibili alchimie, continuano a miscelare ingredienti diversi, stimolati dal desiderio di creare bevande e aperitivi dai sapori nuovi e stuzzicanti. L’aperitivo oltre ad essere una bevanda, è anche un momento di aggregazione, un’occasione per stare insieme e condividere aromi e sapori stimolanti. Preparazioni scenografiche, sapienti miscele di tantissimi ingredienti diversamente combinati, contribuiscono

Monte Veronese

di Annapz. Il formaggio Monte Veronese, a Denominazione d’Origine Protetta, è un tipico formaggio d’alpeggio o di “malga” della zona montana di Verona e dintorni, a base di latte di vacca crudo prodotto in due tipologie, latte intero e d’allevo. Il primo è usato come formaggio da tavola, mentre il Veronese d’allevo, con una stagionatura

Semidano

di Vostromo. Il bianco Semidano è uno dei vitigni sardi considerati autoctoni e d’origine incerta. Probabilmente è arrivato sull’isola in tempi remotissimi attraverso i porti di Karalis (l’odierna Cagliari) e Nora. La coltivazione è diventata cospicua solo ai tempi della dominazione piemontese. Ha sempre risentito della concorrenza del robusto Nuragus, più resistente ai parassiti. L’instabilità

Nieddera

di Vostromo. In Sardegna esiste una grande varietà di vitigni autoctoni, sia per ragioni storiche, sia per le peculiari condizioni del clima e dei terreni. Il Nieddera è uno di quelli recentemente salvati dall’estinzione. Sicuramente il nome deriva dal colore scuro: nièddu in sardo significa nero. Non se ne conosce con certezza l’origine, anche se

Ciauscoli Di Peppe Cotto

di Martino Ragusa. “È il classico ciauscolo marchigiano, però fatto con la mia mano”. Giuseppe Dell’Orso, detto “Peppe Cotto” compone sculture di lardo e improvvisa rime baciate. Per intenderci è un altro macellaio-artista come Dario Cecchini, il toscano che taglia bistecche declamando Dante divenuto ormai una star televisiva. Ho isolato questo verso, tra i numerosi

limoncello

Limoncello

di Martino Ragusa. Ad Amalfi ho fatto conoscenza con la famiglia Aceto, che ha un laboratorio di liquori nella “Valle dei Mulini”. La preparazione del limoncello è più casalinga di quanto possiate immaginare e Marco, il mio ospite, non si è fatto nessun ritegno di spiegarmi tutte le sue fasi. “Raccogliamo i limoni al mattino presto”