Docg, Doc , Dop, Igt, Igp: il territorio italiano é pieno di eccellenze alimentari, spesso ufficialmente riconosciute come tali, talvolta note solo agli amanti della cultura gastronomica e della buona cucina. Per questo abbiamo deciso di dedicare una sezione ai prodotti che caratterizzano le nostre regioni e i nostri borghi, ma anche agli alimenti e alle preparazioni di alta qualità che occupano un posto privilegiato nella cultura gastronomica e nelle tradizioni di altri Paesi.Vini, birre prodotte artigianalmente, carni, formaggi, paste ripiene e dolci sono solo alcune delle tipologie dei prodotti di cui vi racconteremo ogni cosa: le origini, il territorio di provenienza, le tradizionali tecniche di produzione e lavorazione, gli usi e le curiosità a cui sono legati.
di Debora_cn. Screwdriver significa cacciavite. Il suo particolare nome è dato da un episodio accaduto negli anni ’50, si parla di un petroliere americano che si trovava in Iran che non avendo l’apposita asticella per girare il suo drink usò un cacciavite. In un bicchiere alto mettere 2 cubetti di ghiaccio con 50 ml di
di Debora_cn. Chiamato anche Bellone, il Cacchione è il vino da tavola di Nettuno, dal sapore secco con un profumo particolare che lo differenzia da altri vini laziali. Tale sapore è regalato dalla tipica uva autoctona locale, dagli acini allungati che danno al vino un colore giallo oro. Figlio della tradizione dei contadini di Nettuno
di Debora (In collaborazione con Vostromo). Il Moddizzosu è il pane di semola a lievitazione naturale che in passato era diffuso in tutto il meridione della Sardegna. Il termine deriva forse da ‘su moddizzi’, il lentischio, arbusto della macchia mediterranea che era bruciato nel forno per la cottura del pane. Alcuni sostengono tuttavia che prenda
di Debora (In collaborazione con Vostromo). Il Civraxiu è un pane a forma di cupola di grande pezzatura prodotto artigianalmente con diverse qualità di sfarinato: farina di grano tenero, semola di grano duro, o entrambe miscelate opportunamente. Grazie alla lievitazione naturale si conserva a lungo. La crosta è ruvida e croccante, la mollica soffice, fragrante
di LunaB. Entrando in un’erboristeria alla ricerca di un coadiuvante naturale alla cura dei miei ormai affezionati problemi di colite, mi sono imbattuta, un giorno, in una scatoletta di capsule a base di un prodotto dal nome allegro e spumeggiante: Pimpinella! Sulla scatola verde bosco è raffigurato un rametto con fiorellini bianchi mossi dal vento.
di Kyra. La cantina sociale di Oliena venne costituita nel 1950 per volontà di un gruppo di viticoltori locali allo scopo di valorizzare e diffondere il vino Cannonau. Il vitigno, importato dalla Spagna e presente anche in altre zone della Sardegna, grazie al clima secco ed al terreno sabbioso ha qui trovato le condizioni ideali
di Vostromo. Il Casizolu del Montiferru è un formaggio tipico sardo a pasta filata dalla caratteristica forma a pera piuttosto panciuta. Rientra tra i prodtti a rischio d’estinzione ed è tutelato da diverse istituzioni. E’ fatto esclusivamente con latte di vacche bruno-sarde e sardo-modicane. Bestie di razza rustica, allevate per tutto l’anno al pascolo brado
di Debora. Il lardo di Colonnata, antico borgo Apuano, è uno dei salumi più apprezzati al mondo. Un tempo era consumato soprattutto dai cavatori e considerato un alimento povero. Solo da pochi anni ha ottenuto il riconoscimento di marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta). La sua produzione ha origini antichissime, addirittura secolari. Una leggenda narra che
di Debora_Cn. E’ uno dei più famosi aperitivi italiani, “inventato” a Firenze intorno al 1920. Pare che un certo Camillo Negroni quando andava al bar chiedeva sempre un aperitivo con Campari e vermut rosso (l’Americano) con aggiunta di gin. Era il suo preferito e così fu chiamato “l’Americano alla maniera del Conte Negroni”, nome semplificato
di Martino Ragusa. La risicoltrice Lisa Greppi e il fratello Luca sono di quelli che “ci credono”, bravi negli affari ma decisi a trarre dal loro lavoro soprattutto soddisfazioni. Lisa in particolare non ha peli sulla lingua e avverte che è molto importante per il consumatore controllare la filiera di produzione. Lei è stata molto
di Martino Ragusa. Con chicchi grandi, cristallini e con scarso sentore di amido, il riso Baldo è uno dei migliori risi per risotto. Basta avere l’accortezza di rosolarlo prima di bagnarlo con il brodo e si otterrà un risotto mantecato alla perfezione, anche senza l’aggiunta finale di burro. Il primato di questa varietà è sostenuto
di Martino Ragusa. Un riso raro che è possibile trovare nella zona di Vercelli, nella riseria di Adele Re è il Rosa Marchetti, una varietà precoce che veniva usata per preparare le risaie alla vera coltivazione. È mantenuto in vita da pochissimi contadini, quasi un prodotto di archeologia alimentare, anche se molti estimatori continuano a
di Martino Ragusa. È difficile consigliarvi quale sia il periodo migliore per godervi lo spettacolo delle immense risaie a perdita d’occhio attorno a Vercelli. D’estate sono di colore verde acceso con tonalità continuamente cangianti per l’oscillare delle pannocchie ancora acerbe. Sembra di correre dentro a un dipinto impressionista che non finisce più, sempre uguale eppure
di Martino Ragusa. A Passolongo di Isola della Scala troverete la “Pila Vecia”, una riseria funzionante dal 1656 dove potrete trovare il Riso Vialone Nano Veronese. La riseria appartiene alla famiglia Ferron conosciutissima nel mondo del riso per la qualità dei prodotti e l’attivismo dei fratelli Maurizio e Gabriele. Quest’ultimo in particolare è uno chef
di Martino Ragusa. Durante un mio “giro per pile” sono rimasto veramente ammirato dalla piccola riseria Cornacchia Davide, il titolare, mi ha mostrato tutte le fasi della lavorazione del riso vialone semifino nano e ho notato un’attenzione alla qualità veramente lodevole. Mi ha anche sorpreso il prezzo, contenuto e notevolmente inferiore a quello delle grandi
di Martino Ragusa. Più una pasta deve cuocere e migliore è la sua qualità. Perciò chi ama cucinare sceglie paste con tempi di cottura lunghi. Gli spaghetti prodotti da Benedetto Cavalieri nel suo pastificio di Maglie portano in etichetta la dicitura “Cottura 16 minuti”. Sono davvero molti, se pensate che gli spaghetti di buone etichette
di Martino Ragusa. I toscani non amano la pasta e non hanno formati tradizionali regionali. Ma ci sono le eccezioni. Una è data dai pici senesi, che sono lunghissimi spaghetti fatti a mano. Si mangiano ancora freschi e conditi con pane raffermo sbriciolato e tostato o con l’aglione, un sugo fatto con pomodoro, rigatino (la
di Annapz (con la collaborazione di Vostromo). Il nome Fiore Sardo deriva probabilmente dal caglio vegetale, ottenuto dal fiore di cardo, usato anticamente in Sardegna per produrre il formaggio. Alcuni autori sostengono però che provenga dalle forme di legno, utilizzate in passato, che portavano inciso sul fondo un fiore d’asfodelo o una rosa peonia. Le
di Orsagiuliva. Permettetemi di fare un preambolo… lo so che sono una logorroica, ma perdonatemi, per amore della mia sfrenata passione per tutto quello che è… assaggiabile! Ho capito di provare una gioia incontenibile nel pasticciare con le mani, assaggiare qualsivoglia cosa, odorare l’odorabile nella mia agitatissima infanzia (poveri papà e mammà…); ma soltanto da
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